Albert Ellis e la Terapia Razionale Emotiva: in cammino verso la libertà emotiva

Nel panorama della psicologia, pochi autori si distinguono quanto Albert Ellis (1913-2007). Psicologo americano visionario, Ellis ha rivoluzionato il campo con lo sviluppo della Rational Emotive Theraphy (RET), un metodo basato sull’idea che il nostro benessere emotivo sia profondamente influenzato dal modo in cui interpretiamo il mondo. Al centro della RET c’è un potente concetto preso in prestito dal filosofo stoico Epitteto: “Le persone non sono disturbate dalle cose, ma dalle opinioni che hanno di esse.”

Ellis credeva che identificando e modificando le nostre credenze irrazionali, potessimo liberarci dal tumulto emotivo che spesso ci impedisce di vivere una vita appagante. Questo approccio alla salute mentale aiuta le persone a prendere il controllo del proprio destino emotivo. Per farlo, Ellis ha proposto alcuni principi guida che possono trasformare il nostro modo di pensare, sentire e vivere. Vediamo quali sono.

1. Smetti di usare il verbo “Devo”

Uno dei primi passi nel praticare la RET è eliminare la parola “devo” dal proprio vocabolario. Ellis sosteneva che la parola “devo” crei pressioni inutili e aspettative irrealistiche. Frasi come “Devo essere perfetto” o “Le persone devono apprezzarmi” non sono solo irrazionali ma ci predispongono al fallimento e alla delusione. Questi “devo” trasformano le preferenze in pretese, rendendoci rigidi nel pensiero e più inclini all’ansia e alla depressione quando la realtà non soddisfa le nostre aspettative.

Prova a sostituire “devo” con “mi piacerebbe” o “preferirei”. Questo semplice cambiamento nel linguaggio può ridurre drasticamente l’intensità emotiva associata alle aspettative non soddisfatte. Promuove flessibilità e resilienza, aiutandoti a vivere le sfide della vita con maggiore serenità.

2. Scegli le tue parole con saggezza

Le parole sono potenti. Sono mattoni che costruiscono muri all’interno della nostra mente e si pongono tra noi e gli altri. Ellis insegnava che, scegliendo le nostre parole con cura, possiamo cambiare il modo in cui ci sentiamo riguardo a noi stessi e alle nostre situazioni. Il dialogo interiore negativo, come definirsi “stupido” o “un fallimento”, rafforza credenze dannose e perpetua un ciclo di autocritica.

Pratica invece l’uso di un linguaggio affermativo e realistico. Di fronte a una sfida, ricorda a te stesso che puoi farcela o che stai facendo del tuo meglio. Questo tipo di dialogo interiore positivo può aiutare a smantellare le barriere mentali che ti tengono bloccato in schemi negativi.

3. Concentrati su come pensi a te stesso

Ellis era fermamente convinto del potere dell’autodeterminazione. Pur riconoscendo l’influenza dell’inconscio e della storia personale, sottolineava che abbiamo la capacità di plasmare il nostro presente e il nostro futuro attraverso il pensiero consapevole. Quello che pensi di te stesso è più importante di ciò che ti è accaduto in passato.

Per sfruttare questo potere, inizia a sfidare le credenze negative su te stesso. Se credi di non essere degno di successo, chiediti perché. Questa convinzione è basata su fatti o è un’assunzione irrazionale? Analizzando queste credenze, puoi iniziare a sostituirle con pensieri più costruttivi e potenzianti, aprendo la strada a una vita più appagante.

4. Smetti di incolparti

L’auto-colpevolizzazione è una delle forme di pensiero irrazionale più comuni e dannose. Ellis sottolineava che incolparsi continuamente per ciò che va storto non è solo ingiusto, ma anche controproducente. Ti intrappola in un ciclo di colpa e vergogna, impedendoti di andare avanti.

Adotta perció un atteggiamento più compassionevole. Riconosci che tutti commettono errori e che questi errori sono opportunità di crescita, non prove della tua inadeguatezza. Smettendo di sentirti colpevole, puoi liberarti dal passato e concentrarti sulla creazione di un futuro migliore.

5. Ridi più spesso

L’umorismo è uno strumento potente nella RET. Ellis incoraggiava le persone a ridere di se stesse e delle assurdità della vita. La risata può dissipare la tensione, ridurre lo stress e offrire una nuova prospettiva sui problemi. Ci ricorda di non prenderci troppo sul serio e di affrontare la vita con un senso di leggerezza.

La prossima volta che ti trovi a pensare in modo negativo, prova a trovare l’aspetto umoristico della situazione. Non é detto che tu riesca a risolvere il problema, ma sicuramente puoi alleggerire il carico emotivo.

