Albert Ellis e la Terapia Razionale Emotiva: in cammino verso la libertà emotiva

Nel panorama della psicologia, pochi autori si distinguono quanto Albert Ellis (1913-2007). Psicologo americano visionario, Ellis ha rivoluzionato il campo con lo sviluppo della Rational Emotive Theraphy (RET), un metodo basato sull’idea che il nostro benessere emotivo sia profondamente influenzato dal modo in cui interpretiamo il mondo. Al centro della RET c’è un potente concetto preso in prestito dal filosofo stoico Epitteto: “Le persone non sono disturbate dalle cose, ma dalle opinioni che hanno di esse.”

Ellis credeva che identificando e modificando le nostre credenze irrazionali, potessimo liberarci dal tumulto emotivo che spesso ci impedisce di vivere una vita appagante. Questo approccio alla salute mentale aiuta le persone a prendere il controllo del proprio destino emotivo. Per farlo, Ellis ha proposto alcuni principi guida che possono trasformare il nostro modo di pensare, sentire e vivere. Vediamo quali sono.

1. Smetti di usare il verbo “Devo”

Uno dei primi passi nel praticare la RET è eliminare la parola “devo” dal proprio vocabolario. Ellis sosteneva che la parola “devo” crei pressioni inutili e aspettative irrealistiche. Frasi come “Devo essere perfetto” o “Le persone devono apprezzarmi” non sono solo irrazionali ma ci predispongono al fallimento e alla delusione. Questi “devo” trasformano le preferenze in pretese, rendendoci rigidi nel pensiero e più inclini all’ansia e alla depressione quando la realtà non soddisfa le nostre aspettative.

Prova a sostituire “devo” con “mi piacerebbe” o “preferirei”. Questo semplice cambiamento nel linguaggio può ridurre drasticamente l’intensità emotiva associata alle aspettative non soddisfatte. Promuove flessibilità e resilienza, aiutandoti a vivere le sfide della vita con maggiore serenità.

2. Scegli le tue parole con saggezza

Le parole sono potenti. Sono mattoni che costruiscono muri all’interno della nostra mente e si pongono tra noi e gli altri. Ellis insegnava che, scegliendo le nostre parole con cura, possiamo cambiare il modo in cui ci sentiamo riguardo a noi stessi e alle nostre situazioni. Il dialogo interiore negativo, come definirsi “stupido” o “un fallimento”, rafforza credenze dannose e perpetua un ciclo di autocritica.

Pratica invece l’uso di un linguaggio affermativo e realistico. Di fronte a una sfida, ricorda a te stesso che puoi farcela o che stai facendo del tuo meglio. Questo tipo di dialogo interiore positivo può aiutare a smantellare le barriere mentali che ti tengono bloccato in schemi negativi.

3. Concentrati su come pensi a te stesso

Ellis era fermamente convinto del potere dell’autodeterminazione. Pur riconoscendo l’influenza dell’inconscio e della storia personale, sottolineava che abbiamo la capacità di plasmare il nostro presente e il nostro futuro attraverso il pensiero consapevole. Quello che pensi di te stesso è più importante di ciò che ti è accaduto in passato.

Per sfruttare questo potere, inizia a sfidare le credenze negative su te stesso. Se credi di non essere degno di successo, chiediti perché. Questa convinzione è basata su fatti o è un’assunzione irrazionale? Analizzando queste credenze, puoi iniziare a sostituirle con pensieri più costruttivi e potenzianti, aprendo la strada a una vita più appagante.

4. Smetti di incolparti

L’auto-colpevolizzazione è una delle forme di pensiero irrazionale più comuni e dannose. Ellis sottolineava che incolparsi continuamente per ciò che va storto non è solo ingiusto, ma anche controproducente. Ti intrappola in un ciclo di colpa e vergogna, impedendoti di andare avanti.

Adotta perció un atteggiamento più compassionevole. Riconosci che tutti commettono errori e che questi errori sono opportunità di crescita, non prove della tua inadeguatezza. Smettendo di sentirti colpevole, puoi liberarti dal passato e concentrarti sulla creazione di un futuro migliore.

5. Ridi più spesso

L’umorismo è uno strumento potente nella RET. Ellis incoraggiava le persone a ridere di se stesse e delle assurdità della vita. La risata può dissipare la tensione, ridurre lo stress e offrire una nuova prospettiva sui problemi. Ci ricorda di non prenderci troppo sul serio e di affrontare la vita con un senso di leggerezza.

