Citazione estiva n. 1

Nessuno puó insegnarmi chi sono.

Puoi descrivere parti di me, ma chi sono e quello di cui ho bisogno

lo posso scoprire solo io.

Chinua Achebe

Chinua Achebe é stato non solo un eminente poeta nigeriano, ma anche un critico, professore e autore di celebri romanzi. Diventó famoso grazie al libro “Il crollo” che é ancora letto e studiato in tutta l’Africa. Puó essere considerato il padre della letteratura africana moderna in lingua inglese. Nel 2007 ha vinto il premio ‘Man Booker International’.

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4 consigli per il tuo benessere

Ecco qui quattro consigli per cercare di iniziare bene la nuova decade appena cominciata:

  1. Impara a dire no: affermarsi é innanzitutto rispettare i propri valori e ascoltare i propri bisogni. Gestendo le proprie priorità nella vita privata e in quella professionale sei più produttivo/a ma anche più disponibile. Il risultato é che resta poco tempo da dedicare a quello che conta davvero per te.
  2. Divertiti di più: uno stile di vita sano comprende un’alimentazione sana e anche cercare di limitare la vita sedentaria. E se unissimo l’utile al dilettevole? Se vuoi muoverti, fai una bella passeggiata o vai a ballare!
  3. Sorridi più spesso: arrabbiarsi o criticare? Che perdita di tempo! Lo sai che per ogni minuto di rabbia spendi energia che recupererai in un’ora? Coltiva la tua felicità relativizzando quello che ti accade e approfittando di ciò che la vita ti offre. Prova a fare questo esercizio: ogni giorno scrivi su un foglietto tre cose positive che ti sono successe o che ti sono piaciute. Metti i foglietti in un vaso e, quando sei giù di morale, pescane uno e rileggilo per farti tornare in mente dei ricordi piacevoli. Che ne pensi? Ti piace questa idea?
  4. Approfitta del silenzio: in un mondo molto rumoroso che ci sollecita continuamente a fare delle cose é importante sconnettersi liberandosi dei rumori che ci circondano. Programma dei momenti di disintossicazione digitale per approfittare del silenzio facendo una passeggiata nei boschi, una siesta durante la pausa lavoro o una seduta di meditazione. Ti riprenderai subito!

Quattro consigli per prenderti cura di te stesso

Non importa quanto sei impegnato/a, quello che importa è prenderti cura di te stesso/a almeno un po’, perché questo ti serve per avere l’energia e la stabilità necessarie per vivere al meglio la tua vita ogni giorno. Spesso basta occuparsi dei bisogni basilari, che a volte diamo per scontato, come fare delle pause e dormire a sufficienza. La buona notizia è che puoi includere facilmente nella tua vita super impegnata alcune pratiche.

  1. Migliora la tua forma fisica con un tracker

Molti tra coloro che conducono una vita impegnata credono di non avere tempo per fare attività fisica tutti i giorni. In realtá puoi farlo. L’esercizio fisico ti fa sentire più rilassato/a e meno stressato/a e ti puó dare una spinta energetica per affrontare la giornata. Se non sai da dove cominciare, inizia camminando. Lo sai che dovresti fare almeno diecimila passi al giorno? Fai una passeggiata nel tuo quartiere dopo cena, parcheggia più lontano dal supermercato, scendi dal bus una fermata prima. Cerca di essere creativo/a e trova percorsi diversi. Anziché prendere l’ascensore, fai le scale (se è fattibile, io lavoro al 14 piano e non ce la faccio a fare le scale…).

2. Ottieni il massimo dalla tua pausa

Le pause sono essenziali per la tua salute emotiva durante una giornata di lavoro. Questo non significa che devi sacrificare una parte del tempo per svolgere il tuo lavoro quotidiano. Prova ad usare il tuo tempo in maniera più efficiente. Fai una pausa pranzo come si deve, cioè mangia sano e stacca la spina, non portarti dietro il lavoro. Usa la pausa pranzo come un momento per prendere le distanze dal lavoro e liberare la mente. Dopo sarai più produttivo/a.

