Cosa significa mangiare in modo sostenibile

Oggi piú che mai le questioni ambientali e di salute sono sempre più intrecciate, e l’alimentazione sostenibile è diventata un modo essenziale e personale per sostenere il futuro del pianeta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’alimentazione sostenibile va oltre la scelta di cibi per il benessere personale: è un modo per abbracciare scelte alimentari che contribuiscono anche alla salute ambientale, all’equità sociale e alla sostenibilità economica. Ma cosa significa davvero mangiare in modo sostenibile, e come le nostre scelte influenzano sia il nostro corpo che il pianeta?

Principi fondamentali dell’alimentazione sostenibile

I principi guida dell’OMS sull’alimentazione sostenibile enfatizzano un equilibrio che considera la salute, l’impatto ambientale e i fattori socio-economici. Ecco alcuni principi fondamentali da tenere a mente:

  1. Priorità agli alimenti di origine vegetale
    Una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, noci e semi è la base dell’alimentazione sostenibile. Le diete a base vegetale richiedono generalmente meno risorse naturali rispetto a quelle ricche di prodotti animali, riducendo le emissioni di gas serra, l’uso del suolo e il consumo di acqua. Ponendo le piante al centro della nostra alimentazione, allineiamo le nostre abitudini alimentari a un’impronta ambientale più bassa.
  2. Preferire i prodotti locali e di stagione
    Scegliere prodotti stagionali e locali sostiene la biodiversità e riduce l’impronta di carbonio associata al trasporto di alimenti a lunga distanza. L’OMS suggerisce di mangiare una varietà di alimenti per mantenere l’equilibrio nutrizionale ed evitare una dipendenza eccessiva da colture specifiche, che possono degradare gli ecosistemi nel tempo. Questo approccio non solo promuove una dieta sana, ma rafforza anche le economie e i sistemi alimentari locali.
  3. Minimizzare i cibi processati e lo spreco
    I cibi processati richiedono un maggiore consumo di energia durante la produzione e il confezionamento. Chi mangia in modo sostenibile è attento agli sprechi alimentari e cerca di consumare alimenti freschi e integrali per quanto possibile. Riducendo gli sprechi e dando priorità agli ingredienti freschi, riduciamo il nostro impatto ambientale e conserviamo risorse preziose.
  4. Scegliere proteine di origine responsabile
    La scelta delle proteine è un fattore importante nell’alimentazione sostenibile. Le proteine animali, soprattutto la carne rossa, hanno un impatto ambientale considerevole. Mangia preferibilmente proteine di origine vegetale, come legumi, tofu e noci, o pesce e pollame provenienti da fonti sostenibili, se proprio devi. Questo equilibrio può aiutare a ridurre il peso ambientale della produzione di carne, dal consumo di acqua alla deforestazione.

Come le nostre scelte influenzano la nostra salute e quella del pianeta

L’alimentazione sostenibile è a doppio senso: i cibi che consumiamo influenzano il nostro benessere e, allo stesso tempo, l’ambiente intorno a noi. Scegliere alimenti ricchi di nutrienti e di origine vegetale non solo aiuta a ridurre il rischio di malattie croniche come malattie cardiache, obesità e diabete, ma contribuisce anche a ridurre l’inquinamento, a preservare gli habitat naturali e a promuovere la biodiversità. Una dieta sostenibile per il pianeta favorisce anche il miglioramento della nostra salute.

Ad esempio, frutta e verdura sono tipicamente ricchi di fibre, vitamine e minerali essenziali per la salute generale. E poiché le diete a base vegetale tendono a essere più povere di grassi saturi rispetto a quelle ricche di carne, riducono il rischio di malattie cardiovascolari.

