I segreti della longevità: come vivere bene e a lungo

Vivere una vita lunga e sana è un obiettivo a cui aspiriamo molti di noi. Sebbene la genetica svolga un ruolo, le scelte di vita hanno un impatto significativo sulla nostra aspettativa di vita e sul benessere generale. Gli esperti hanno identificato diverse abitudini che possono contribuire alla longevità. Ecco uno sguardo più da vicino a queste pratiche e a come possono migliorare la tua vita.

Trascorri del tempo con i tuoi cari

Le connessioni sociali sono essenziali per una vita lunga e sana. Trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici porta al rilascio graduale e prolungato di ossitocina, un ormone che aiuta a combattere lo stress, le malattie croniche e l’invecchiamento precoce. L’ossitocina, spesso indicata come “l’ormone del legame”, promuove sentimenti di fiducia e riduce l’ansia. Forti legami sociali sono collegati a minori rischi di malattie cardiache, a una migliore funzione immunitaria e a una migliore salute mentale. Dai la priorità a passare tempo di qualità con i tuoi cari per coltivare queste relazioni e avere benefici sulla salute.

Adotta una dieta a base vegetale ed equilibrata

Uno dei segreti per aumentare l’aspettativa di vita è adottare una dieta vegetariana o completamente a base vegetale. Le diete ricche di frutta, verdura, legumi, noci e cereali integrali forniscono nutrienti essenziali che migliorano la salute generale. Le diete a base vegetale sono associate a minori rischi di malattie croniche come malattie cardiache, diabete e alcuni tipi di cancro. Sono anche ricchi di antiossidanti, che proteggono le cellule dai danni e riducono l’infiammazione. Mangiare più pasti a base vegetale nella tua dieta può portare a una vita più lunga e più sana.

Inoltre, una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e acidi grassi buoni, è fondamentale per la longevità. Gli alimenti ricchi di sostanze nutritive forniscono vitamine, minerali e antiossidanti che proteggono dalle malattie croniche e supportano la salute generale. I grassi sani, come quelli che si trovano nell’avocado, nelle noci, nei semi e nell’olio d’oliva, promuovono la salute del cuore e riducono l’infiammazione. Mangiare una varietà di frutta e verdura colorata garantisce una vasta gamma di nutrienti che sostengono le funzioni corporee e prevengono le malattie.

Fai esercizio fisico quotidiano

L’attività fisica quotidiana, anche di soli 10 minuti, può aumentare significativamente la longevità e migliorare la qualità della vita. L’esercizio fisico rafforza il sistema cardiovascolare, migliora la salute dei muscoli e delle ossa e aumenta il benessere mentale. Uno studio pubblicato su Nature Medicine conferma che dedicarsi a hobby, passioni o sport porta a una vita più felice e più sana. L’esercizio fisico regolare rilascia endorfine, che migliorano l’umore e riducono lo stress. Cerca di includere un mix di esercizi aerobici, di forza e di flessibilità nella tua routine quotidiana per ottenere benefici ottimali.

Mantieni un orario di sonno regolare

Andare a dormire a orari regolari è fondamentale per mantenere una buona salute. I modelli di sonno coerenti aiutano a regolare l’orologio interno del corpo, migliorano la qualità del sonno e riducono il rischio di disturbi del sonno. Un sonno di qualità è essenziale per la funzione cognitiva, il benessere emotivo e la salute fisica. Supporta il consolidamento della memoria, la funzione immunitaria e la riparazione cellulare. Cerca di dormire tra 7 e 9 ore a notte, stabilendo anche una routine rilassante prima di coricarti.

Trascorri del tempo all’aria aperta

Trascorrere del tempo all’aria aperta è vitale per la salute del cervello e la funzione cognitiva. L’esposizione alla luce naturale aiuta a regolare i ritmi circadiani e migliora l’umore. Le attività all’aperto spesso comportano l’esercizio fisico, che migliora la salute cardiovascolare e il benessere mentale. Inoltre, stare nella natura riduce lo stress, migliora la concentrazione e aumenta la creatività. Prendi l’abitudine di trascorrere del tempo all’aperto ogni giorno, che si tratti di camminare, fare giardinaggio o semplicemente goderti un parco.

