Ho scritto questo articolo un anno dopo gli attacchi terroristici all’aeroporto di Bruxelles e alla stazione della metropolitana di Maelbeek.

Maelbeek era la mia stazione. Scendevo a Maelbeek tutte le mattine per andare al lavoro e anche quella mattina, 22 marzo 2016, ero là. Io di solito vado a lavorare presto, e quella mattina arrivai addirittura più presto. Avevo sognato un nido di serpenti, non riuscivo più a dormire.

Verso le 9 un uomo imbottito di esplosivo si è fatto saltare in aria dentro una carrozza della metropolitana. Sentivo persone urlare e piangere in strada, non capivo quello che stava succedendo. Più tardi ci hanno chiesto di chiuderci dentro l’edificio, nessuno poteva più uscire. È stato uno del giorno più difficili della mia vita.

In seguito sono andata due volte dallo psicologo. La Commissione europea aveva messo a disposizione di tutto il personale coinvolto negli attentati il loro servizio di supporto psicologico che è molto valido.

Ecco quello che ho imparato e che voglio condividere:

1. cerca di non guardare le notizie in televisione o su Internet. Se vuoi informarti, ascolta la radio;
2. parla e trascorri del tempo con i tuoi cari;
3. non cercare di lavorare di più per evitare di pensare a quello che è successo, piuttosto fai pause regolari, esercizio fisico e attività rilassanti;
4. cerca di ritrovare la tua routine normale, vai a lavorare, esci con amici, ecc. Se te la senti puoi fare attività di volontariato, ti aiuterà a superare la sensazione di essere inutile;
5. scrivi un diario, fai un elenco delle tue preoccupazioni e decidi cosa affrontare per primo. Ma fai un passo alla volta;
6. Evita di prendere grandi e importanti decisioni per la tua vita mentre sei angosciato o preda delle tue emozioni;
7. Ricorda che la tua reazione è normale perché sei stato esposto ad un’esperienza anormale. Sii gentile con te stesso. Se però entro un mese circa dall’evento non ti senti meglio, parla con un medico che ti consiglierà cosa fare.