La prossima volta che ti trovi a pensare in modo negativo, prova a trovare l’aspetto umoristico della situazione. Non é detto che tu riesca a risolvere il problema, ma sicuramente puoi alleggerire il carico emotivo.

6. Non essere perfezionista

Il perfezionismo è una trappola in cui molti cadono. La convinzione che dobbiamo essere perfetti in tutto ciò che facciamo non è solo irrealistica, ma anche dannosa. Porta a una cronica insoddisfazione, poiché nessuno può raggiungere gli standard impossibili che il perfezionismo richiede.

Ellis sconsigliava di perseguire la perfezione e invece incoraggiava a perseguire l’eccellenza. L’eccellenza permette spazio per errori e crescita, mentre il perfezionismo no. Lasciando andare la necessità di essere perfetti, puoi ridurre lo stress, aumentare il senso di autostima e goderti la vita più pienamente.

Agisci oggi

La Rational Emotive Theraphy di Albert Ellis è più di un semplice metodo terapeutico; è una guida per vivere una vita più autentica e appagante. Applicando questi principi — eliminando i “devo”, scegliendo con saggezza le tue parole, concentrandoti su come pensi a te stesso, smettendo di sentirti colpevole, ridendo più spesso e abbandonando il perfezionismo — puoi iniziare a liberarti dalle catene interiori.

Pensi che adottando uno di questi consigli riusciresti a condurre la vita che desideri?

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Nostalgia: perché riflettere sul passato è cruciale per la salute mentale

La nostalgia agisce come uno scudo contro le sfide esistenziali, aiutandoci a far fronte al presente e al futuro evocando esperienze e sentimenti positivi del passato. Questa potente emozione serve come uno specchietto retrovisore, riflettendo un particolare tempo, luogo o emozione che una volta portavano gioia o conforto. Che si tratti del ricordo del tuo primo amore, di una fotografia ingiallita trovata per caso, o di un oggetto che evoca un ricordo significativo, la nostalgia svolge un ruolo cruciale nel nostro benessere mentale.

Come Internet alimenta la nostalgia

Nell’era digitale odierna, Internet è diventato un motore chiave della nostalgia. Con un solo clic, puoi trovare la colonna sonora di un momento caro del tuo passato, trasportandoti istantaneamente indietro nel tempo. Gli esperti suggeriscono che la nostalgia è un’emozione complessa—prevalentemente positiva—che aumenta la nostra sensibilità e ci aiuta a comprendere il presente.

L’origine della nostalgia

Il termine “nostalgia” fu coniato nel 1680 da Johannes Hofer, uno studente dell’Università di Basilea. Egli combinò le parole greche “nóstos” (ritorno a casa) e “algia” (sofferenza) per descrivere la profonda nostalgia che i soldati svizzeri sentivano nel voler tornare a casa dalla battaglia. Oggi, comprendiamo la nostalgia come un’emozione positiva e stimolante, distinta dalla malinconia, che non causa sintomi di malattia ma piuttosto aiuta a combatterli.

La nostalgia come fonte di resilienza e benessere

Le ricerche dell’Università di Southampton nel Regno Unito evidenziano la nostalgia come un componente vitale della salute mentale. Essa ci motiva, aumenta la nostra autostima, e serve come un serbatoio di emozioni a cui possiamo accedere consapevolmente e inconsciamente. Questi ricordi positivi rafforzano i sentimenti del nostro passato, aiutandoci a far fronte alle sfide attuali e future.

Mentre la nostalgia ci permette di ricordare il passato, non riporta indietro ciò che abbiamo perso. Invece, ci aiuta a gestire meglio la vita che stiamo vivendo. Accedendo ai ricordi nostalgici, possiamo trovare conforto e forza, rendendola uno strumento essenziale per la resilienza e il benessere.

La Nostalgia Ti Aiuta a Gestire la Tua Vita?

Riflettendo sulle tue esperienze, trovi che la nostalgia ti aiuti a gestire la tua vita? Condividi i tuoi pensieri e fammi sapere come la nostalgia influenza la tua salute mentale e le tue strategie quotidiane di adattamento.

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La potenza dell’empatia: costruire relazioni attraverso la comprensione

Nell’intricato intreccio delle relazioni umane, l’arte di connettersi con gli altri può essere un’impresa impegnativa. Possono sorgere tensioni, ma in questa sfida si nasconde l’opportunità di una comprensione più profonda e di una connessione più forte. L’empatia funge da ponte che trasforma momenti di attrito in gioia e ispirazione.