Perché le proteine sono al centro del dibattito sull’alimentazione sostenibile

Le proteine, in particolare quelle di origine animale, sono al centro del dibattito sulla sostenibilità. L’allevamento di bestiame rappresenta una quota significativa delle emissioni di gas serra (14,5%) e richiede ampie quantità di terra, acqua e alimenti che potrebbero essere destinati al consumo umano. Al contrario, le proteine vegetali come lenticchie, ceci e fagioli richiedono meno risorse e contribuiscono meno alle emissioni di carbonio. Per questo molte persono stanno ripensando la loro dieta a base di fonti tradizionali di proteine, e si stanno indirizzando verso opzioni a base vegetale.

Per chi proprio non puó fare a meno di consumare carne, sarebbe opportuno optare per porzioni più piccole. Se vuoi mangiare pesce, scegli quello proveniente da fonti sostenibili.

Concludendo, mangiare in modo sostenibile implica piccoli e consapevoli cambiamenti che si trasformano in un impatto significativo. Scegliere prodotti locali, ridurre il consumo di carne e pesce, minimizzare gli sprechi alimentari, sono azioni che possono contribuire a un mondo più sostenibile influenzando la salute degli ecosistemi, degli animali e delle comunità in tutto il mondo.

L’alimentazione sostenibile non è semplicemente una moda; è una risposta consapevole alle sfide urgenti della nostra epoca. Adottando i principi dell’OMS, ci rendiamo partecipi al cambiamento positivo del pianeta e di noi stessi.

Ricorda: le scelte che facciamo contano. Ogni singola azione contribuisce alla costruzione di un mondo migliore e ti aiuta a stare in salute.

Cosa ne pensi di una dieta a base vegetale?

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Il sentiero per la felicità: Le 11 regole di Aristotele

Può sembrare strano pensare che la saggezza di un antico filosofo come Aristotele possa ancora essere attuale in un’epoca frenetica come quella in cui viviamo. Tuttavia, le intuizioni di Aristotele rimangono profondamente rilevanti, offrendo una guida per una vita appagante anche nelle complessità del mondo attuale. Se Aristotele ha parlato di 11 regole per vivere felici, è perché credeva che esistesse davvero una via per l’eudaimonia—un termine greco che racchiude il bene supremo umano, spesso tradotto come felicità.

A prima vista, può sembrare assurdo che i pensieri di un uomo vissuto secoli fa possano riflettere la realtà della nostra società in rapida evoluzione. Ma Aristotele comprendeva la condizione umana in un modo che trascende il tempo. Non importa quanto cambino le tendenze, le mentalità o le aspettative, la ricerca della felicità resta un’obiettivo centrale per le persone. Secondo Aristotele, ci sono 11 regole per raggiungere una vita felice. Se le segui con costanza, la felicità sarà tua—e non solo: scoprirai anche il segreto per vivere la migliore vita possibile.

Cos’è l’Eudaimonia?

Come si raggiunge una vita felice? Cos’è esattamente l’eudaimonia? Secondo Aristotele, è il concetto di una vita ben vissuta, dove la felicità non è solo un’emozione fugace ma il risultato di un’azione continua diretta verso uno stato di benessere e prosperità. Questo concetto va oltre il benessere fisico, includendo ciò che risiede nel profondo del cuore, della mente e dello spirito.

Nell’”Etica Nicomachea,” Aristotele si chiedeva spesso: “Che tipo di persona dovrei essere?”—una domanda molto più profonda della più comune, “Cosa dovrei fare per essere felice?” Un uomo della sua saggezza non poteva accontentarsi della visione comune della felicità. Riconobbe che la vera felicità consiste nel concentrare le proprie risorse ed energie per il miglioramento personale. Questo non solo arricchisce l’individuo, ma influisce positivamente sul mondo che lo circonda, rendendo la vita decisamente gratificante.

Aristotele, che vedeva gli esseri umani come creature intrinsecamente sociali, dediti alle relazioni e alle comunità, affrontò avversità personali, come la perdita del suo grande allievo Alessandro Magno e le successive tensioni politiche. Nonostante queste sfide, Aristotele si considerava felice perché seguiva le 11 regole.

Le regole di Aristotele per la felicità sono davvero efficaci?