3. Usa le pause per valutare il tuo carico di lavoro

Le pause quotidiane possono aiutarti a stare bene. Fare delle pause durante il lavoro può aiutarti ad analizzare il tuo carico di lavoro. Se pensi di non avere abbastanza tempo per te stesso/a, la tua famiglia o i tuoi amici, impara a dire no più spesso. Dire “no” non é necessariamente una cosa negativa. Significa che sei cosciente che il tuo carico di lavoro é eccessivo e che questo potrebbe causarti dei problemi di salute (burn-out). Se ti senti troppo stressato/a, parlane con il tuo capo e insieme cercate una soluzione.

4. Preserva la salute dell’intestino

Infine, pensa al tuo intestino quando cucini o vai al ristorante. La flora intestinale, i batteri che vivono all’interno del tuo sistema digestivo, sono fondamentali per mantenere sano il tuo corpo. Per mantenerla in ottime condizioni, dovresti mangiare alimenti appropriati e includere specifici integratori, come il bacillo coagulans, che sostiene la salute intestinale, e il saccharomyces boulardii, che protegge dai microbi dannosi.

E tu, cosa fai per prenderti cura di te stesso/a?

Traduzione libera dall’inglese di Cristiana Branchini

5 competenze da sviluppare per sentirsi bene al lavoro

“Come va il lavoro?” è una domanda che ci viene posta frequentemente dai nostri cari e quando rispondiamo probabilmente pensiamo alle difficoltà che attraversiamo o al disagio che sentiamo verso il nostro lavoro.

Se questo è il tuo caso, non preoccuparti perché non sei sola/o.

L’ambiente di lavoro si è molto trasformato negli ultimi anni ed è diventato fonte di stress e ansia. Mancanza di obiettivi futuri, cambiamenti frequenti all’interno dell’organizzazione con conseguente cambiamento dei capi, concorrenza esterna e interna, digitalizzazione che trasforma i modi di lavoro e richiede l’acquisizione di nuove competenze, manager a volte incompetenti ma sotto pressione per gli obiettivi aziendali, stress e carico di lavoro eccessivo possono provocare dei comportamenti tossici.

Noi tutti abbiamo delle aspettative per quanto riguarda il nostro benessere e la nostra crescita personale. Facciamo attenzione alla salute, all’equilibrio tra vita privata e vita professionale, alla qualità dei rapporti con il manager e con i colleghi.

Le persone che lavorano oggi cercano una motivazione e un senso per il lavoro che svolgono.

Sai come la penso riguardo alla felicità sul lavoro, ma possiamo cercare di sviluppare queste 5 competenze per sentirci meglio e trovare la nostra motivazione.