6. Non essere perfezionista

Il perfezionismo è una trappola in cui molti cadono. La convinzione che dobbiamo essere perfetti in tutto ciò che facciamo non è solo irrealistica, ma anche dannosa. Porta a una cronica insoddisfazione, poiché nessuno può raggiungere gli standard impossibili che il perfezionismo richiede.

Ellis sconsigliava di perseguire la perfezione e invece incoraggiava a perseguire l’eccellenza. L’eccellenza permette spazio per errori e crescita, mentre il perfezionismo no. Lasciando andare la necessità di essere perfetti, puoi ridurre lo stress, aumentare il senso di autostima e goderti la vita più pienamente.

Agisci oggi

La Rational Emotive Theraphy di Albert Ellis è più di un semplice metodo terapeutico; è una guida per vivere una vita più autentica e appagante. Applicando questi principi — eliminando i “devo”, scegliendo con saggezza le tue parole, concentrandoti su come pensi a te stesso, smettendo di sentirti colpevole, ridendo più spesso e abbandonando il perfezionismo — puoi iniziare a liberarti dalle catene interiori.

Pensi che adottando uno di questi consigli riusciresti a condurre la vita che desideri?

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Nostalgia: perché riflettere sul passato è cruciale per la salute mentale

La nostalgia agisce come uno scudo contro le sfide esistenziali, aiutandoci a far fronte al presente e al futuro evocando esperienze e sentimenti positivi del passato. Questa potente emozione serve come uno specchietto retrovisore, riflettendo un particolare tempo, luogo o emozione che una volta portavano gioia o conforto. Che si tratti del ricordo del tuo primo amore, di una fotografia ingiallita trovata per caso, o di un oggetto che evoca un ricordo significativo, la nostalgia svolge un ruolo cruciale nel nostro benessere mentale.

Come Internet alimenta la nostalgia

Nell’era digitale odierna, Internet è diventato un motore chiave della nostalgia. Con un solo clic, puoi trovare la colonna sonora di un momento caro del tuo passato, trasportandoti istantaneamente indietro nel tempo. Gli esperti suggeriscono che la nostalgia è un’emozione complessa—prevalentemente positiva—che aumenta la nostra sensibilità e ci aiuta a comprendere il presente.

L’origine della nostalgia

Il termine “nostalgia” fu coniato nel 1680 da Johannes Hofer, uno studente dell’Università di Basilea. Egli combinò le parole greche “nóstos” (ritorno a casa) e “algia” (sofferenza) per descrivere la profonda nostalgia che i soldati svizzeri sentivano nel voler tornare a casa dalla battaglia. Oggi, comprendiamo la nostalgia come un’emozione positiva e stimolante, distinta dalla malinconia, che non causa sintomi di malattia ma piuttosto aiuta a combatterli.

La nostalgia come fonte di resilienza e benessere

Le ricerche dell’Università di Southampton nel Regno Unito evidenziano la nostalgia come un componente vitale della salute mentale. Essa ci motiva, aumenta la nostra autostima, e serve come un serbatoio di emozioni a cui possiamo accedere consapevolmente e inconsciamente. Questi ricordi positivi rafforzano i sentimenti del nostro passato, aiutandoci a far fronte alle sfide attuali e future.

Mentre la nostalgia ci permette di ricordare il passato, non riporta indietro ciò che abbiamo perso. Invece, ci aiuta a gestire meglio la vita che stiamo vivendo. Accedendo ai ricordi nostalgici, possiamo trovare conforto e forza, rendendola uno strumento essenziale per la resilienza e il benessere.

La Nostalgia Ti Aiuta a Gestire la Tua Vita?

Riflettendo sulle tue esperienze, trovi che la nostalgia ti aiuti a gestire la tua vita? Condividi i tuoi pensieri e fammi sapere come la nostalgia influenza la tua salute mentale e le tue strategie quotidiane di adattamento.

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Eleva la tua frequenza vibrazionale con la fisica quantistica

Nel mondo della fisica quantistica, il concetto di frequenza vibrazionale riveste una profonda importanza, suggerendo che tutto nell’universo è energia che vibra a frequenze distinte. Oggi esploriamo sette fattori ispirati dalla fisica quantistica che influenzano la nostra frequenza vibrazionale e plasmano la nostra realtà.