Abbraccia uno stile di vita olistico

L’adozione di queste abitudini può portare a una vita più lunga, più sana e più appagante:

  1. Coltiva forti connessioni sociali: trova il tempo per la famiglia e gli amici. Partecipa ad attività sociali e coltiva relazioni significative.
  2. Adotta una dieta a base vegetale: aumenta l’assunzione di frutta, verdura, legumi, noci e cereali integrali. Sperimenta ricette e pasti a base vegetale.
  3. Esercizio fisico regolare: cerca di fare almeno 10 minuti di attività fisica al giorno. Trova attività che ti piacciono, come camminare, andare in bicicletta o fare yoga.
  4. Mantieni schemi di sonno regolari: stabilisci un programma di sonno coerente e crea una routine rilassante prima di andare a dormire.
  5. Segui una dieta equilibrata: concentrati su cibi ricchi di nutrienti ricchi di vitamine, minerali e grassi sani. Limita gli alimenti trasformati e gli snack zuccherati.
  6. Trascorri del tempo all’aria aperta: fai attività all’aperto tutti i giorni. Goditi i benefici dell’aria fresca e della luce naturale.

Integrando queste abitudini nella tua vita quotidiana, puoi migliorare la tua salute, il tuo benessere e la tua longevità. Piccoli cambiamenti costanti possono portare a miglioramenti significativi e duraturi, aiutandoti a vivere una vita vivace e sana.

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Nostalgia: perché riflettere sul passato è cruciale per la salute mentale

La nostalgia agisce come uno scudo contro le sfide esistenziali, aiutandoci a far fronte al presente e al futuro evocando esperienze e sentimenti positivi del passato. Questa potente emozione serve come uno specchietto retrovisore, riflettendo un particolare tempo, luogo o emozione che una volta portavano gioia o conforto. Che si tratti del ricordo del tuo primo amore, di una fotografia ingiallita trovata per caso, o di un oggetto che evoca un ricordo significativo, la nostalgia svolge un ruolo cruciale nel nostro benessere mentale.

Come Internet alimenta la nostalgia

Nell’era digitale odierna, Internet è diventato un motore chiave della nostalgia. Con un solo clic, puoi trovare la colonna sonora di un momento caro del tuo passato, trasportandoti istantaneamente indietro nel tempo. Gli esperti suggeriscono che la nostalgia è un’emozione complessa—prevalentemente positiva—che aumenta la nostra sensibilità e ci aiuta a comprendere il presente.

L’origine della nostalgia

Il termine “nostalgia” fu coniato nel 1680 da Johannes Hofer, uno studente dell’Università di Basilea. Egli combinò le parole greche “nóstos” (ritorno a casa) e “algia” (sofferenza) per descrivere la profonda nostalgia che i soldati svizzeri sentivano nel voler tornare a casa dalla battaglia. Oggi, comprendiamo la nostalgia come un’emozione positiva e stimolante, distinta dalla malinconia, che non causa sintomi di malattia ma piuttosto aiuta a combatterli.

La nostalgia come fonte di resilienza e benessere

Le ricerche dell’Università di Southampton nel Regno Unito evidenziano la nostalgia come un componente vitale della salute mentale. Essa ci motiva, aumenta la nostra autostima, e serve come un serbatoio di emozioni a cui possiamo accedere consapevolmente e inconsciamente. Questi ricordi positivi rafforzano i sentimenti del nostro passato, aiutandoci a far fronte alle sfide attuali e future.

Mentre la nostalgia ci permette di ricordare il passato, non riporta indietro ciò che abbiamo perso. Invece, ci aiuta a gestire meglio la vita che stiamo vivendo. Accedendo ai ricordi nostalgici, possiamo trovare conforto e forza, rendendola uno strumento essenziale per la resilienza e il benessere.

La Nostalgia Ti Aiuta a Gestire la Tua Vita?

Riflettendo sulle tue esperienze, trovi che la nostalgia ti aiuti a gestire la tua vita? Condividi i tuoi pensieri e fammi sapere come la nostalgia influenza la tua salute mentale e le tue strategie quotidiane di adattamento.

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5 idee per sentirsi bene al lavoro (senza pretendere la perfezione)

Ci sono alcuni problemi da risolvere per sentirsi bene al lavoro, senza voler essere perfetti, anche perché vorremmo evitare che perseguire la perfezione sul lavoro, ma anche nelle vita privata, diventi un’ossessione.