L’empatia non è semplicemente una dimostrazione di pietà; è la capacità di immergersi nelle esperienze emotive degli altri. Contrariamente alla credenza comune, l’empatia non è un talento innato, ma una competenza che può essere coltivata e perfezionata nel tempo. Essere empatici significa essere veramente coinvolti nei sentimenti di coloro che ci circondano. Risulta ovviamente più facile provare empatia con coloro che condividono somiglianze con noi che con coloro che percepiamo come avversari.

Anche nel contesto lavorativo, promuovere l’empatia con i colleghi puó portare al miglioramento delle relazioni. Conversazioni regolari, sincere domande sulle loro esperienze e emozioni offrono una comprensione più accurata rispetto alle supposizioni. Sviluppare l’empatia ci consente di percepire le emozioni degli altri, consentendoci di anticipare le loro reazioni. La fiducia e la comprensione fioriscono quando le persone si sentono veramente ascoltate e riconosciute, ravvivando relazioni apparentemente tese.

Tuttavia, è importante ricordare che l’empatia non dovrebbe essere rivolta esclusivamente verso gli altri; deve estendersi anche verso noi stessi. Per comprendere le emozioni degli altri, dobbiamo prima identificare e riconoscere le nostre sensazioni. Ciò include non solo emozioni positive, ma anche quelle negative come rabbia, amarezza e vergogna. Il riconoscimento chiaro delle nostre emozioni ci equipaggia per accettare e comprendere le emozioni di coloro che ci circondano.

Comprendere il motivo per cui proviamo determinate emozioni ci consente di metterci nei panni degli altri e comprendere le ragioni alla base delle loro risposte emotive. Abbracciare la diversità di prospettive richiede di riconoscere e accettare la molteplicità di punti di vista.

In conclusione, l’empatia è la chiave per sviluppare connessioni profonde e promuovere la comprensione nelle nostre relazioni, sia personali che professionali. Coltivando l’empatia dentro di noi e estendendola agli altri, prepariamo il terreno per un rapporto armonioso e arricchente, fatto di emozioni e esperienze condivise.

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Trasforma i tuoi sogni in realtà con la visualizzazione creativa

Hai ambiziosi obiettivi di vita che restano confinati nei tuoi pensieri piuttosto che materializzarsi nella realtà? La visualizzazione creativa potrebbe essere lo strumento mancante per trasformare le tue aspirazioni in risultati tangibili. In questo post esploro il potere della visualizzazione creativa e come può aiutarti a manifestare i tuoi sogni.

Cos’è la Visualizzazione Creativa?

La visualizzazione creativa è una tecnica potente che sfrutta l’immaginazione per plasmare la vita che desideri. Il principio fondamentale è che la mente può influenzare attivamente la tua realtà nutrendola con le giuste immagini mentali. Quando visualizzi intenzionalmente e senti i tuoi successi futuri, pianti i semi che possono germogliare nella realtà.

La visualizzazione creativa incorpora tre principi fondamentali:

  1. Chiarezza – Più vivide e dettagliate sono le immagini mentali, più impatto avrai con la tua visualizzazione. La chiarezza dei tuoi obiettivi è infatti fondamentale per manifestarli.
  2. Emozione – Associare intense emozioni positive nelle tue visualizzazioni ne aumenta l’efficacia. Sentire il successo nella tua immaginazione rafforza il legame tra mente e corpo.
  3. Fiducia – Credere profondamente nella possibilità di raggiungere i tuoi obiettivi è cruciale. Il tuo stato mentale influenza profondamente gli esiti, crederci incondizionatamente supporta il processo di manifestazione.

Connessione mente-corpo nella visualizzazione

La visualizzazione creativa si basa sul concetto dell’interconnessione tra mente e corpo. Quando immagini vividamente i risultati desiderati, il tuo cervello attiva percorsi neurali come se li stessi vivendo. Questo processo rafforza la connessione mente-corpo.

Raggiungi i tuoi obiettivi con la visualizzazione creativa

  • Chiarisci i tuoi obiettivi – La visualizzazione aiuta a definire i tuoi obiettivi in modo preciso, consentendoti di identificare i tuoi veri desideri.
  • Aumenta la motivazione – Immagini mentali vivide suscitano emozioni e motivano l’azione verso i tuoi obiettivi.
  • Supera gli ostacoli – Anticipa e preparati mentalmente alle sfide attraverso la visualizzazione, potenziando la tua capacità di superare gli ostacoli.
  • Aumenta la fiducia – La visualizzazione ripetuta del successo costruisce autostima e una forte fiducia nelle tue capacità.
  • Attira opportunità – L’energia positiva generata attraverso la visualizzazione creativa può attirare opportunità e risorse nella tua vita.
  • Migliora la concentrazione – La visualizzazione affina la concentrazione, aiutando a mantenere chiarezza e perseveranza nel perseguire i tuoi sogni.