  1. Accettare l’imperfezione: la propria, quella degli altri e quella ambientale. Il perfezionismo è una fonte importante delle nostre sofferenze. Essere coerenti al 100%, rifiutare i propri fallimenti, porsi degli obiettivi troppo ambiziosi, tutto questo ci porta a una situazione di insoddisfazione permanente. Un passo verso la serenità sarebbe quello di accettare gli ostacoli della quotidianità, fare delle scelte e dei compromessi, chiedersi quale sarebbe il miglior percorso futuro piuttosto che pensare a quello che avrebbe potuto essere (post-occupazioni, ovvero inquietarsi per qualcosa che é già avvenuto e che quindi non possiamo cambiare né influenzare).
  2. Stimolare la propria iniziativa e la propria capacità di agire. Sul lavoro possiamo decidere di essere pro-attivi o reattivi. La persona reattiva si sente colpita da quello che le succede intorno e si lascia guidare dai segnali dell’ambiente siano essi negativi o positivi. La persona pro-attiva prende l’iniziativa e sceglie come rispondere agli eventi. Di fronte ad una difficoltà, la persona reattiva dirà “non posso farci niente” oppure “non posso farlo” mentre quella pro-attiva dirà “esaminiamo le opzioni” oppure “potremmo fare così”. Per la persona reattiva, “loro” hanno l’ultima parola, mentre la pro-attiva è colei che conclude. Sviluppare la propria pro-attività, significa essere propensi all’azione e mettere la propria creatività, la propria intelligenza ed energia al servizio di quello che posso fare qui e ora.
  3. Rafforzare l’amor proprio e la stima di sé. Noi siamo i primi responsabili di noi stessi e i primi garanti del nostro benessere. Questo può sembrare evidente, ma è fondamentale per stare bene con sé stessi, amarsi, ascoltare i propri bisogni (del corpo e dello spirito) e cercare di soddisfarli. E’ altrettanto importante rispettarsi, avere stima di se stessi nonostante i propri difetti, le proprie fragilità ed imperfezioni, apprezzare e riconoscere i propri valori e qualità, celebrare i successi e i traguardi. Inoltre, nelle situazioni difficili, è essenziale proteggersi, saper dire no, comunicare i propri limiti e quello che non ci convince, cercare al massimo di non mettersi in pericolo.
  4. Sviluppare empatia e imparare a comunicare efficacemente con gli altri. La maggior parte delle nostre difficoltà al lavoro sono legate agli altri. Siano essi un capo, un collega, un cliente o un fornitore, il rapporto con l’altro può essere fonte di frustrazione e a volte di vera e propria sofferenza. Affinché questa relazione diventi più sana, più efficace e più serena, bisogna sviluppare empatia e imparare a comunicare in modo più efficace. Innanzitutto, bisogna rispettare gli altri ed evitare di giudicarli. Non conosciamo la loro storia e gli altri potrebbero avere gli stessi nostri problemi, o perfino più gravi. Prova quindi ad entrare in contatto con l’altro che hai di fronte cercando di capire la sua esperienza, i suoi sentimenti, i suoi bisogni ma cercando allo stesso tempo di individuare i punti in comune con questa persona. Comunica con sincerità le tue emozioni, i tuoi bisogni e le tue esigenze mantenendo uno spirito aperto al suo riguardo.
  5. Coltivare un’attitudine all’apprendimento e esercitare la capacità ad imparare. Per affrontare con serenità gli imprevisti e le numerose difficoltà che la vita ci presenta, per crescere e evolvere, è indispensabile imparare continuamente. L’attitudine della persona che vuole imparare consiste nell’accettare che il percorso di apprendimento passi sempre da una fase di incompetenza e di confusione. Prima di impadronirsi di una materia o trovare una soluzione a un problema, è normale sentirsi persi nell’incertezza e nel dubbio. Dobbiamo quindi imparare a gestire questi momenti nel modo più tranquillo possibile. Ricordiamoci che impariamo dai nostri errori, che essi fanno parte del nostro apprendimento e che anzi forse ne sono la base principale. Un fallimento non è una sentenza o un giudizio, ma piuttosto un risultato, una risposta a un tentativo che abbiamo fatto. Da questo risultato imprevisto, possiamo imparare delle lezioni che serviranno da base per fare altri tentativi che ci condurranno poi alla soluzione del nostro problema. Ricordiamoci anche che possiamo imparare da tutti e che è importante ricevere dei feedback per migliorare. Non esitare a metterti in discussione, cercando di trovare l’informazione importante o utile dallo scambio con gli altri. La persona propensa all’apprendimento considera tutte le esperienze come un’opportunità di evoluzione.

Come realizzare le tue risoluzioni in 5 passi

A fine anno siamo tutti armati di buoni propositi da perseguire nel anno che verrà. Chi vuole iniziare una dieta, chi vuole iniziare ad andare in palestra regolarmente, chi vuole mettersi seriamente alla ricerca di un nuovo lavoro, chi vuole iscriversi a quel corso a cui sta pensando da tanto tempo.

Qualsiasi sia il tuo obiettivo, a un certo punto dell’anno potresti essertene dimenticata. Oppure sarai scoraggiata, perché ti sembra impossibile da raggiungere, o non trovi il tempo per iniziare o la perseveranza per continuare.

Ecco una piccola astuzia per realizzare i tuoi obiettivi.