1. Pensieri:

Al centro della nostra frequenza vibrazionale si trovano i nostri pensieri. Ogni pensiero che coltiviamo emette una frequenza nell’universo, che poi ritorna a noi. I pensieri negativi generano frequenze negative, attirando scoraggiamento, tristezza, rabbia e paura. È quindi importante coltivare pensieri positivi, poiché emettono vibrazioni in sintonia con l’abbondanza e la positività.

2. Compagnia:

Le persone con cui ci relazioniamo influenzano significativamente la nostra frequenza vibrazionale. Circondarsi di individui che irradiano felicità, positività e determinazione eleva la nostra stessa vibrazione. Al contrario, stare in compagnia di pessimisti e persone che si lamentano può abbassare la nostra frequenza, ostacolando la manifestazione dei nostri desideri.

3. Musica:

La musica é un potente mezzo di espressione che può influenzare la nostra frequenza vibrazionale. Ascoltare peró canzoni che parlano di disperazione, tradimento o tristezza può abbassare la nostra vibrazione. Scegliere melodie che ci mettono di buon umore e ci ispirano è vitale, poiché risuonano con frequenze favorevoli ed attirano positività nella nostra vita.

4. Influenza visiva:

Ciò che guardiamo influenza profondamente la nostra frequenza vibrazionale. Consumare contenuti intrisi di negatività può ingannare il nostro cervello facendolo percepire come realtà, influenzando così la nostra vibrazione. E’ decisamente meglio scegliere contenuti che ci fanno sorridere e ci ispirano perché in questo modo si favorisce uno stato vibrazionale più elevato.

5. Ambiente:

Lo stato della natura che ci circonda ma anche le condizioni in cui si trova la nostra casa, influenzano direttamente la nostra frequenza vibrazionale. Un ambiente disorganizzato e caotico può appesantire la nostra vibrazione. Organizzare e pulire i nostri spazi segnala all’universo la nostra disponibilità a ricevere abbondanza e positività.

6. Parole che pronunciamo:

Le nostre parole hanno un potere immenso nel plasmare la nostra frequenza vibrazionale. Essere coinvolti in pettegolezzi, lamentele e negatività abbassa la nostra vibrazione. Parlare con parole di incoraggiamento, positività e gratitudine eleva la nostra frequenza, allineandoci con l’abbondanza dell’universo.

7. Gratitudine:

Coltivare un’attitudine di gratitudine agisce come un catalizzatore per elevare la nostra frequenza vibrazionale. Esprimere gratitudine sia per le esperienze positive che per quelle piú difficili apre le porte all’abbondanza e alla positività.

Incorporare questi approfondimenti suggeriti dalla fisica quantistica nella nostra vita quotidiana può portare a un profondo cambiamento nella nostra frequenza vibrazionale, plasmando così una realtà ricca di positività, soddisfazione e gioia. Iniziamo questo viaggio di auto-scoperta e vita consapevole, sfruttando il potere della nostra frequenza vibrazionale per manifestare i nostri desideri e aspirazioni più profondi.

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Cosa sono le affermazioni positive

La nostra mente è affascinante e non siamo ancora coscienti di tutte le sue possibilità. Tanti pensieri affollano la nostra mente ma purtroppo la maggior parte dei nostri pensieri sono negativi. Tuttavia, c’è una via d’uscita per raggirare il tuo monologo interiore negativo: le affermazioni positive.

Ho letto per la prima volta l’importanza delle affermazioni positive in un libro di Louise Hay.

Le affermazioni positive sono delle frasi corte che ti motivano, ti ispirano e ti incoraggiano a passare all’azione per raggiungere i tuoi obiettivi. Per fare in modo che funzionino devi ripetere queste frasi più volte durante il giorno, per imprimerle nel tuo inconscio.

La ripetizione può cambiare le tue abitudini, il tuo comportamento e punto di vista. Come forse sai, le parole hanno un potere. La ripetizione regolare, a voce alta, ma anche dentro di te, trasforma i pensieri e ti aiuta a creare la tua realtà. I pensieri positivi hanno il potere di superare il discorso negativo interiore. Può darsi che ti sembri strano pronunciare delle frasi come “scelgo di essere felice” davanti a uno specchio, ma ti assicuro che queste affermazioni ti aiutano davvero a rafforzare le buone vibrazioni. La ripetizione regolare di affermazioni diventa la tua verità.

Un’affermazione dichiara con fermezza e sicurezza un pensiero positivo e lo manifesta come una verità. Integrando queste dichiarazioni positive alla tua routine quotidiana, aiuti la tua mente a dare priorità alla positività.

Secondo alcuni ricercatori, le affermazioni possono aiutarti a lavorare meglio. Passando qualche minuto a riflettere sulle tue capacità prima di una riunione stressante, per esempio, può calmare i nervi, aumentare la fiducia in te stesso/a e migliorare le probabilità di riuscita. Le affermazioni possono anche aiutarti ad attenuare lo stress.