Incorporare la visualizzazione creativa nella tua routine quotidiana può essere uno strumento trasformativo per manifestare i tuoi sogni. Comprendendo e applicando i principi fondamentali, ti aiuta a chiarire gli obiettivi, aumentare la motivazione, superare gli ostacoli, accrescere la fiducia, attrarre opportunità e mantenere una migliore concentrazione nel tuo percorso verso il successo.

Sei pronto a cominciare un percorso verso la visualizzazione creativa per vivere i tuoi sogni?

6 consigli su come praticare la camminata meditativa

Quando fai una camminata meditativa non hai obblighi perché puoi semplicemente sentirti libero. Giá dopo la prima settimana di camminata meditativa, comincerai a vedere i benefici di questa pratica.

Secondo alcune ricerche, le persone che vivono nelle grandi città, che di solito sono grandi aree urbane piuttosto inquinate, soffrono di stress anche perché tendono a trascorrere pochissimo tempo in mezzo alla natura.

Se aggiungi alla camminata una pratica di meditazione, otterrai un vero e proprio potente rimedio anti-stress. Praticarle insieme porta enormi benefici fisici e psicologici. Dieci minuti al giorno sono sufficienti e puoi praticare la meditazione camminando in qualsiasi momento della giornata in un parco o in un bosco.

È risaputo che camminare fa bene alla salute. Permette di ridurre il rischio di contrarre malattie cardiovascolari e il mal di schiena, per esempio.

Perché quindi non combinare questa pratica con la meditazione?

Ecco 6 consigli su come farlo.

  1. Mantieni la schiena dritta.
  2. Sincronizza il respiro sui tuoi passi, mantenendo un ritmo di camminata tranquillo.
  3. Diventa consapevole del tuo corpo: concentrati sui tuoi piedi, sulle tue gambe, sul movimento, sul contatto con la terra. Cerca di eliminare le tensioni e concentrati solo sui passi.
  4. Ascolta il tuo corpo, le sensazioni che questa pratica ti dà. Sono piacevoli? Il tuo corpo si sta rilassando? E la tua mente, si sta calmando?
  5. Poi sposta la tua attenzione sulle emozioni. Cosa ne pensi? Non giudicare le emozioni che provi, lasciale andare, osservale come se fossero di fronte a te.
  6. Termina la tua pratica stando in piedi, contemplando la sensazione di pienezza e ringraziando il tuo corpo e la tua mente per la bellissima passeggiata meditativa.

Non cercare di smettere di pensare, perché pensare è l’attività del cervello ed é impossibile fermarlo! D’altra parte, cerca di approfittare del momento di relax che stai vivendo, per diventare consapevole del tuo corpo e delle tue emozioni senza che questo influisca sul tuo umore e senza giudicare.

Praticando regolarmente la camminata meditativa, ti sentirai sempre più equilibrato e in pace con te stesso.

Ecco alcuni risultati che otterrai:

1. Quando cammini, il cervello smette di preoccuparsi. Camminare è un’attività alla portata di tutti e permette di ricevere una dose extra di ossigeno grazie all’aria pulita che trovi camminando nella natura. Grazie alla passeggiata meditativa stimoliamo il nostro lobo frontale, quello che è legato alla creatività e al morale. Se a questo aggiungiamo il rilascio naturale di endorfine, ti sentirai più euforico e ottimista.

2. Grazie a un morale migliore, sarai più creativo. Quando non sei sotto pressione, abbandoni il negativismo e il cortisolo, l’ormone prodotto dallo stress, scompare. Ti sentirai più rilassato, più entusiasta e più sicuro.

3. Sei abituato a muoverti in piccoli spazi. La tua casa, il lavoro, i mezzi di trasporto, i supermercati e altri luoghi  in cui vai regolarmente, sono spazi limitati in cui le tensioni possono accendersi. Perció, iniziare a meditare e camminare in uno spazio naturale e aperto è un meraviglioso atto di liberazione e rilassamento.

4. È importante cercare il contatto con la natura. L’ideale è riempire i nostri polmoni di ossigeno puro, e lasciare che i nostri occhi scoprano nuovi orizzonti, paesaggi stimolanti grazie ai quali il nostro cervello si arricchisce e l’umore migliora.

Il risultato finale è che camminare meditando è molto più efficace di un antidolorifico o di qualsiasi vitamina. La passeggiata meditativa è un’esperienza da non perdere.

Niente scuse, quindi, provare per credere!