Conosci il modello S.M.A.R.T? SMART é un acronimo inglese he identifica le cinque caratteristiche che deve avere un obiettivo e ti consente di capire se il tuo obiettivo é ben formulato. Vediamole.

La S sta per Specific, cioè specifico. Il tuo obiettivo deve essere preciso, non vago. Ad esempio “voglio perdere 6 chili” é un obiettivo preciso, mentre “voglio dimagrire” é un obiettivo vago.

La M sta per Measurable, cioè misurabile. Tornando all’esempio della dieta, puoi decidere di pesarti una volta al mese per vedere i progressi che hai fatto.

A sta per Achievable, cioè raggiungibile. Devi stabilire un obiettivo che sia realistico e non impossibile fa raggiungere. Continuiamo con l’esempio della dieta, potresti decidere che per te é realistico perdere 500 grammi al mese, obiettivo che puoi raggiungere senza troppi sforzi, con una dieta moderata e praticando un’attività sportiva regolare.

R sta per Relevant, cioè il raggiungimento di questo ti deve importare davvero. Chiediti: Voglio davvero dimagrire? Ne vale la pena? Adesso é il momento giusto? Se rispondi sì a queste domande, allora vuol dire che l’obiettivo é realizzabile.

Infine vediamo la T che sta per Time bound, cioè circoscritto nel tempo. Devi stabilire un arco temporale nel quale dovrai raggiungere questo obiettivo. Guarda quello che hai stabilito nei punti precedenti e cerca di essere coerente. Se hai deciso di perdere 500 grammi al mese, come nel nostro esempio, allora dovrai stabilire che per perdere 6 chili ti occorre un anno.

La cosa più importante che ogni piccola vittoria andrà celebrata e quindi tutti i mesi, quando ti pesi e vedi che hai perso davvero 500 grammi, regalati qualcosa, vai a vedere quel film che da tanto tempo vorresti vedere, oppure chiama una tua amica per uscire con lei.

Ricordati anche che tutti i viaggi cominciano con un piccolo passo. Fammi sapere come va, scrivimi!

Buon 2019!

Amati per come sei

Dopo aver terminato la formazione per diventare coach, ho cominciato a recitare un mantra che suona così: Io mi amo e mi accetto così come sono.

Tutte le volte che discuto con mio marito, soprattutto quando mi critica per certi miei comportamenti, ecco che gli recito questo mantra: Io mi amo e mi accetto così come sono. Ora lo sa già e me lo anticipa lui e va bene così perché significa che lo ha capito.

Cosa significa amarsi e accettarsi cosi come siamo?

Innanzitutto, significa avere una relazione sana con noi stessi, cioè costruirsi la genuina convinzione di essere abbastanza, di non essere inferiori a nessuno e non continuare a cercare di essere “validati” dagli altri.

Perché accettarsi è così importante? Ricerche hanno dimostrato che la non accettazione di sé stessi o una scarsa accettazione di sé stessi non solo può essere la causa di depressione e ansia, ma anche di disturbi alimentari che potrebbero sconfinare addirittura nell’obesità.

Anche se accettarci cosi come siamo ci farebbe stare meglio, non è facile, perché cerchiamo sempre l’approvazione degli altri. Questo è soprattutto frutto del condizionamento sociale, che ci spinge a cercare sempre la convalida da parte del gruppo, della comunità di cui ci sentiamo parte. Oggi poi, con l’utilizzo massiccio dei social media, l’abitudine di paragonarci agli altri, di cercare di avere il più elevato numero possibile di Mi piace, di sentirci parte di un qualcosa che va al di là della nostra identità, ci impedisce di raggiungere un benessere basato su chi siamo veramente e su quello che cerchiamo nella vita, il nostro scopo, il motivo per cui siamo su questo pianeta.

Pensiamo che il giudizio, l’approvazione degli altri contribuisca al nostro benessere, mentre in realtà non è così: chi sono questi “altri” dei quali ci fidiamo così tanto da poter permettere loro di valutarci? Li conosciamo davvero bene? Perché ci fidiamo del loro giudizio?

Ricorda: accettati per quello che sei, con tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi difetti.