La prima domanda da porsi è se si conosce davvero ciò che si vuole essere. In molti casi, l’assenza di obiettivi e il senso di frustrazione sono dovuti alla mancaza di consapevolezza di chi si vuole essere, di quali sono i propri obiettivi. Gli esseri umani sono fatti per esplorare sia il mondo che sé stessi. Senza un percorso chiaro o una comprensione di chi potrebbero diventare, non possono sapere cosa fare per raggiungere la felicità. Seguendo le semplici 11 regole di Aristotele, si può trasformare positivamente la propria vita.

L’eudaimonia, lo stato di vivere bene e prosperare, si raggiunge attraverso la virtù. La persona che si desidera essere deve diventare virtuosa. Le virtù sono tratti caratteriali e tendenze che, se praticati costantemente, diventano ottime abitudini. Le persone virtuose diventano modelli per sé stesse e per gli altri, contribuendo cosí a una società migliore. Queste virtù sono il “giusto mezzo,” regole d’oro che aiutano a raggiungere l’obiettivo finale.

Le virtù sono 11, come le 11 regole per l’eudaimonia. Eccole qui:

  • La prima è il Coraggio—una persona lo possiede davvero quando, consapevole dei pericoli, lotta per i propri sogni.
  • Segue la Temperanza, che si trova tra l’eccesso e la mancanza. Per Aristotele, per esempio, sbaglia sia l’uomo che beve troppo, sia quello che non beve mai. La chiave è trovare il giusto equilibrio.
  • Poi c’è la Generositá—dare agli altri più di quanto si possieda, specialmente facendo del bene.
  • La Magnificenza è sapere di essere grandi e aspirare al massimo senza ostentare.
  • La Magnanimità consiste nel servire gli altri con bontà senza cadere vittime dell’orgoglio.
  • La Pazienza sfogarsi va bene, ma di fronte alle avversità, bisogna evitare scoppi d’ira e mantenere la calma perché questo ci aiuta ad affrontare meglio le sfide.
  • La Sincerità—l’onestà ripaga sempre, anche quando sembra impossibile e pensiamo che potrebbe causarci problemi. Ricorda che la verità trova sempre la sua strada.
  • L’Humor e la Cordialità vanno di pari passo, e riguardano l’arte dell’interazione sociale con vero umorismo, senza essere volgari o invadenti.
  • La Vergogna riguarda la consapevolezza dei propri limiti—evitando di diventare sfacciati o troppo timidi.
  • Infine, ma non meno importante, c’è la Giustizia—l’ideale che anima tutto e ci guida ad agire con rettitudine.

La chiave è applicare queste regole in base alla situazione e alla propria etica. Così facendo, puoi aspirare a diventare la persona che desideri essere, virtuosa e felice all’interno della società in cui vivi.

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Come gestire la frustrazione nella vita di tutti i giorni

La frustrazione è una componente inevitabile della vita umana, presente in tutte le sue fasi. Fin da bambini, sperimentiamo questa emozione quando le nostre richieste non vengono soddisfatte, reagendo spesso con pianti e comportamenti che i nostri genitori etichettano come capricci. Crescendo, la capacità di gestire la frustrazione diventa essenziale per il nostro successo e benessere.

Un maestro Zen riassume la felicità in una formula semplice: la felicità è data dalla realtà vissuta meno ciò che desideriamo o speriamo di ottenere. Questo concetto rispecchia la saggezza di Carl Gustav Jung, che affermava: “La vita non vissuta è una malattia della quale si può morire.” Quando i nostri desideri superano ciò che possediamo, viviamo in una continua insoddisfazione.

Nella società moderna, caratterizzata da competizione e soddisfazione istantanea, la frustrazione è quasi inevitabile. Ogni desiderio realizzato è presto sostituito da un altro, creando un ciclo senza fine di insoddisfazione.