Vuoi ritrovare la tua energia? Ecco 5 consigli da seguire

Approfitta dell’estate per rallentare il tuo ritmo, fare il punto della situazione e centrarti su te stesso per ritrovare la tua energia. L’estate porta sé anche la luce ed é il momento ideale per ricaricare le batterie, dedicando tempo al tuo corpo, al tuo spirito e alla tua mente. Ritrova tutta l’energia per partire di buona lena al mattino.

L’estate, nonostante il calore che porta, é un’ottima stagione per rinnovarti e pianificare una nuova partenza. Ogni mattina rappresenta una nuova possibilità per raggiungere i tuoi obiettivi e seguire i tuoi sogni.

Per ottenere il meglio da questo spirito estivo, ecco 5 consigli per ritrovare il tuo benessere.

1. Prenditi cura di te stesso e adotta un ciclo di sonno sano.

  • Il sonno è fondamentale per il benessere fisico e mentale, gli specialisti raccomandano di dormire tra le 7 e le 9 ore per notte. Sentirsi riposati dopo una bella dormita ti permette di gestire meglio la tua energia durante la giornata.

Consigli:
Fai il programma della giornata la sera prima di coricarti.
La sera, privilegia le attività riposanti. Crea un ambiente propizio al riposo eliminando la luce forte e gli schermi (TV, computer ma anche cellulare) nella tua camera. Fai degli esercizi yoga o medita.

2. L’energia è nel piatto

  • Fai una buona colazione perché con essa stabilizzi il tasso di zucchero nel sangue, eviti di mangiare durante la mattinata e procuri al tuo corpo l’energia necessaria al suo funzionamento. Attenzione però ad alcuni alimenti che potrebbero rivelarsi controproducenti. Alimenti troppo dolci ti danno una carica energetica immediata che quando se ne va ti lascia tanta stanchezza.

Consigli:

Evita gli zuccheri e la caffeina in eccesso e privilegia gli alimenti che saziano come le banane o le mele. Bevi grandi quantità di tè verde (che tra l’altro aiuta a dimagrire e previene l’invecchiamento cellulare).

Compra frutta e verdura fresca e se puoi mangia cibo poco raffinato (ad esempio cereali integrali). Fai il menu della settimana e riempi il frigo in modo da evitare di arrivare a casa affamato e di non avere niente da mettere sotto i denti costringendoti a mangiare quello che capita o a dover ordinare una pizza. Cerca di mangiare più o meno alla stessa ora tutti i giorni. Se noi sai cucinare, hai mai pensato di imparare? E’ molto piú sano prepararsi da mangiare da soli!

3. La meditazione per il tuo benessere

  • Viviamo a una velocità esagerata e, a volte, questo ritmo di vita ci impedisce di vivere pienamente le cose che facciamo e di concentrarci su di esse. Molte attività possono aiutarci a approfittare meglio dell’istante presente e la meditazione è in cima alla lista. Prima di andare al lavoro, concentrarsi sul ritmo della respirazione (inspira/espira) può aiutare ad affrontare la giornata con più calma. La meditazione ha degli effetti benefici sul cervello e sul benessere in generale.

Consigli:
Medita tutti i giorni al risveglio. Disconnettendoti per qualche minuto ricarichi le batterie. Non hai tempo? Prova a meditare sotto la doccia o mentre sei in autobus o sulla metro! Basta respirare con consapevolezza per rilassarti pur rimanendo allerta (se hai un gatto, prendi esempio da lui, che è un campione in questo esercizio!). Se usi l’auto per andare a lavorare, assolutamente non meditare in macchina!

4. Muoviti per limitare la stanchezza

  • Anche se questa affermazione può sembrare contraddittoria, lo sport è il migliore dei modi di rischiarare il tuo spirito, allontanare l’ansia e ritrovare energia. L’attività fisica permette di stimolare i mitocondri, che sono i generatori dell’energia del corpo. Quindi, che aspetti? Infila subito le scarpe da ginnastica!

Consigli:

Cammina almeno 10000 passi al giorno (lo so, non sono pochi).
Prova il saluto al sole, una sequenza di posizioni Yoga che ti aiutano a liberare le endorfine nel sangue che, a loro volta, ti aiutano ad essere di buon umore e a fare il carico di energia. Fai Yoga, Pilates, un giro in bici o una passeggiata con i tuoi colleghi. Cammina con consapevolezza, concentrandoti su ciascuno dei tuoi passi e cercando si sentire il contatto con il suolo dal tallone alla punta di piedi.