Problema n. 1

Non mi sento riconosciuta per il mio valore – Chi non si è mai sentito così al lavoro? A chi non fa piacere ricevere un apprezzamento, del tipo “Lavoro ben fatto”? Però, onestamente, non ê un po’ rischioso basare la nostra motivazione sull’apprezzamento ricevuto dagli altri? Prova a fare questo esercizio: tutti i giorni prendi nota di una cosa positiva che hai fatto al lavoro. Una relazione scritta bene, una riunione gestita in modo efficace, una pausa caffè produttiva…poi celebra questo successo. Esci a cena con dei colleghi, o degli amici, o il tuo partner, ma se nessuno ha tempo, esci anche da sola o preparati una cenetta con i fiocchi. Il successo non è necessariamente avere una villa in Costa Smeralda o una Ferrari. Il successo si misura nelle piccole cose quotidiane e va celebrato sempre. Comprati dei fiori e portali al lavoro. Se ti chiedono perché, rispondi perché sei brava e simpatica. Poi, osserva come reagiscono i colleghi.

Problema n. 2

La mia vita gira intorno al mio lavoro.

In francese si dice “Metro, boulot, dodo”, che significa “Metro, lavoro, nanna”. Non è entusiasmante, vero? Spesso, purtroppo, è così. Cosa fai per cambiare questo? Ti prendi mai del tempo da dedicare a te stessa? Non deve passare un giorno senza che tu abbia dedicato del tempo a te stessa. Leggere quell’articolo sulla tua rivista preferita o sul blog della tua amica (che potrebbe essere il mio…), andare in palestra o a fare una passeggiata nel giardino vicino a casa, chiamare tua madre o quell’amica che da tanto tempo non senti…dovresti dedicare a te stessa almeno mezz’ora al giorno. Se ci pensi, non è molto.

Problema n. 3

Non imparo più niente di nuovo.

Se fai un lavoro da molto tempo, ad un certo punto è normale che tu ti senta come se non imparassi niente di nuovo. Ti annoi e non sei soddisfatta, anche se riesci a lavorare molto bene, sapendo esattamente quello che devi fare. Ma non ti basta per motivarti, allora cosa puoi fare? Devi uscire dalla tua zona di confort, devi accettare nuove sfide. Parlane al tuo capo, magari lui (o lei) ha delle idee.

Problema n. 4

Non mi promuoveranno mai

Dunque, in tutta la mia carriera sono mai stata promossa una sola volta, l’anno scorso. E lavoro da più di vent’anni! Perché? In alcuni casi sicuramente perché non ho passato molto tempo nello stesso posto di lavoro. Sì, lo ammetto, non sono quella persona che si attacca al suo datore di lavoro. Anzi, quasi sempre mi viene voglia di andarmene presto. Ho bisogno di aria nuova.

Ma perché? Probabilmente perché non ho ancora trovato la mia strada e quindi me ne vado perché devo rimettermi in cammino per trovarla.

Anche tu se ti senti “costretto” nel tuo posto di lavoro, chiediti quale sarebbe il tuo lavoro ideale, il lavoro dei tuoi sogni. Se non lo trovi nel posto dove stai lavorando, comincia a guardarti intorno. E fai un piano d’azione (se non sai come fare un piano d’azione, ti posso aiutare a farlo). Oppure, chiedi di poter lavorare part-time, cosí potrai coltivare quella passione o quel hobby che da troppo tempo stai trascurando.

Problema n. 5

Non ho il tempo di fare niente.

Ecco, questo è il problema più diffuso al giorno d’oggi. Abbiamo la sensazione, che a volte sconfina nella realtà, di non riuscire a gestire il nostro tempo. Tra famiglia, lavoro e tempo perso nel traffico, non ne resta molto per noi. Ma non è una scusa? Fai un’analisi della tua giornata, vedi le cose inutili che fai e comincia ad eliminarle. Poi, ci sono senz’altro delle cose che puoi rimandare, ad esempio, non è necessario passare l’aspirapolvere tutte le sere anche se hai un gatto in casa come me (che passo l’aspirapolvere al massimo due volte la settimana).

È una questione di scelta e di priorità, non si può fare tutto: ci sono delle cose che devi fare assolutamente, altre che puoi evitare e rimandarle (saper rimandare le cose è una scienza, anche se non esatta…).

Io, ad esempio, pur lavorando a tempo pieno, mi dedico alla scrittura di questo blog perché esco poco la sera, ma quando si presenta l’occasione non esito ad uscire. Quindi, prendo al decisione di rimandare la scrittura del mio articolo.

Concludendo, la scelta è la base del cambiamento, l’azione è la base del pensiero positivo. Prendi la vita nelle tue mani. Agisci ora, non aspettare!