Ecco qui tutte alcuni benefici che potrai ottenere praticando le affermazioni regolarmente:

Diventare più felice. Le affermazioni ti permettono di riconoscere le cose che ti impediscono di essere felice, perché ti concentri su quello che veramente vuoi nella vita. Inoltre, il tuo umore migliorerà.

Guardare le cose in prospettiva. Spesso diamo per scontato le cose più semplici. L’utilizzazione delle affermazioni ti permette di ricordarti che le cose più semplici sono le più importanti. Per esempio, se sei in buona salute, utilizzando l’affermazione “sono in buona salute” potrai concentrarti su questo punto e apprezzarlo di più.

Ridurre i pensieri negativi. Siccome la maggior parte dei nostri pensieri sono negativi ma incoscienti, le affermazioni positive ti permettono di diventare più consapevole dei tuoi schemi di pensiero e dei tuoi sentimenti, riducendo in questo modo il rischio di creare la ricorrenza di un pensiero negativo.

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Per ottenere il meglio dalla pratica delle affermazioni, devi osservare queste tre regole di base:

  1. Dedicare alla ripetizione dei momenti precisi durante la giornata. Puoi enunciare le tue affermazioni al mattino appena ti alzi o alla sera prima di andare a letto. Riuscirai sicuramente a trovare il momento migliore per te da dedicare alla ripetizione delle affermazioni.
  2. Utilizza il verbo al presente, perché desideri dei risultati ora e non in futuro. Inoltre, il cervello recepisce solo il linguaggio al presente.
  3. Non usare la negazione (per esempio, non affermare “non mi lascio influenzare dall’opinione degli altri” ma “l’opinione degli altri mi è indifferente”). Anche in questo caso il cervello non recepisce la forma negativa.

Non ci sono delle regole rigide sulla frequenza delle ripetizioni. Ma secondo lo psicoterapeuta Ronald Alexander dell’Open Mind Training Institute, le affermazioni possono essere ripetute da tre a cinque volte al giorno per rafforzare l’effetto positivo.

Ti piace scrivere? Perfetto! Scrivere le tue affermazioni in un diario e leggerle davanti a uno specchio è un metodo efficace per renderle più potenti.

Ecco alcune affermazioni che potresti provare per vedere se funzionano anche per te:

  • Credo in me stessa/o e ho fiducia nelle mie capacità.
  • Sono l’artefice dei miei pensieri.
  • Sono una persona di successo.
  • Scelgo di essere felice.
  • Sono circondato/a da una famiglia straordinaria e da degli ottimi amici/amiche.
  • Sono forte e coraggiosa/o.
  • Quando vado a letto, tutto è come deve essere e mi addormento tranquillo/a.
  • Mi amo e mi accetto così come sono.

Pensi di cominciare a fare delle affermazioni positive per riuscire ad avere un maggiore controllo sui tuoi pensieri negativi?

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Il Buddha d’oro

Ho trovato questa bellissima storia su una statua di Buddha, che trovo molto istruttiva. Leggila anche tu!

La statua del Buddha di fango raggiungeva quasi tre metri di altezza. Per generazioni era stata considerata sacra dagli abitanti del luogo. Un giorno, a causa dell’ampliamento della città, gli abitanti decisero di spostarla in un posto più appropriato.

Questa delicata operazione fu affidata ad un monaco molto stimato per il suo lavoro, il quale, dopo un’attenta pianificazione, iniziò lo spostamento. La fortuna non fu dalla sua parte e, nello spostare la statua, questa scivolò e cadde, rompendosi in diverse parti.

Contriti, il monaco ed i suoi collaboratori decisero di passare la notte meditando sulle possibili alternative. Le ore passavano inesorabili e nessuna soluzione si profilava all’orizzonte. Il monaco, peró, non disperava ed era sicuro di trovare una via d’uscita.

Improvvisamente, osservando la scultura infranta, notò che la luce della sua candela si rifletteva attraverso le fessure della statua. Pensava che fossero gocce di pioggia, perché nel pomeriggio aveva piovuto. Si avvicinò alla crepa e notò che sotto il fango c’era qualcosa, ma non era sicuro di cosa fosse.

Si consultò con gli altri e decisero di affrontare un rischio che sembrava una pazzia: martelli alla mano, cominciarono a rompere il fango. Man mano che il fango cadeva si scopriva la statua di un Buddha d’oro massiccio di quasi tre metri di altezza.