Per capire se la frustrazione sta influenzando la tua vita, verifica se manifesti uno o più dei seguenti sintomi:

  • Malinconia frequente
  • Maggiore irritabilità, tensione e stress
  • Pensieri negativi ricorrenti che rubano energia e sonno
  • Aumento del consumo di alcolici e medicine senza consiglio medico
  • Desiderio di scappare

Se ti riconosci in una o più di queste caratteristiche, è probabile che la frustrazione abbia preso il sopravvento. Ecco alcuni consigli per affrontarla:

  1. Coltiva la pazienza: La frustrazione nasce quando non otteniamo ciò che desideriamo. In momenti di crisi, l’incertezza su quando finirà la situazione frustrante può farci perdere la speranza. Adottare una visione a lungo termine, sapendo che c’è luce alla fine del tunnel, può aiutarti a vivere meglio il presente.
  2. Esamina ciò che guadagni: Ogni perdita può portare con sé nuovi guadagni. Se un viaggio è stato annullato, pensa ai soldi risparmiati. Se hai perso il lavoro, considera le nuove opportunità che potrebbero aprirsi. Chiediti: cosa guadagno da questa perdita?
  3. Accetta il cambiamento: Niente è permanente. Anche se potessimo esaudire tutti i nostri desideri, la soddisfazione sarebbe temporanea. Accettare che tutto cambia riduce l’impatto della frustrazione.

Seguendo il motto attribuito a Eugène Delacroix: “Desiderare il meglio, evitare il peggio e prendere quel che viene”, imparerai a non attaccarti alle aspettative e a vivere nel flusso degli eventi, accettando anche il caos che a volte la vita ci propone.

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Lo spirito indistruttibile: un viaggio attraverso la resilienza

Nella grande narrazione della vita, la resilienza è la protagonista, l’eroe non celebrato di cui tutti, ad un certo punto, abbiamo bisogno . Non è solo una parola. È soprattutto una qualità notevole che può trasformare l’ordinario in straordinario. Unisciti a me in un viaggio attraverso i tortuosi percorsi della resilienza, mentre esploriamo il suo significato e il suo profondo impatto sulle nostre vite.

L’anatomia della resilienza

La resilienza non significa’essere invincibili. Si tratta di essere flessibile come un ramo che sopporta i venti più forti senza rompersi. La resilienza non è qualcosa con cui siamo nati, bensí é un’abilità che sviluppiamo nel tempo, ed é plasmata dalle nostre esperienze e dalle sfide che la vita ci presenta.

Il potere delle avversità

Le avversità sono la culla in cui si forma la resilienza. Le nostre lotte, le battute d’arresto e i fallimenti servono come materie prime che ci modellano per diventare più forti. Ogni battuta d’arresto è un’opportunità per imparare, adattarsi e crescere. Alla fine, non è l’avversità in sé che ci forma, ma é la nostra risposta ad essa che ci definisce.

La mentalità della resilienza

La resilienza non riguarda solo la resistenza fisica, é anche un gioco mentale. Coltivare una mentalità volta alla resilienza implica abbracciare il cambiamento, mantenere una prospettiva positiva e credere nella propria capacità di superare gli ostacoli. Si tratta di trasformare le battute d’arresto in trampolini di lancio.

La rete di supporto

Nessuno è un’isola deserta e tutti abbiamo bisogno degli altri. La nostra rete di supporto – familiari, amici, colleghi – svolge un ruolo vitale nel nostro viaggio. Ci offrono guida, incoraggiamento e una rete di sicurezza quando inciampiamo nelle difficoltá. In tempi di crisi, cercare aiuto è un segno di forza, non di debolezza.

Resilienza in azione

Sono sicura che anche tu conosci persone che hanno superato malattie gravi o imprenditori che si sono ripresi da fallimenti aziendali. Le loro storie illustrano l’incredibile capacità umana di resilienza. Sono esempi che ci ricordano che le avversità non sono la fine. Spesso sono l’inizio di qualcosa di straordinario.

Resilienza e crescita personale

La resilienza non riguarda solo la sopravvivenza, riguarda anche il nostro benessere. Quando usiamo la nostra resilienza, sblocchiamo il nostro potenziale per la crescita personale e la scoperta di sé. Diventiamo più adattabili, compassionevoli e forti per affrontare le incertezze della vita.

