Alan Turing e il Pride

Alan Turing mise fine alla propria vita il 7 giugno 1954.

Mangió un pezzetto di mela con il cianuro.

Lo fece perché il governo britannico lo aveva castrato chimicamente, umiliato e processato perché gay.

Per questo motivo c’è una mela morsa sul logo Apple, in onore di Alan Turing.

Alan Turing inventò la scienza informatica e utilizzando i suoi primi disegni decifrò il codice Enigma – la macchina criptata che i nazisti e l’esercito tedesco usarono per comunicare comandi segreti tra loro durante la guerra mondiale.

Grazie a questo, salvó milioni di vite umane e con lui inizió l’era moderna dell’informatica.

La storia di Alan Turing ci deve far ricordare che il Pride non è solo ballare sui carri e sventolare una bandiera arcobaleno.

Deve soprattutto farci ricordare che ognuno ha il diritto di essere felice, amare chi vuole amare e riconoscere il contributo notevole che tutti possiamo dare in una società libera da paura o pregiudizi.

Osare ma non troppo

1970: la NASA, agenzia spaziale americano, termina lo “Skylab“: una stazione spaziale concepita per accogliere 3 persone per un periodo di tre mesi. Ma, mentre la tecnologia é avanzata, la decorazione interna lascia un po’ a desiderare: l’abitacolo é freddo, triste, austero…gli astronauti meritano di meglio!

La NASA quindi si rivolge a un professionista del design, Raymond Loewy, che lavora nel campo dell’estetica applicata agli oggetti industriali. Per esempio, ha concepito e disegnato diversi logo di marche famose, delle linee di auto e di locomotive e persino l’Air Force One, l’aereo del Presidente degli Stati Uniti.

Arrivando alla NASA, Raymond rimane a bocca aperta. La decorazione dello Skylab? Troppo blu che diffonde un colore pallido. L’illuminazione? Arriva dall’alto e crea delle ombre angoscianti. Propone quindi di installare degli oblò per guardare fuori.

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Raymond segue il principio M.A.Y.A. (Most Advanced Yet Acceptable), che in pratica significa: osare ma non troppo. Se un’invenzione o un design é troppo rivoluzionario, il consumatore si spaventa.

Questa idea tiene conto di un “pregiudizio – biais – cognitivo“, cioè una deformazione del nostro modo di pensare, molto comune: il pregiudizio di familiarità. Si tende a preferire quello che si conosce, perché ci rassicura, piuttosto che quello che non si conosce. Per questo, per esempio, i produttori utilizzano la pubblicità: per rendere familiare i loro prodotti ai consumatori.

Secondo Raymond, un’innovazione importante deve contenere un elemento rassicurante per essere accettata.

Con gli oblò, i coraggiosi occupanti dello Skylab, hanno potuto ammirare una vista familiare: la nostra cara vecchia Terra!

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