Per secoli questo bellissimo tesoro era stato coperto dal fango. I monaci fecero delle ricerche e trovarono le prove che dimostravano che, ad un certo momento della sua storia, il villaggio stava per essere aggredito dai banditi. Gli abitanti, per proteggere il loro tesoro, la statua del Buddha, l’avevano ricoperta di fango affinché sembrasse comune e ordinaria. Il popolo fu cosí aggredito e saccheggiato, ma il Buddha fu ignorato dai banditi.

Successivamente, gli abitanti del villaggio pensarono che fosse meglio continuare a tenerlo nascosto sotto il fango.

Con il tempo, la gente cominciò a pensare che il Buddha d’oro fosse una leggenda o un’invenzione dei vecchi, fino a quando tutti se ne dimenticarono.

La morale che ne traggo é che noi tutti abbiamo un involucro che nasconde i nostri tesori, come la capacità di dare, di condividere, di ringraziare, di ridere, di perdonare, di sognare in grande, di passare al di sopra delle piccole cose e di valutare ciò che è davvero importante in noi stessi e negli altri.

Impara a togliere il fango e ti renderai conto che anche tu sei un tesoro circondato da tante ricchezze.

Come interpreti questa storia? Sei d’accordo con me?

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Come dare voce al corpo con il Qi Gong

Il Qi Gong è un’arte ancestrale nata in Cina circa 5000 anni fa. Ha subito l’influenza di diversi correnti filosofiche, come il taoismo, il buddismo e il confucianesimo.

Dopo essersi sviluppato in ambiti religiosi e spirituali, il Qi Gong è stato contaminato da tecniche di combattimento diventando cosí anche parte delle arti marziali.

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Oggi si conoscono più di mille forme di Qi Gong. Ciascun maestro, infatti, sviluppa la sua tecnica anche se i principi e le finalità restano le stesse: mantenersi in salute mantenendo in equilibrio il corpo, lo spirito e l’energia.

Secondo la medicina cinese, una buona salute è il risultato di una buona circolazione dell’energia nel corpo. Il Qi Gong è considerato una misura di prevenzione.

La ricerca dell’equilibrio, la precisione dell’intenzione (Yi), la fluidità dei gesti rappresentano non solo un cammino verso la conoscenza del sé ma anche il piacere dell’incontro con sé stessi. Con il Qi Gong, si impara ad amarsi, ad aprirsi verso l’universo, a vivere in armonia con tutto quello che ci circonda.

Nella ricerca di equilibrio, si alternano momenti di concentrazione e momenti di riposo. Sentire il troppo o quello che manca, quando ad esempio si passa da un piede all’altro, permette di prendere coscienza della propria fragilità. Quando invece si sta su due piedi, ben ancorati al suolo, allora ci si sente più forti.

Lavorare sull’equilibrio porta una sensazione di leggerezza e di libertà, senza dimenticare che attraverso i movimenti e la stimolazione dei meridiani (le vie di circolazione dell’energia) migliorano le funzioni organiche (la circolazione, la digestione, la respirazione).

Il corpo è al centro della relazione con sé stessi, con gli altri e con l’ambiente. La coscienza del corpo passa attraverso l’ascolto di sé stessi, l’osservazione del tono muscolare, delle tensioni, del nostro equilibrio, della nostra postura e della direzione dei nostri movimenti.

Il Qi Gong può essere considerato innanzitutto come la ricerca dell’equilibrio energetico e dell’armonia tra il corpo e lo spirito. Facendo attenzione ai propri gesti, realizziamo che anche il nostro modo di pensare cambia e si ha uno sguardo più sereno sul presente.

Conoscevi già il Qi Gong? Cosa ne pensi?

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Perché sei le parole che usi

Le parole che usi hanno la capacità di trasformare la tua realtà. Il linguaggio genera cambiamenti nel cervello e modifica la tua percezione dell’ambiente che ti circonda.

Il linguaggio è legato alle emozioni. Le parole inviano costantemente messaggi al cervello. Secondo gli studiosi Andrew Newberg e Mark Robert Waldman, le parole negative provocano un aumento del cortisolo, l’ormone dello stress. Perciò, adottare un atteggiamento negativo e utilizzare un linguaggio basato su espressioni come “non posso”, o “è impossibile” potrebbe indebolire la tua salute fisica e mentale.

Attualmente, ci sono molte correnti che utilizzano tecniche associate al cambiamento del linguaggio per trattare vari disturbi psicologici. Ne sono un esempio le terapie cognitivo-comportamentali, che dimostrano che promuovere pensieri positivi attraverso il linguaggio utilizzato dal paziente migliora il suo stato mentale.