Coltivare la resilienza

Per coltivare la resilienza, dobbiamo prenderci cura di noi stessi, sviluppare una certa capacità per risolvere i i problemi e mantenere una mentalità orientata alla crescita personale. In questo modo, puoi assicurarti di essere ben preparato per le sfide della vita.

Mentre concludiamo il viaggio attraverso il panorama della resilienza, ricorda che non si tratta di evitare le avversità , ma di affrontarle a testa alta con coraggio, tenacia e speranza. La resilienza non è solo un tratto ma é anche è uno stile di vita. Quindi, abbraccia le tue battute d’arresto, celebra i tuoi punti di forza e continua ad andare avanti. La tua storia di resilienza è ancora in corso e le sue pagine sono in attesa di essere riempite con i tuoi successi.

Qual è la tua storia sulla resilienza?

Perché il concetto di felicitá al lavoro é un po’ forzato

“Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi, poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente e in tale maniera non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.”

Dalai Lama

Questa citazione mi fa pensare che il concetto di felicitá al lavoro sia sopravvalutato. Io mi trovo bene al lavoro, ma non sono sicura di potermi dire felice. Non credo che smetterei di lavorare nel senso che starei a pancia all’aria, ma se avessi soldi a sufficienza, mi dedicherei a una delle mie passioni, per esempio scrivere, andare a Pilates, e probabilmente farei anche qualche attivitá di volontariato.

Insomma, continuerei più o meno a vivere la vita che sto facendo senza dover lavorare per guadagnare a sufficienza per mantenere me stessa e la mia famiglia. È questo in realtà il nocciolo della questione: nella stragrande maggioranza dei casi lavoriamo per mantenerci e non perché ci sentiamo felici. Quindi parlare di felicità al lavoro è una forzatura almeno in certi casi. Chiedi a un operaio sottopagato che lavora alla catena di montaggio, se è contento di andare a lavorare. Oppure a un insegnante vessato dai suoi alunni, se la sua professione lo soddisfa. O a un infermiere che fa turni stressanti di notte e riceve uno stipendio basso.

Il concetto di felicità al lavoro mi sembra un po’ forzato eppure tanti ne parlano, senza considerare che molti lavoratori dipendenti non amano il lavoro che fanno ma non hanno altra scelta, soprattutto in congiunture economiche come quella attuale. Mi sembra un po’ una corsa verso una meta che non si riesce a raggiungere.

Guardiamo poi all’aumento dei casi di burn-out. In Europa, la Francia detiene il primato con il suo 10% di popolazione attiva affetta da burn-out. Negli altri paesi europei si sta meglio? In realtà la domanda chiave da porre sarebbe se c’è un buon equilibrio tra vita privata e vita lavorativa, cioè si sta meglio dove sono attuate politiche volte a bilanciare il lavoro con la vita. Il problema del lavoro è dunque lo spazio che occupa nella nostra vita. Attenzione, lo spazio non il tempo. Lo spazio non significa il tempo effettivamente passato sul luogo di lavoro, ma quanto tempo dedichi a pensare al tuo lavoro, il famoso lavoro che si porta a casa e che disturba la nostra vita privata. Quindi lo spazio che il lavoro occupa nella tua vita.

Cosa fare dunque per cambiare questo pensiero costante che rivolgiamo al lavoro? Prova a leggere uno di questi articoli:

5 consigli per cominciare la giornata senza ansia

5 ragioni per cui fare un’escursione fa bene

Come rilassarti in 10 passi: crea spazio dentro di te

5 idee per sentirsi bene al lavoro (senza pretendere la perfezione)

Prova anche a ringraziare per quello che hai senza pensare che questo significhi mancanza d’ambizioni. Significa semplicemente smettere di inseguire una chimera e cercare il tuo benessere in quello che hai. Il benessere, non la felicità, perché il benessere è uno stato che può diventare permanente, mentre la felicità é un momento, o un insieme di momenti, passeggeri.