Vacanze di Pasqua a casa? Non preoccuparti e prova queste 10 idee per divertirti lo stesso

Andare in vacanza é molto importante per la salute fisica e mentale. Dovresti pensare a prendere dei periodi di riposo anche senza dover viaggiare. Le vacanze sono un periodo di tempo del quale abbiamo bisogno, ne abbiamo bisogno come dormire, mangiare, bere. Se vogliamo restare in buona salute dobbiamo prenderci delle ferie.

Perció se questa Pasqua sei rimasto a casa, non é detto che sia un male.

Se é vero che weekend non è abbastanza lungo per poter ricaricare completamente le batterie, Pasqua offre un giorno festivo in piú. Quindi potrai staccare dal lavoro un po’ più a lungo.

Approfitta di questo giorno di riposo per passare un po’ di tempo a casa, perché la cosa principale è che tu possa riposare e mettere da parte le preoccupazioni quotidiane.

Scegli cosa fare, con chi e quando farlo. Non a tutti piace viaggiare. Ad alcuni piace avere il tempo per leggere di più, fare più attività fisica, passare del tempo all’aperto. Ad altri piace fare delle piccole escursioni, senza allontanarsi troppo da casa.

Prova a seguire questi consigli durante questo lungo weekend di Pasqua:

  1. Non leggere le email professionali;
  2. Riduci al minimo i compiti casalinghi;
  3. Stabilisci delle regole e dei tempi per stare al computer o alla televisione (sia per te che i tuoi figli, se ne hai);
  4. Cerca dei posti nuovi da scoprire nelle vicinanze della tua abitazione;
  5. Passa del tempo in mezzo alla natura perché la natura è fonte di energia;
  6. Fai una lista di quello che faresti in vacanza normalmente, e prova a farlo anche se non sei partito;
  7. Organizza con amici una maratona di film e discuti con loro per scoprire quelli che vi sono piaciuti di più;
  8. La stessa cosa la puoi fare con un libro. Tu e i tuoi amici scegliete un libro da leggere poi vi ritrovate per commentarlo, magari mangiando qualcosa insieme;
  9. Perché non cominciare quel hobby a cui pensi da tanto tempo?
  10. Ma soprattutto, visto che é Pasqua compra della cioccolata (quale momento migliore?), mangiarla sará un toccasana per le tue giornate, anche quando tornerai al lavoro dopo questa breve pausa pasquale.

Allora cosa hai deciso di fare oggi?

Come mantenere le risoluzioni per l’anno nuovo

Oggi é il primo giorno dell’anno e molti di noi hanno giá stabilito degli obiettivi da raggiungere nel 2023, o stanno per farlo. Si tratta delle cosiddette risoluzioni, che sono facili da decidere ma difficili da mantenere lungo tutto il corso dell’anno.

Il nuovo anno porta con sé la voglia di cambiamento, di rinnovamento. Vorremmo passare più tempo in famiglia, fare quel viaggio che sogniamo da tanto tempo, cambiare lavoro, iscriversi in palestra, dimagrire, smettere di fumare…con l’obiettivo principale di sentirsi meglio con sé stessi e con gli altri.

Perché succede che strada facendo e man mano che passa il tempo ci dimentichiamo delle nostre risoluzioni o le abbandoniamo?

Ecco alcune domande che puoi porti.

I tuoi obiettivi sono troppo ambiziosi, vaghi o semplicemente troppi? In questo caso ti stai mettendo sotto pressione. Se hai deciso di smettere di fumare o di perdere 10 chili, devi chiederti perché fumi e perché hai sempre fame. Non sono questi dei modi per allievare le tante tensioni giornaliere?

Sei positiva/o rispetto al raggiungimento delle tue risoluzioni? Se pensi che non ce la farai mai, è sicuro che non ce la farai mai. Henry Ford diceva:

“Che tu creda di farcela o di non farcela avrai comunque ragione”.

La tua risoluzione è allettante? Hai deciso di dimagrire o di smettere di fumare. In sé sono degli obiettivi grandiosi. Trova un motivo per cui vuoi raggiungere questi obiettivi. Ad esempio, vuoi smettere di fumare per poter recuperare fiato più velocemente quando corri oppure vuoi dimagrire per tornare a metterti quei bellissimi pantaloni che ti piacciono tanto.

Le cattive abitudini sono difficili da perdere, soprattutto ci vuole del tempo. Come dicevo prima, se le hai prese, avrai avuto i tuoi buoni motivi (proteggerti dallo stress, per esempio). Non credere di cambiare abitudine in alcune settimane. Una volta si pensava che per cambiare un’abitudine bastassero 21 giorni. Ora, nuove ricerche neuro-scientifiche hanno stabilito che ce ne vogliono almeno 60! Quindi prenditi il tuo tempo, introduci la nuova abitudine con calma, non mettere fretta al tuo corpo, che è comodamente adagiato sulla vecchia abitudine e non ha nessuna voglia di sostituirla. Devi fargli capire, passo dopo passo, che un altro modo di funzionare è possibile anzi è persino salutare!