5. Più equilibrio emotivo significa più energia

  • Trascuriamo spesso l’importanza dell’equilibrio emotivo nella vita di tutti i giorni. Ma l’armonia delle emozioni può aiutarci a sentirci meglio e a migliorare i nostri rapporti con gli altri. Fai attenzione alle tue emozioni e impara a gestirle. Non impedirti di esprimerle, nei dovuti modi e occasioni, ovviamente, altrimenti rischi che diventino troppo intense e poi non potrai più controllarle. Sfrutta appieno le emozioni positive e prova ad accettare i tuoi sentimenti nei momenti di tristezza o di dubbio. Le emozioni hanno la loro ragione d’essere perché determinano le nostre azioni.

Consigli:

Stabilisci regolarmente degli obiettivi per ottenere il meglio da te stesso rivivendo le sensazioni o i pensieri. Prova a guardare le cose da una prospettiva più ampia: tutto nella vita serve a qualcosa, anche se a te non sembra. Cerca di non reagire subito, respira profondamente e ricorda a te stesso che passerà.

Cosa ne pensi di questi semplici consigli?

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Perché il legame uomo-animale é importante ma esagerare é un disturbo

L’importanza del legame uomo-animale nello sviluppo della regolazione delle emozioni, delle competenze sociali e della salute mentale nei bambini, negli adolescenti e negli adulti è riconosciuta da sempre.

Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta gli animali – Immanuel Kant

In questa celebre espressione può essere racchiuso il concetto dal quale si estrapola uno dei rapporti più belli esistenti, il legame che può crearsi tra due specie differenti: uomo e animale. La letteratura, il cinema, ma soprattutto fatti di vita quotidiana (spesso resi celebri), sono la prova tangibile del legame indissolubile che si può creare tra animale e uomo; un rapporto vero che nasce dalla fiducia e dal rispetto reciproco.

Ecco però una ricerca che può suscitare un dibattito tra i proprietari di pelosetti. Un attaccamento eccessivo a un animale domestico sarebbe un segno di un disturbo comportamentale.

Uno studio pubblicato sulla rivista BMC Psychiatry ci dice infatti che le persone molto attaccate al loro animale domestico hanno maggiori probabilità di soffrire di un disturbo comportamentale e più specificamente di disturbi dell’attaccamento.

Per giungere a questa conclusione – che rende immediatamente meno romantica la nostra connessione con i nostri animali – i ricercatori dell’Università del Saarland hanno condotto un sondaggio su 610 proprietari di cani, per lo più donne di età compresa tra 18 e 73 anni.

Ai partecipanti è stato chiesto di compilare vari questionari per valutare il loro stato di salute mentale e il tipo di connessioni che sviluppano in generale. Analizzando le risposte, gli scienziati hanno trovato un legame tra l’essere attaccati al proprio pelosetto e segni di disturbi mentali e disagio emotivo.

Una strategia compensativa

Lo studio va ancora oltre sottolineando che questo intenso legame con un animale domestico dimostra una mancanza di fiducia negli altri e una paura di essere rifiutati o non amati.

L’attaccamento al proprio animale domestico a quattro zampe sarebbe quindi una strategia di attaccamento per compensare la difficoltà di sentirsi vicino ad altri esseri umani. Una difficoltà probabilmente derivante dalla mancanza di sicurezza emotiva durante l’infanzia.

Io sono sicuramente attaccata al mio bellissimo gattone, non saprei dire peró se sono disturbata 🙂

Tu hai animali domestici? Ti senti attaccato a loro?

4 strategie per convincere i capi o i colleghi dei meriti di una tua idea

Hai mai avuto difficoltà a convincere i capi o i colleghi dei meriti della tua idea? Sai che esistono diverse strategie per convincere i tuoi colleghi o i tuoi capi dei punti di forza di una tua idea?

Alcune strategie sono basate sulla logica, altre sull’emozione. Altre strategie sono utili per dimostrare gli aspetti positivi del piano e per presentare gli aspetti negativi delle alternative.

Ci sono quattro strategie che puoi considerare:
  1. Investigatore
  2. Calcolatore
  3. Motivatore
  4. Collaboratore

1. Gli investigatori si attengono a fatti e cifre per sostenere un approccio logico e metodico. Per diventare esperti in questa strategia, è importante sentirsi a proprio agio nel gestire i dati, trovare informazioni che sostengono la tua idea e quindi utilizzarle per presentare un argomento convincente.

La raccolta di informazioni è il primo passo. Le persone abili con questa strategia raccolgono due tipi principali di informazioni: dati di background, che informano sulla loro visione del mondo, e dati relativi alle attività, che illustrano lo scopo specifico. Assicurati di suddividere le informazioni prima di presentarle, per evitare che il tuo interlocutore si distragga. E assicurati anche di non trasmettere troppe informazioni.