Perseguire il benessere significa cominciare un percorso fatto di piccoli passi che potrebbero portarti alla felicità, e pazienza se non ti conducono a questa meta ambita, perché l’importante è stare bene ed avere un buon equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa.

Ma dimmi di te, sei contento di lavorare? Se vincessi un paio di milioni di Euro, continueresti ad andare a lavorare?

5 modi per evitare l’energia negativa degli altri ed essere felice

Se vuoi essere felice, ecco le cose che devi ricordare ogni volta che sei circondato da persone che diffondono energia negativa.

1.Trova la fonte

Se vuoi proteggerti da tutta l’energia negativa, ti suggerirei di localizzare la causa. Non aver paura di confrontarti con questa persona o con un ambiente che senti come negativo, perche solo questo confronto ti consentirá di liberarti da tutte le influenze negative.

2. Concentrati sul positivo

Se ti concentri su una certa idea positiva per aiutarti a eliminare l’energia negativa, piuttosto che concentrarti sulle cose spiacevoli, sarai in grado di sintonizzarti con l’energia positiva e usarla a tuo vantaggio.

3. Puoi trovare la soluzione giusta

Non importa cosa succede nella tua vita, sarai sempre in grado di migliorare le cose. Credi nel tuo potenziale e nella possibilitá di diventare felice ed essere soddisfatto della tua vita. In questo modo, capirai che non sei una vittima indifesa.

4. Incontra persone positive

Il modo migliore per evitare la negatività è circondarsi di persone positive. È importante che tu abbia un amico o un’amica che possa sostenerti, essere lì per te e aiutarti nelle difficili sfide della vita. Se non vuoi uscire, puoi sempre proporre altre idee.

5. L’energia negativa non è sempre indirizzata a te

Potresti pensare che tutta questa negatività ti stia prendendo di mira direttamente. Ma questo non è vero. La negatività riguarda più il bagaglio emotivo degli altri. In altre parole, non ha nulla a che fare con te e la tua autostima. Se una persona é negativa non dipende da te e la persona o la situazione negativa che ti sta capitando non l’hai ne voluta né causata tu.

Hai delle strategie per tenere lontano da te la negativitá?

Il benessere della passeggiata in spiaggia

Sono appena tornata da una bellissima vacanza a Cuba, dove ho potuto ritrovare il benessere di passeggiare in spiaggia.

Sappiamo tutti che trascorrere del tempo all’aperto fa bene fisicamente e mentalmente, ma recentemente sono stati rivelati anche i benefici del trascorrere del tempo in spiaggia.

Quell’incredibile sensazione di pace e calma che si prova in spiaggia è dovuta al colore blu del mare, che gli scienziati hanno chiamato “spazio blu“. L’effetto della combinazione di odori rilassanti e suoni che il movimento dell’acqua del mare ha sul cervello, sono sufficienti per farti sentire a tuo agio e quasi ipnotizzato. 

Lo spazio blu contribuisce al tuo benessere in quattro modi diversi:

1. Riduce lo stress: l’acqua è il rimedio offerto della natura per affrontare i fattori di stress della vita. Contiene ioni positivi naturali che sono noti per avere la capacità di farti sentire bene. Quindi, sia che tu stia nuotando o semplicemente immergendo le dita dei piedi nell’acqua, é sicuro che stai provando un senso di relax. Il tuo umore migliora istantaneamente e tutti dovremmo beneficiarne di tanto in tanto!

2. La spiaggia stimola la tua creatività: ti senti come se avessi delle idee piú brillanti del solito? La passeggiata in spiaggia sviluppa la tua creativitá. Gli scienziati ritengono che camminare vicino allo spazio blu consente di schiarirti le idee e perció potrai affrontare problemi o progetti in modo più creativo. Proprio come la meditazione, la spiaggia innesca un senso di calma che ti permette di centrarti sul tuo spirito e quindi di riflettere su ciò che ritieni piú importante in quel momento.