Inoltre, sappi che il cammino non sarà sempre lineare ma potrai incontrare degli ostacoli. Ricordati che ci saranno dei momenti più facili di altri e che perdere una battaglia non significa perdere la guerra. Anzi, accetta gli alti e i bassi: il corpo avrà modo di adattarsi lentamente.

Scegli un obiettivo che non sia un’imposizione, nel senso che deve rappresentare veramente una scelta, una cosa che vuoi fare, non che devi fare.

Controlla i tuoi pensieri, ricorda quello che diceva Henry Ford. Non concentrarti su quello che resta da fare, ma celebra quello che hai già fatto. Elenca le piccole vittorie e fatti i complimenti. Resta positiva/o!

Photo by Cristiana Branchini

Pensa alla forza che ha un seme per diventare un filo d’erba. Deve bucare la terra per vivere. Lavora lentamente sotto terra, fino a quando un giorno buca la terra e vede la luce! Per te è un po’ la stessa cosa. Lavora lentamente e un giorno vedrai il risultato, perché sei più forte di quello che credi.

E ora i quattro consigli:

  1. Programma un solo obiettivo alla volta, ma definiscilo bene, seguendo il modello SMART (specifico, misurabile, raggiungibile, rilevante e circoscritto nel tempo) che, anche se si riferisce ad un ambito aziendale, risulta ugualmente efficace.
  2. Adotta la politica dei piccoli passi dividendo il tuo obiettivo in tanti piccoli obiettivi.
  3. Celebra i successi: il primo chilo che hai perso, il primo giorno intero senza fumare. Metti dei post-it un po’ per tutta la casa con scritto quanto sei stata brava/o.
  4. Annuncia ai tuoi cari che hai questo obiettivo e chiedegli di aiutarti in questo percorso. Avere il loro sostegno ti aiuterà nel cammino verso la riuscita. Cerca dei gruppi su Facebook che hanno il tuo stesso obiettivo, partecipa a dei forum su Internet. Ricordati che non sei sola/o, ci sono altre migliaia di persone che hanno il tuo stesso obiettivo e scambiare delle idee con loro può esserti d’aiuto. Puoi creare tu stessa/o il tuo blog, che può diventare il tuo diario (ma un diario su carta va benissimo).

Non mi resta che augurarti uno splendido 2023!

Una storia Zen: La qualità del nostro sforzo

Conosci la storia zen del giovane che attraversa il Giappone per raggiungere la scuola di un famoso maestro di arti marziali? Eccola qui.

Quando arriva al dojo il maestro gli chiede: «Cosa desideri da me?»

Il ragazzo risponde: «Voglio studiare con te e diventare il miglior combattente di tutta la regione.»

«Quanto tempo mi ci vorrà?»
«10 anni almeno» risponde il maestro.
«10 anni è un tempo lunghissimo» risponde il ragazzo «…e se studio 2 volte di più di tutti i tuoi studenti?»
«20 anni allora» risponde il maestro.
Il ragazzo, perplesso risponde «e se mi alleno giorno e notte con tutto me stesso?»
«30 anni» risponde il maestro.
A questo punto il giovane risponde: «come è possibile che più dico che lavorerò sodo, più è il tempo che mi dici ci vorrà?»
La risposta è semplice, conclude il maestro: «quando hai un occhio fisso sulla meta, ne hai solo uno rimasto per percorrere la strada.»

Quale interpretazione daresti a a questa storia?

Personalmente la considero un messaggio importante di quanto non sia necessariamente uno sforzo più intenso che può aiutarci ad arrivare prima alla destinazione che abbiamo in mente, quanto piuttosto un’attenzione alla qualità del nostro sforzo. 

Fare meglio un passo dopo l’altro piuttosto che cercare di farne di più bruciando le tappe e creando piú stress e ansia alla nostra vita.

È un po’ come quando alleniamo il nostro corpo. Un sforzo eccessivo non regolare nel tempo servirà solo a traumatizzarlo. Mentre uno sforzo costante ma attentamente calibrato permetterá non solo di ottenere risultati duraturi, ma di rendere ogni tappa del viaggio molto più piacevole.