2. I calcolatori tendono a usare la logica per influenzare.

Questa strategia é basata sul tempo e sullo sforzo da dedicare ad un’analisi approfondita e alla creazione di un argomento ben strutturato. Le competenze associate a questo approccio includono: la capacità di valutare le opzioni, di fornire feedback e l’attitudine a trovare compromessi.

Attieniti ai fatti in modo da mantenere la tua credibilità, ma ricorda di presentare i benefici della tua proposta e i rischi relativi al non agire, in modo tale che i tuoi ascoltatori possano comprendere il costo del non adottare nessuna azione.

3. I motivatori usano le emozioni e il “quadro generale” per comunicare visioni avvincenti del futuro. Mentre alcune persone sembrano essere motivatori naturali, ci sono alcune semplici lezioni che puoi imparare per diventare un abile motivatore.

Per questo, potresti provare ad usare la sequenza di Monroe. In cinque passaggi attirerai l’attenzione del tuo pubblico e comunicherai ai tuoi ascoltatori azioni specifiche che potranno intraprendere in seguito.

Se pensi che ti manchi il carisma naturale per essere un buon motivatore, sappi che questa abilitá puó essere sviluppata. Puoi imparare, infatti, ad essere più coinvolgente, simpatico e stimolante. Concentrati sul tuo linguaggio del corpo, aiuta gli altri a sentirsi bene e mostra empatia, assertività e fiducia.

4. Anche i collaboratori usano la motivazione, ma convincono le persone coinvolgendole nella decisione. I collaboratori sono grandi team builder. Coinvolgono i cuori e le menti delle persone. Questo aiuta le persone a impossessarsi del processo di cambiamento. Questa strategia prevede che il ruolo sia quello di facilitatore che quindi non dovrá cercare di convincere in maniera logica i membri del team.

Per essere un collaboratore, probabilmente devi essere in grado di condividere il potere, ascoltare attivamente e comunicare apertamente.

E tu, quale di queste strategie pensi sia piú efficace?

Perché vale la pena essere curiosi

Tutti nasciamo curiosi. Perché vale la pena essere curiosi? La curiosità offre dei grandi vantaggi: dal mantenere giovane e aperta la nostra mente all’aiutarci ad affrontare con successo i cambiamenti.

Ma non tutti la viviamo allo stesso modo. C’è chi è affascinato da Instagram per curiosare nella vita degli altri mentre altri concentrano il loro interesse sulla conoscenza di cose materiali, come ad esempio il funzionamento del motore di una macchina.

In entrambi i casi si tratta di persone curiose, ma alcune ricerche hanno dimostrato che ad essere diverso diverso é il tipo di curiosità che abbiamo, ed é questo che contribuisce a definire le nostre abilità.

Diamo un’occhiata alla tipologia individuata dalla ricerca svolta da Kashdan insieme ad altri autori.

Esplorazione gioiosa

Questo è il classico tipo di curiosità. Stai cercando qualcosa relativo a nuove conoscenze o informazioni, dall’imparare a cucinare un piatto che ti è piaciuto al sapere chi ha costruito un determinato edificio. Questa curiosità, come indica il nome, è legata alla gioia di apprendere qualcosa che non conoscevi prima.

Ansia per la mancanza di informazioni

Questa dimensione ha un tono emotivo diverso. Mentre la precedente ti dà gioia, in questo caso si entra in tensione o ansia per sapere come risolvere un problema durante un esame o per ricordare un dato, che non ti viene in mente, per esempio.

Tolleranza allo stress

Si attiva quando si accetta il dubbio o l’ansia di fronte a eventi nuovi, complessi o sconosciuti. In qualche modo ti aiuta a ridurre la resistenza ai cambiamenti. Ti permette di chiederti cosa ci può essere oltre la paura, ad esempio quando ti trovi davanti ad un cambiamento sul lavoro.

Curiosità sociale

Qui vengono inquadrate le situazioni in cui vogliamo sapere cosa pensano e fanno gli altri quando osservano, parlano o ascoltano conversazioni. È il desiderio di conoscere la vita degli altri attraverso la stampa, la televisione o i social network.

Ricerca di emozioni

E’ la dimensione che ti porta ad affrontare rischi di qualsiasi tipo per cercare nuove esperienze. Per esempio, ci sono persone che praticano sport estremi o che si recano in un paese rischioso per il piacere dell’avventura.