3. Andare in spiaggia può aiutare a ridurre gli stati di depressione: proprio come gli effetti che la passeggiata nello spazio blu provoca sullo stress e sulla creativitá, la spiaggia puó offrire anche un po ‘di sollievo da uno stato depressivo. Il suono ipnotico delle onde in combinazione con la vista e gli odori della spiaggia può facilitare lo stato meditativo, che ti aiuta a liberare la mente e a riflettere sulla vita in uno spazio sicuro, lontano dal caos della tua vita quotidiana.

4. Nel complesso, trascorrere del tempo in spiaggia cambierà in meglio la tua prospettiva di vita. La natura in generale ci aiuta da sempre ad avere una vita sana e felice, ma passeggiare sulla spiaggia in particolare fa veramente bene allo spirito e al morale.

Quindi prendi la crema solare e vai a fare una passeggiate in spiaggia! Anche d’inverno il mare ha il suo fascino ed esercita il suo potere benefico.

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Mi accetto così come sono

Dopo aver terminato la formazione per diventare coach nell’ormai lontano 2017, ho cominciato a recitare un mantra che suona così:

Io mi amo e mi accetto così come sono.

Tutte le volte che discuto con mio marito, soprattutto quando mi fa notare che non gradisce certi miei comportamenti, ecco che gli recito questo mantra: Io mi amo e mi accetto così come sono.

L’accettazione di sé stessi non riguardo solo il proprio corpo. A volte quando ci guardiamo allo specchio (soprattutto noi donne) non ci piacciamo, ci vediamo grasse, un po’ piú vecchie, con le occhiaie scure e chissá quali altri difetti.

Il nostro corpo é ovviamente la parte piú visibile di noi stessi, poi la pubblicitá ci fa vedere delle persone in forma smagliante, sempre perfette e belle.

Ma anche la nostra personalitá ha un impatto sul nostro morale e sul nostro accettarci cosí come siamo.

Cosa significa amarsi e accettarsi così come siamo?

Innanzitutto, significa avere una relazione sana con noi stessi, cioè costruire la genuina convinzione di essere abbastanza e non continuare a cercare di essere “validati” dagli altri.

Perché accettarsi è così importante?

Ricerche hanno dimostrato che la non accettazione o una scarsa accettazione di sé stessi può essere la causa di depressione e ansia. Inoltre, un’immagine negativa di noi stessi può causare perfino disturbi alimentari che potrebbero sconfinare anche nell’obesità.

Anche se accettarci così come siamo ci farebbe stare meglio, non è facile, perché cerchiamo sempre l’approvazione degli altri. Questo è anche frutto del condizionamento sociale, che ci spinge a cercare sempre la convalida da parte del gruppo, della comunità di cui ci sentiamo parte.

Oggi poi, con l’utilizzo massiccio dei social media, l’abitudine di paragonarci agli altri, di cercare di avere più like possibile, di sentirci parte di un qualcosa che va al di là della nostra identità, ci impedisce di raggiungere un benessere basato su chi siamo veramente e quello che cerchiamo nella vita, il nostro scopo, il motivo per cui siamo su questo pianeta, in una parola il nostro Ikigai, come viene definito dai giapponesi.

Pensiamo che il giudizio, l’approvazione degli altri contribuisca al nostro benessere, mentre in realtà non è così.

Prova a chiederti:

  1. Chi sono questi “altri” dei quali mi fido così tanto da permettergli di valutarmi?
  2. Li conosco davvero bene?
  3. Perché mi fido del loro giudizio?

Ricorda: accettati per quello che sei, con tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi difetti.

Fai diventare tuo il mio mantra: Io mi amo e mi accetto così come sono.

Come non aumentare di peso

Sapevi che la mancanza di riposo può influenzare l’aumento di peso? Vediamo come.

Mentre é risaputo quanto il sonno influenzi il benessere generale, poche persone sanno che ha anche un legame diretto con il peso.