Questa terapia mira a sostituire le opinioni negative dei pazienti su sé stessi e l’ambiente circostante con altre più positive. Le tecniche applicate hanno dimostrato di essere un trattamento efficace per disturbi come la depressione, le fobie, le dipendenze o l’ansia, poiché l’attività dell’amigdala cerebrale aumenta quando percepiamo un futuro più prospero attraverso parole positive. In molte occasioni, queste terapie si sono rivelate efficaci quanto le medicine.

Studi hanno dimostrato che il cervello migliora quando iniziamo a usare da tre a cinque espressioni positive per ogni frase negativa. Il linguaggio ha una potente capacità di cambiare il tuo mondo. Proprio come un linguaggio povero e disfattista ti influenza negativamente, un linguaggio positivo e costruttivo ti aiuta a percepire una realtà migliore.

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Inizia ad adottare tutti i giorni alcune tecniche semplici ma efficaci. Ad esempio, usa “ancora” insieme a “non”. Invece di dire, “Non lo so fare”, prova piuttosto con “Non lo so ancora fare”. Ancora lascia le porte aperte, suscita una speranza, evoca una motivazione.

Poi, smetti di usare “ma” o, almeno, cambia la costruzione della frase. Non ha lo stesso effetto dire: “Hai fatto un buon lavoro, ma me l’hai dato in ritardo” invece di dire “Me l’hai dato in ritardo, ma hai fatto un buon lavoro”.

I tempi verbali danno anch’essi una grande opportunità per cambiare le emozioni. Se invece del condizionale usi il futuro, cambi uno scenario ipotetico per uno vero. Non è lo stesso dire: “Se scrivessi un libro, parlerei di felicità” piuttosto che “Quando scriverò un libro, parlerò di felicità”. Il condizionale esprime un dubbio, il futuro esprime piuttosto una certezza.

Allo stesso tempo, parole come fallimento, problema, impossibile o colpa devono essere bandite dal tuo linguaggio e sostituite da parole più stimolanti come sfida o responsabilità. Quest’ultime non solo ti spingono a crescere e ad aprire più porte, ma ti fanno anche interagire meglio con gli altri.

Le parole non sono innocue. Possono costruire o abbattere muri. Cambiando il tuo linguaggio migliorerai la tua immagine, poiché il linguaggio è un veicolo per raggiungere l’altro. Le parole che usi non solo ti fanno stare meglio ma contribuiscono anche ad arricchire l’ambiente intorno a te.

Cosa ne  pensi del linguaggio che usi con gli altri?

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Photo by Andrea Piacquadio on Pexels.com

Perché il tuo benessere deve essere una priorità

La società nella quale viviamo ci porta spesso a invertire le priorità e a mettere il lavoro davanti a tutto. Questo può avere un impatto negativo sulla nostra qualità di vita e sulla salute fisica, mentale e emotiva.

Secondo delle ricerche svolte in Francia, la sofferenza fisica legata al lavoro riguarda il 3,1% delle donne e l’1,4% degli uomini, ma secondo alcuni esperti i dati sono più alti. La classificazione internazionale delle malattie individua nel burn-out un fenomeno legato al lavoro ma in realtà il lavoro non è l’unica causa.

Con il costo della vita in continuo aumento, siamo propensi a lavorare di più per guadagnare uno stipendio che ci permetta di provvedere ai nostri bisogni e a quelli della nostra famiglia e, a causa di questo, molti elementi della nostra vita privata sono messi da parte.

Passiamo molte ore a lavorare, riducendo il tempo per mangiare, per riposare, per stare in famiglia, e non ci rendiamo conto di quanto questo ci possa fare male.

Anche se la maggior parte di noi non può permettersi di non lavorare, si deve trovare un equilibrio tra il lavoro e la vita privata per evitare che lo stress si accumuli in maniera preoccupante.

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In questo periodo di smart-working diffuso, è ancora più difficile mettere dei confini tra il lavoro e la vita privata. Per questo, tanti governi stanno elaborando delle direttive che stabiliscano il diritto a “disconnettersi”. Bisogna avere la possibilità di fare dello sport, di camminare, di prenderci cura dei nostri cari, di seguire le nostre passioni o semplicemente di riposare.

Sempre più persone soffrono di stress, si sentono esausti, hanno dei problemi di alimentazione, o delle difficoltà di relazione, e tutto questo a causa delle lunghe giornate di lavoro, che non ci lasciano il tempo di fare delle attività per il nostro benessere.