Dove pensi di poter ridurre l’intensità dello sforzo migliorandone la qualità?

Il potere dell’intuizione

Da sempre l’intelligenza intuitiva affascina l’uomo. Viene associata in genere al genio, perché le grandi scoperte scientifiche sono avvenute grazie a degli istanti di intuizione, al di fuori dell’analisi razionale.

Il potere dell’intuizione

Einstein ha scritto:

“L’intuizione è un dono sacro del quale la ragione è un servitore fedele. Abbiamo creato una società che onora il servitore e che dimentica il dono.”

D’altro canto, noi tutti sappiamo che è grazie all’intuizione che prendiamo le decisioni della nostra vita, piccole o grandi che siano, anche se ci proclamiamo esseri razionali e cartesiani.

Dal punto di vista delle grandi religioni orientali (Buddismo, Induismo, Taoismo) non c’è nessun mistero. Nelle lingue tradizionali di queste religioni millenarie, i termini che designano conoscenza e coscienza sono spesso identici.

L’attaccamento alle costruzioni mentali, alle credenze e ai concetti, così come l’agitazione mentale che l’accompagna, sono visti da queste religioni come un velo sull’intelligenza primordiale. Il seguente aforisma buddista si rivela in modo decisamente pertinente per la vita quotidiana:

“se non rimescoliamo l’acqua essa diventerà limpida. Allo stesso modo la natura dello spirito è tale che, se lo lasciamo, se non lo manipoliamo, troverà da solo la pace e la chiarezza originali.”

Ma torniamo in Occidente per vedere cosa è successo da quando è stata introdotta la Mindfulness (meditazione in piena coscienza) negli anni ’90.

Si è parlato del tema di come prendere le decisioni. Per prendere una decisione, dobbiamo valutare tre elementi:

  1. l’analisi razionale,
  2. l’aspetto emotivo
  3. l’intelligenza intuitiva.

Praticando la meditazione, i pensieri e le emozioni si calmano, e l’intuizione si manifesta. In effetti, ci sono diverse testimonianze di praticanti che raccontano che le idee più creative sono arrivate alla fine della loro meditazione.

In un ambiente lineare, prevedibile e ordinato è spesso più efficace un’analisi razionale per decidere e pianificare un’azione. Al contrario, in un ambiente volatile, imprevedibile o caotico, quando predomina l’elemento umano, l’intuizione diventa utile.

È per questo che la meditazione è sempre più usata ai nostri tempi, dove viviamo con un’insicurezza e un’instabilità sempre in aumento.

Il meccanismo dell’intuizione

L’intuizione va ad attingere a tre risorse principali.

  1. Come un albero, la prima fonte è la ramificazione delle sue radici. Si tratta della totalità delle informazioni, delle esperienze vissute in passato e immagazzinate nell’inconscio.
  2. La seconda fonte è paragonabile alle foglie di un albero. Si tratta dei segnali forti o deboli, captati nell’istante presente. Tutti questi segnali sono indefiniti e non possono essere valutati dall’analisi razionale.
  3. La terza fonte è l’intelligenza collettiva. Infatti, la nostra intuizione personale può andare al di là delle limitazioni temporali e spaziali. L’intelligenza intuitiva ha la facoltà di attingere a una fonte virtualmente illimitata, fuori dai limiti del tempo, dello spazio e dell’individuo. Tutto questo è normale secondo la filosofia buddista dove, per esempio, l’individuo, il tempo e lo spazio non sono che categorie concettuali creati dalla mente.
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Meccanismo – Photo by Ej Agumbay on Pexels.com

Come si sintetizzano queste fonti di informazioni?

I ricercatori di scienze cognitive hanno provato a rispondere.

Poco prima di un’intuizione, avviene un “lasciar andare”, una discesa dentro di noi, un’assenza di controllo e di attività mentale. Poi, all’improvviso, la presenza aumenta, si ha una specie di risveglio, un sentimento di unità e accordo interiore. Si prova una sensazione di sorpresa, di stupore e di meraviglia.

Questi sono gli elementi che troviamo anche in un’esperienza meditativa: lasciare andare, assenza di attività mentale, presenza aumentata, risveglio, unità. Ed è anche questo che ci ricollega all’approccio buddista.

Bisogna anche sottolineare il posto essenziale occupato dal corpo nell’intelligenza intuitiva.

Quante volte abbiamo preso delle decisioni razionali o emotive mentre il nostro corpo si opponeva con tutte le sue forze? Ci siamo pentiti di questa decisione qualche giorno, mese o anno dopo?