Questa relazione è stata evidenziata da uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Chicago, coordinati dalla dottoressa Eva Van Cauter, direttrice del Center for Sleep and Metabolism. Secondo la ricerca scientifica, dormire meno di 7 ore a notte contribuirebbe in modo significativo all’aumento di peso. Il motivo è che meno riposo corrisponde a un maggiore appetito durante il giorno perché il corpo tende automaticamente a nutrirsi di più per rimanere sveglio più a lungo. Il sonno è infatti una condizione essenziale per regolare molti meccanismi biologici, sia mentali che fisici.

Mentre dormi, il metabolismo rallenta, permettendo al corpo di consumare meno e ottimizzare le sue riserve energetiche. Dormire male e poco interrompe questo ritmo, quindi l’aumento dell’appetito è uno dei tanti modi in cui la natura cerca di compensare ciò che le manca. Si stima che una sola ora in meno di sonno rispetto alla media consigliata di 7/8 ore si traduca in un consumo di circa 300 calorie in più al giorno e 1 chilogrammo di peso corporeo in più a settimana!

Tutto ciò è dovuto alla diminuzione dell’ormone della sazietà, mentre la grelina, l’ormone della fame, aumenta. Ecco perché, nonostante i tentativi di eliminare il grasso attraverso l’esercizio fisico, si ottengono pochi risultati. È ovvio che dormire di più e meglio non è l’unica cosa che puoi fare, ma è una buona abitudine che dovrebbe far parte di uno stile di vita sano, compresa una dieta ricca e varia.

Per rimetterti in forma, oltre ad andare in palestra e chiedere consiglio a un nutrizionista, potresti semplicemente aumentare le ore e la qualità del riposo, ripristinando così l’equilibrio del tuo corpo.

La semplicitá di essere felici

Nel suo libro Progetto felicitá, l’autrice Gretchen Rubin dedica un intero anno della sua vita a fare cose che possono aumentare la sua felicità. Sebbene tutti aspiriamo ad avere più tempo, risorse ed energie, pochi di noi si mobilitano davvero per prendersi una pausa e raggiungere questo obiettivo ammirevole. Ma c’è una cosa che può portare più felicità nelle nostre vite, di cui siamo tutti capaci, e che ha dimostrato il suo valore: sviluppare e migliorare le nostre relazioni personali.

Tuo cognato è appena stato promosso a manager. La signora che si prende cura del tuo cane quando non ci sei, ha appena trovato il lavoro che cercava da tempo. E a te? E’ successo qualcosa che ha fatto aumentare la tua felicitá?

Come essere semplicemente felici?

Secondo vari psicologi e studi condotti sull’argomento, il benessere emotivo di una relazione soddisfacente ha un impatto piú significativo sulla nostra felicitá rispetto allo status professionale e alla ricchezza finanziaria.

Uno studio condotto dalla London School of Economics e trasmesso dalla BBC, dimostra infatti che sono i legami stretti che hanno il maggiore impatto sulla felicità. Lo studio, basato su un sondaggio di circa 200.000 intervistati, esamina l’impatto di vari fattori esterni sul tasso di soddisfazione della propria vita. Su una scala da 1 a 10, i risultati hanno rivelato che un raddoppio dello stipendio ha pochissima influenza sulla felicità (2), mentre l’incontro con una persona a cui ti senti strettamente connesso, e che potrebbe essere un partner potenziale risulta influenzare molto di piú la felicitá di un individuo (6).

Sebbene il successo di tuo cognato e della tua dog-sitter siano più facilmente misurabili (grazie ad una posizione più elevata e una maggiore libertà economica), la vera felicità è sentirsi connessi agli altri. E non si tratta solo di relazioni romantiche. Le persone sono più felici quando escono con persone che condividono gli stessi interessi, la stessa cultura o persino lo stesso senso dell’umorismo.

Quindi, se non puoi fare ciò che ti rende felice 365 giorni all’anno, se la tua carriera vacilla o se il saldo del tuo conto corrente è troppo basso per i tuoi gusti, non disperare! Una conversazione con una persona a te cara può essere la chiave della tua felicità.

Perché non seguire questo consiglio?