Se senti di essere in una di queste situazioni, sappi che nessuno stipendio vale la tua salute, nessun lavoro vale l’usura che deriva da giornate di lavoro che annientano la tua energia e la tua gioia di vivere.

Se non hai altre alternative al lavoro che stai facendo, trova qualcosa di positivo per equilibrare la tua vita, perché altrimenti arriverà il momento in cui comincerai a fare degli errori al lavoro e la tua performance generale ne soffrirebbe. Puoi cominciare a cercare un altro lavoro ma occupati sempre della tua salute, perché se ti ammali potrebbe volerci molto tempo per recuperare.

Il lavoro è una parte importante della vita, ma non è la tua vita. C’è molto di più: la famiglia, la salute, gli amici. Non permettere che il lavoro prenda tutto lo spazio nella tua mente e nel tuo corpo, cerca di occuparti di tutti gli aspetti della tua vita.

Ricordati di prenderti sempre cura di te stesso/a per prima cosa, perché è solo così che potrai vivere una vita migliore.

Tu, come ti prendi cura del tuo benessere?

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Come cambiare i pensieri negativi: il panorama del pensiero

Gli esseri umani hanno una tendenza naturale a gravitare verso il pensiero negativo.

Potremmo presumere che la tendenza sia presente perché ha dato ai nostri antenati un piccolo vantaggio di sopravvivenza.

Gli ottimisti spensierati sono stati mangiati dalle belve.

I pessimisti che pensavano al peggio sono stati mangiati meno spesso.

Sebbene possa esserci un vantaggio evolutivo nell’essere pessimisti, vivere la tua vita popolata da pensieri cupi non è divertente.

La verità è che oggi viviamo in un ambiente molto più sicuro rispetto a centinaia di migliaia di anni fa.

È molto raro che le persone soccombano a tigri o altri animali feroci.

Tuttavia, viviamo in un costante stato di allerta e paura innescato solo in parte dalla natura ma esacerbato dalle notizie e dai social media.

Allora come possiamo cambiare i pensieri negativi?

Ricorrere a droghe, alcol, o diventare dipendenti dai social media non sono soluzioni.

Vediamo questo metodo proposto da Miguel Hernandez.

Potresti pensare a questo metodo come a un esperimento mentale, un nuovo modello mentale per affrontare il pensiero negativo.

Miguel lo chiama il paesaggio del pensiero.

Attenzione: se hai problemi a usare la tua immaginazione o soffri di afantasia, non sarà facile implementare questo approccio.

Il concetto è abbastanza semplice da capire ma più difficile da padroneggiare.

Funziona così:

A: Tutti i giorni i abbiamo tanti tipi di pensieri (negativi, positivi, neutri).

B: In un dato istante, possiamo pensare solo a una cosa.

C: Possiamo scegliere cosa pensare in quell’istante (focus).

D: Pertanto, possiamo scegliere di sostituire qualsiasi pensiero di quel momento con qualsiasi altro pensiero disponibile.

Elaboriamo un po’ ogni punto.

A: Su questo dovremmo essere tutti d’accordo. Il numero di pensieri che un essere umano può avere è compreso tra zero e molti. Molti potrebbero essere migliaia o milioni, tantissimi.

Se hai un cervello funzionante, dovresti sempre avere molti pensieri.

B: Questo potrebbe essere discutibile. Tuttavia, possiamo tranquillamente presumere che ci si possa concentrare solo su un pensiero alla volta. Non è possibile pensare a due cose contemporaneamente. Ad esempio, non puoi pensare simultaneamente al blu o al nero.

C: Questo potrebbe essere ancora di più discutibile, ma se ti dico di pensare a un elefante bianco, di solito penserai a un elefante bianco, non a un ornitorinco viola. Quindi sei stato in grado di cambiare il tuo pensiero deliberatamente.

D: Se le tre affermazioni precedenti sono vere, allora deve essere vero che possiamo controllare ciò che pensiamo in un dato momento.

E se D è vero, allora è una buona notizia per tutti noi!

Ciò significa che pensare in modo negativo è, nella maggior parte dei casi, una scelta.

Quindi, se ti ritrovi bloccato su pensieri negativi, ora sai che è perché hai scelto di farlo.

Bene, e quindi?

Quindi puoi scartare il pensiero negativo, fare un passo indietro e guardare quali altri pensieri sono disponibili nella tua mente.

L’obiettivo di fare questo passo indietro è acquisire una nuova prospettiva per vedere quali altri pensieri potresti scegliere.

In A, abbiamo stabilito che potrebbero esserci molti altri pensieri disponibili. Questa gamma di pensieri è ciò Miguel chiama il paesaggio del pensiero.