Per quanto mi riguarda, mi è successo diverse volte nella vita. Avrei dovuto ascoltare i segnali che il corpo mi mandava e tenerne conto nel prendere la mia decisione.

A questo proposito, la meditazione cosciente sulle diverse parti del corpo può aiutare a sviluppare il “sesto senso” dell’intuizione.

Dobbiamo anche considerare che se ignoriamo costantemente i messaggi del corpo, la nostra verità interiore potrà poi manifestarsi sotto forma di malattia, dolori, o disordini di diverso tipo.

L’intelligenza intuitiva, al di là dell’aiuto che ci fornisce nel prendere decisioni, è la nostra voce interiore profonda, la nostra saggezza, la nostra guida più preziosa. È nostro compito imparare a ascoltarla e ad accudirla.

Per concludere, se esiti a seguire la tua intuizione, prova a chiederti queste due domande, che ti aiuteranno a chiarire quello che c’è in gioco:

  1. Che cosa rischio se seguo la mia intuizione?
  2. Che cosa non rischio se seguo la mia intuizione?

Tu ti affidi alla tua intuizione?

Una versione piú lunga di questo articolo é stato pubblicato in precedenza sul sito Igea Notizie.

Sette semplici regole da seguire

Ci avviciniamo alla fine dell’estate. Per chi é giá rientrato dalle vacanze potrebbe essere difficile tornare alla vita di tutti i giorni, ricominciare con la solita routine.

Ecco alcune semplici regole da seguire per avere una vita piú tranquilla e meno stressante:

  1. Fai pace con il tuo passato in modo che non disturbi il tuo futuro.
  2. Ciò che gli altri pensano di te non è affar tuo.
  3. L’unica persona responsabile della tua felicità sei tu.
  4. Non paragonare la tua vita agli altri, il confronto potrebbe farti male.
  5. Il tempo guarisce quasi tutto. Concediti del tempo.
  6. Smetti di pensare così tanto. Accetta di non conoscere tutte le risposte.
  7. Sorridi. Non puoi controllare tutti i problemi del mondo.

Pensi che queste sette semplici regole da seguire possano aiutarti? Hai degli altri consigli da aggiungere? Fammi sapere!

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Sorridi – Photo by Pixabay on Pexels.com

Perché con l’avanzare dell’etá ti allontani dalle persone?

Con l’avanzare dell’etá ti allontani dalle persone? Hai pensato alle ragioni che ci stanno dietro?

Ecco qui alcune possibili spiegazioni che potranno aiutarti a capire questo fenomeno.

Dai priorità a ciò che è piú importante per te: quando sei giovane, sei sempre entusiasta, pensi che il mondo ti appartenga e che hai tutta la vita davanti per realizzare e vivere i tuoi sogni. 

D’altra parte, diventando adulto, capisci che il tempo è prezioso e vuoi goderti ogni minuto, dedicandoti a ciò che è essenziale per te. 

Uscite serali passate a mangiare, bere o ballare in luoghi piú o meno alla moda, tornare a casa la mattina del giorno dopo, sono cose che non ti interessano più. 

Ti interessa invece passare piú tempo in famiglia. Vuoi passare piú tempo con le persone che ami, e vuoi anche che questo tempo sia di qualitá, cioé un tempo di scambio, un tempo che conta e che non viene dimenticato. Ti rendi conto che il tempo passa velocemente, quindi privilegi il momento presente anche se breve. Guardare le foto insieme, assaporare piccoli momenti magici con abbracci, giocare con i tuoi figli sono semplicemente dei piccoli momenti di felicità indimenticabile.

Eviti le persone ipocrite: l’ipocrisia, in teoria, non fa più parte della tua vita da adulto. Privilegi la sincerità. 

Invece di pronunciare una frase poco interessante a qualcuno che conosci appena o che non ti piace particolarmente, cerchi di essere sincero, gentile ma sincero. 

Perció, sarai attratto da persone oneste nei gesti, nelle parole e nelle azioni; persone che portano una nota positiva nella tua vita.

Rispetti la vita degli altri: il tempo e l’esperienza sono grandi maestri quando si tratta di conoscere se stessi e gli altri. La saggezza accumulata con gli anni, ti insegna ad allontanarti dai problemi e dai conflitti degli altri. Ritieni che non ti riguardino e non vuoi farti avvolgere dalla loro energia negativa, che alla fine non può che ripercuotersi su di te. In questo senso, rispettare la vita degli altri diventa un principio fondamentale. 

