1980, Quebec City. Una folla si precipita a incontrare tre viaggiatori esausti, che hanno appena viaggiato per 90 chilometri in 22 ore … su trampoli!
Erano partiti per questo viaggio per farsi notare e raccogliere fondi. Il loro obiettivo: costituire una propria compagnia circense, ma non una qualsiasi.
All’epoca, le compagnie circensi seguivano ancora le regole stabilite all’inizio del XX secolo dallo showman Phineas Barnum: uno spettacolo di circo doveva includere animali addestrati, acrobati stellari, pagliacci per bambini.
Nel 1980, centinaia di compagnie circensi gareggiavano ferocemente per attirare un pubblico sempre più raro. I gusti erano cambiati: il circo non era piú l’unica attrazione insieme al teatro. Cinema e televisione stavano prendendo sempre piú piede, lasciando al circo briciole del mercato del divertimento.
I nostri giovani trampolieri si dicono che è tempo di reinventare il circo, e decidono di provare un nuovo modello di business.

Grazie alla loro genialità, i tre amici ottennero il loro primo finanziamento e lanciarono il loro progetto: il Cirque du Soleil.
Animali? Basta! Non vogliamo più vederli in gabbie, e costa anche troppo mantenerli. Gli acrobati stellari? Va bene, ma diamo spazio a giovani talenti, sconosciuti e motivati. Clown? Manteniamo il principio ma facciamogli fare cose divententi anche per gli adulti. La pista di sabbia e il tendone mal riscaldato? Mai piú, il Cirque du Soleil offre spazi confortevoli e bellissime decorazioni sotto i suoi tendoni.
E funziona! Il nuovo modello trova il suo pubblico ed diventa famoso in tutto il mondo. Alcuni dei trampolieri fondatori diventano persino miliardari.
Ora, però, con la crisi del Covid-19 il management del Cirque du Soleil ha dovuto fare ricorso alla bancarotta assistita. Con la bancarotta assistita il Cirque du Soleil punta a ristrutturare il proprio debito e tornare a incantare con i suoi spettacoli acrobatici i suoi milioni fan nel mondo.