Foto di Claudio Testa su Unsplash

Come in un paesaggio reale, potrai vedere valli e colline.

Cosa vedi? Ora è il momento di scegliere.

Vediamo un esempio concreto.

Sto pensando di non essere abbastanza bravo, abbastanza intelligente, che la gente fa schifo, che la pandemia fa schifo, che i politici fanno schifo, ecc.

Mi sento una merda. Non è divertente. Poi mi rendo conto che posso scegliere cosa pensare.

Faccio un passo indietro e guardo quali altri pensieri sono attualmente disponibili nel mio panorama di pensiero.

All’inizio è difficile vedere oltre pochi metri perché i pensieri negativi sono prevalenti e offuscano la vista.

Cerco allora di salire un po’ più in alto e di guardare oltre questa nebbia scura di pensieri negativi. So che ci sono altri pensieri nell’oscura valle dei pensieri di merda.

Ecco qua … vedo un po’di luce.

A circa 2 km di distanza, vedo un paio di verdi colline che fanno capolino tra le nuvole.

Guardo più da vicino.

Vedo la mia famiglia. Mi amano. Sono felice di sapere che sono vivi e che mi amano.

Vedo del cibo. Vedo che ho cibo in abbondanza e potrei permettermene anche di più se ne avessi bisogno.

Questo mi rende felice.

Un’altra collina. Wow! Sto bene, godo di buona salute. Quanto sono fortunato! Posso ancora camminare, fare sport, ballare, usare il mio corpo. Le mie mani lavorano … posso costruire cose!

Un’altra collina più lontana.

Vedo persone bisognose. Persone che potrei aiutare. Mi rende felice poter aiutare altre persone. È importante.

Questo esercizio ha richiesto solo un paio di minuti e la mia prospettiva è completamente cambiata.

Provo gratitudine. Mi sento vivo. Mi sento felice.

Il mio panorama di pensieri è pieno di pensieri meravigliosi tra cui scegliere.

Non voglio discriminare i pensieri negativi. Semplicemente non voglio che dettino come mi sento il 90% delle volte.

Non so tu, ma non ricordo un solo giorno della mia vita in cui non ho avuto un momento in cui la mia mente non fosse imprigionata dal pensiero negativo.

Il pensiero negativo è inevitabile. È lì per la nostra sopravvivenza. Dobbiamo solo imparare a tenerlo a bada.

Il panorama del pensiero ti offrirà sempre molti pensieri alternativi, altrettanto validi o anche più validi dei pensieri negativi che hai in quel momento nella tua mente.

Dai ai tuoi pensieri positivi una possibilità di vivere.

Meritano anche loro un po’ di attenzione.

Peace. Love. Happy-Cookies.

Miguel @ Grumo.com

Traduzione e editing a cura di Cristiana Branchini

Clicca qui per l’Articolo originale

Foto di Nick Fewings su Unsplash

Giovani e anziani

Lille, 2018, Yolande, anziana signora di 85 anni, vive da sola. Ha dei figli e dei nipoti ma vivono lontano da lei. A Yolande non piace abitare da sola e ha anche bisogno di un po’ d’aiuto nelle sue faccende quotidiane.

Allo stesso tempo, Sandrine, giovane madre single che ha ripreso i suoi studi da infermiera, cerca un alloggio per lei e sua figlia. Ma gli affitti sono cari.

Spulciando gli annunci su Internet, Sandrine vede un’offerta molto più bassa della media del mercato. Lei non lo sa ancora, ma è l’annuncio che ha messo Yolande.

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Grazie ad un’associazione, Yolande propone di condividere la sua casa in “affitto intergenerazionale e solidale”. Con questo contratto di nuovo tipo, una persona sola con più di 60 anni, può condividere la sua casa con qualcuno di meno di 30 anni.

La persona in affitto beneficia di un affitto molto più basso del normale. In cambio, si impegna a vivere con la persona anziana e ad aiutarla nelle faccende quotidiane.

Questo tipo di coabitazione è incoraggiato dallo stato francese che lo ha addirittura inquadrato in legge nel 2018. Lo scopo è quello di aiutare i giovani a trovare un alloggio a prezzi abbordabili, rendendo meno sole le persone anziane. Sandrine allora si trasferisce con sua figlia da Yolande e ricreano una vera piccola famiglia. Sandrine aiuta Yolande a fare la spesa e a pulire la casa, mentre Yolande a volte si occupa della piccola e va anche a prenderla a scuola. Così facendo, si sente di nuovo una giovane nonna!

Cosa ne pensi di questo tipo di convivenza?

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