Limiti la tua cerchia di amici: con l’età, l’idea di fare nuove amicizie ti interessa meno. Ora le priorità sono più legate alla tua famiglia. Nell’amicizia cerchi la qualità piuttosto che la quantità. Vuoi costruire relazioni sane ed evitare che una relazione possa diventare tossica.

Con la cosiddetta mezza età attraversi molte strade disseminate di insidie ma queste strade ti permetteno anche di uscirne piú forte, determinato e con le idee chiare. 

Cominci a riconoscere la differenza tra una persona dannosa per il tuo benessere da una persona piena di energia positiva sulla quale puoi contare.

Quali altri vantaggi pensi possa portarti l’etá adulta?

grandmother and teenager taking a selfie
Condivisione di momenti – Photo by Anastasia Shuraeva on Pexels.com

Come aiutare un amico o un’amica in difficoltà

Fa male vedere una persona cara che non sta bene psicologicamente. Come aiutare un amico o un’amica in difficoltà? Nessuno ti ha insegnato come fare e tu non sai sa cosa fare. Dipende molto dalla tua sensibilità e empatia.
Un amico/a celebra con te i successi ma è anche disponibile ad ascoltare tue angustie, le tue paure, frustrazioni e problemi in generale.

Hai notato che un tuo amico o una tua amica non sembra più quello/a che conoscevi. Ti sembra triste, spento/a, parla poco, è isolato/a e bloccato/a nei suoi pensieri. Oppure è inquieto/a, nervoso/a, iperattivo/a, ansioso/a, irritabile e ha cominciato a bere molto alcol.

Ti chiedi se sarà stato a causa della pandemia. Forse, ma era così anche d’estate, quando la situazione Covid andava meglio. Continua a vedere tutto nero, non vuole uscire, non vuole vedere nessuno e nemmeno parlare con qualcuno.

Dorme male, non è motivato/a ad andare a lavorare.

La prima cosa che viene spontaneo fare, è cercare di tranquillizzarlo/a, dicendo che non si preoccupi, che tutti abbiamo dei problemi e magari cominci a raccontargli i tuoi, come se questo potesse tirarlo/a su di morale. E il risultato è che il tuo amico o la tua amica stanno sempre peggio.

In effetti, questo sminuire lo stato di malessere delle altre persone non fa altro che contribuire a farle stare peggio.

Una volta una psicologa mi disse che quando una persona è agitata, non bisogna mai dirle si stare calma, perché questo sortirebbe l’effetto opposto. Si tratta più o meno della stessa cosa. Se una persona sta male non devi sottovalutare il suo malessere.

stormy sea with splashes and waves
Photo by Pok Rie on Pexels.com

È normale voler aiutare un amico/a in difficoltà, ma per aiutarlo/a devi ascoltarlo/a, in modo attivo ed empatico.

Ascoltare in questo modo non è facile, ma si può imparare, innanzitutto validando quello che sente l’amico/a, non sottovalutando la sua situazione e facendogli capire che non è solo/a.

A volte, dispensare consigli non è utile, invece potrebbe essere utile offrire un aiuto pratico, come fare la spesa per esempio. Oppure puoi proporre di uscire insieme, andare a bere qualcosa o al ristorante, perché così il tuo amico o la tua amica si possono distrarre e magari si rilassano e ti raccontano il momento difficile che stanno passando. Anche una passeggiata nella natura o una breve escursione sono attività che possono rivelarsi utili. Visitare una mostra d’arte o un museo puó davvero aiutare a tirare su il morale.

Non devi essere invadente, devi lasciare al tuo amico/a spazio e tempo, trasmettendo speranza rispetto alla possibilità che più avanti si sentirà meglio. Puoi anche dirgli/le di ricordare alcuni momenti belli del passato che potrebbero essere di conforto. Oppure, puoi dirgli/le di pensare ad altri momenti difficili e chiedersi come li ha superati.

Non devi fare pressione, né giudicare ma restare disponibile.

Ovviamente non bisogna assumersi la responsabilità della salute mentale dell’altra persona. Se non sei psicologo/a non puoi sapere se quello che sta attraversando la persona è temporaneo oppure si tratta di un vero e proprio disturbo mentale. Per questo, se vediamo che l’amico/a non migliora, dovresti cercare di convincerlo/a ad andare dal dottore a spiegare la situazione. Magari potresti anche offrirti di accompagnalo/a, perché sono gli amici che aiutano a ritrovare la luce nei momenti bui.

Quali sono le tue strategie per aiutare un’amico/a a superare una situazione difficile?

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