Secondo una ricerca condotta nel 2018 su oltre 3.000 lavoratori negli Stati Uniti, in Germania e in Cina, l’84% ha riconosciuto che la curiosità consente di generare nuove idee e il 64% che li aiuta a ottenere una promozione lavorativa. Inoltre, secondo le conclusioni dello studio, le prime quattro dimensioni della curiosità migliorano i risultati sul lavoro mentre le persone con un’elevata curiosità sociale riescono a risolvere meglio di altri i conflitti e riescono anche ad ottenere fiducia piú facilmente.

In conclusione, ognuno può avere sviluppate tutte o alcune delle dimensioni precedenti. C’é chi ne avrá quattro o cinque, chi sará piuttosto un “esploratore gioioso”, chi invece sará piú propenso a risolvere problemi, e chi infine, grazie alla sua curiositá sociale risulterá piú empatico.

Tu in quale categoria ti riconosci?

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La curiositá é tipica dei bambini – Photo by Pixabay on Pexels.com

3 consigli per stimolare il tuo cervello

Come il resto del corpo umano, anche il cervello regredisce con il passare dell’età.

Alla nascita, ciascun essere umano è dotato di 100 miliardi di neuroni. A 25 anni il tuo cervello è al massimo delle sue capacità. Poi, comincia progressivamente a regredire e, invecchiando, alcuni neuroni diventano difettosi, in particolare quelli situati al livello della memoria, dell’attenzione e della coscienza di ciò che ci circonda.

Questo processo di invecchiamento non deve essere considerato come una fatalità. Grazie ad alcune attività possiamo preservare più a lungo il funzionamento del cervello che ci permetterà così di avere una vita migliore dal punto di vista fisico e mentale.

elderly man and his trainer exercising
Photo by Kampus Production on Pexels.com

Vediamo come.

  1. Nutri bene il tuo cervello. Un’alimentazione equilibrata è fondamentale per una buona salute mentale. Tuttavia il cervello ha bisogno di sostanze specifiche per aumentare la connessione dei neuroni e stimolarne la rigenerazione. Quindi mangia alimenti ricchi di antiossidanti come frutta e verdura in generale (in particolare sono davvero utili i carciofi, i mirtilli e lo zenzero), pesce e olio di oliva EVO. Il pesce grasso (salmone, sgombro, aringhe, sardine) contiene omega 3 che aiuta a rafforzare le cellule del cervello, ottimizza l’apprendimento e la memoria e contribuisce alla prevenzione di disturbi mentali come la depressione e la demenza. Ricorda che anche l’avocado e le noci contengono omega 3 e che per una buona ossigenazione del cervello occorre mangiare glucosio (pane e pasta) e alimenti ricchi in ferro (carne e pesce).
  2. Stimola l’attenzione. Come i muscoli che bisogna mantenere in movimento, anche il cervello deve essere allenato per mantenersi performante. È importante dunque mantenerlo attivo con attività come le parole crociate, il sudoku, la lettura, i puzzle o anche alcuni giochi video che propongono dei programmi per allenare il cervello. Più gli esercizi sono diversificati, meglio è. Continua ad ampliare la tua conoscenza apprendendo una nuova lingua straniera, suonando uno strumento, visitando mostre, viaggiando, e mantenendo una vita sociale. Queste sono tutte attività che contribuiscono all’allenamento dei neuroni e a prevenire l’invecchiamento cerebrale. Anche la meditazione è un eccellente attività non solo per migliorare la capacità di concentrazione ma anche perché riduce lo stress, l’ansia e le emozioni negative. Meditare da 10 a 15 minuti al giorno ti permetterà di sviluppare nuove connessioni tra i neuroni e quindi di rallentare l’invecchiamento del cervello. ­­­
  3. Pratica un’attività fisica regolarmente. L’attività fisica mantiene attivi i neuroni perché favorisce la circolazione del sangue che quindi arriva anche al cervello. Non c’è bisogno di diventare degli atleti di alto livello per rallentare l’invecchiamento del cervello. Una pratica sportiva di intensità moderata è già efficace a condizione che sia regolare. La frequenza consigliata è di 30 minuti al giorno. Per mantenere il ritmo è consigliabile trovare un’attività che piaccia e che sia coinvolgente. Un’attività fisica di gruppo (come la danza per esempio) è ancora più utile perché ti aiuta a percepire i corpi nello spazio e perché il rapporto con gli altri consente di liberare delle endorfine, gli ormoni del benessere e del piacere.

Come ti sembrano questi tre consigli per rallentare l’invecchiamento del cervello? Pensi di adottarli?

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