Apprezzare le differenze

Questa storia racconta l’importanza dell’apprezzare le differenze per costruire l’intelligenza collettiva.

Soli si va più veloci, insieme si va più lontano – Proverbio africano

Una favola indiana racconta la scoperta di un elefante da parte di sei persone cieche.

Ognuno di loro toccando solo una parte dell’elefante lo descriveva in modo diverso a seconda di dove aveva toccato l’animale. Quindi, uno lo comparò ad un muro, un altro disse una lancia, un altro ancora un serpente, oppure un albero, un ventaglio o una corda.

Cominciarono a discutere su quello che avevano sentito toccando l’elefante. La discussione diventò molto animata perché ciascuno di loro voleva aver ragione.

Un saggio passò vicino e li sentì discutere. Quindi, si avvicinò e con un sorriso disse loro: “L’elefante ha tutti i tratti che avete descritto, perché voi avete toccato solo una parte dell’animale. E’ per questo che lo descrivete diversamente”.

Questa storia spiega bene che è molto incauto essere certi di aver ragione e che la realtà supera sempre le nostre visioni personali e il nostro contesto che é basato su un percorso unico e su delle credenze limitanti.

Le differenze quando diventano ostacoli ci tolgono l’occasione di ampliare la nostra coscienza e di arricchire l’intelligenza collettiva, dove la somma degli individui é superiore al loro risultato numerico (in altre parole 1+1 non fa 2 ma 3).

Perciò, considerare un alleato colui che la pensa diversamente piuttosto che un nemico o un rivale, non ci condurrebbe a sommare i nostri approcci diversi ma a far nascere delle soluzioni inedite, che supererebbero l’apporto individuale di ciascuno di noi.

Ancora una volta, il buon senso ci invita ad essere tolleranti piuttosto che giudicare. Perché giudicare significa separare e, come dice il proverbio africano “Soli si va più veloci, insieme si va più lontano”.

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5 miti da sfatare sugli imprenditori.

Penso di dire una cosa scontata affermando che fare l’imprenditore non è una cosa semplice. Quello che non è scontato invece sono le caratteristiche personali che vengono attribuite agli imprenditori, che hanno l’aria di veri e propri miti. Eccone qui cinque.

1. Gli imprenditori amano il rischio. Non c’è niente di più falso. A parte alcune persone, come, per esempio, quelli che fanno sport estremi, gli imprenditori sono persone che il rischio cercano di controllarlo, come la maggior parte di tutti noi. Quello che fanno è analizzare il rischio potenziale e prevedere un piano di intervento per ciascuna categoria di rischio individuata.


2. Gli imprenditori sono dei visionari. In realtà gli imprenditori testano la loro idea giorno dopo giorno. Gli imprenditori sono persone molto flessibili con un grande spirito di adattamento, questo sì. La loro idea può cambiare anche radicalmente in base alle esigenze del mercato.


3. Gli imprenditori sanno fare delle previsioni.
Penso che gli imprenditori si fidino di più di quello che fanno. Qualsiasi previsione si possa fare è destinata a scontrarsi con la realtà che cambia sempre più in fretta. Gli imprenditori imparano a fidarsi della loro intuizione.


4. Gli imprenditori non sono come noi. In realtà sì, gli imprenditori sono come noi, non si nasce imprenditori, lo si diventa. Come tutte le cose, anche l’imprenditoria si può apprendere. Quello che è importante è l’idea di business da sviluppare, più rara o strana è, meglio è. Non è nemmeno importante saper fare un business plan (che comunque viene insegnato nelle business schools o che, più semplicemente, si può scaricare da Internet), che serve principalmente per chiedere finanziamenti o sponsorizzazioni. Gli imprenditori sperimentano tutti i giorni il loro modello di impresa e imparano dal mercato, dai loro clienti e dai loro potenziali clienti.


5. Gli imprenditori hanno successo da soli. Falso anche questo: gli imprenditori devono poter contare su una squadra. Oggi come oggi è impensabile poter fare tutto da soli. Le cose da fare sono mille e tante volte sono pure complesse. Perciò, bisogna poter contare su tante persone dalle competenze diverse e che siano integrabili facilmente tra di loro.

Tu come sei? Ti senti un po’ imprenditore? Fammelo sapere!