Nostalgia: perché riflettere sul passato è cruciale per la salute mentale

La nostalgia agisce come uno scudo contro le sfide esistenziali, aiutandoci a far fronte al presente e al futuro evocando esperienze e sentimenti positivi del passato. Questa potente emozione serve come uno specchietto retrovisore, riflettendo un particolare tempo, luogo o emozione che una volta portavano gioia o conforto. Che si tratti del ricordo del tuo primo amore, di una fotografia ingiallita trovata per caso, o di un oggetto che evoca un ricordo significativo, la nostalgia svolge un ruolo cruciale nel nostro benessere mentale.

Come Internet alimenta la nostalgia

Nell’era digitale odierna, Internet è diventato un motore chiave della nostalgia. Con un solo clic, puoi trovare la colonna sonora di un momento caro del tuo passato, trasportandoti istantaneamente indietro nel tempo. Gli esperti suggeriscono che la nostalgia è un’emozione complessa—prevalentemente positiva—che aumenta la nostra sensibilità e ci aiuta a comprendere il presente.

L’origine della nostalgia

Il termine “nostalgia” fu coniato nel 1680 da Johannes Hofer, uno studente dell’Università di Basilea. Egli combinò le parole greche “nóstos” (ritorno a casa) e “algia” (sofferenza) per descrivere la profonda nostalgia che i soldati svizzeri sentivano nel voler tornare a casa dalla battaglia. Oggi, comprendiamo la nostalgia come un’emozione positiva e stimolante, distinta dalla malinconia, che non causa sintomi di malattia ma piuttosto aiuta a combatterli.

La nostalgia come fonte di resilienza e benessere

Le ricerche dell’Università di Southampton nel Regno Unito evidenziano la nostalgia come un componente vitale della salute mentale. Essa ci motiva, aumenta la nostra autostima, e serve come un serbatoio di emozioni a cui possiamo accedere consapevolmente e inconsciamente. Questi ricordi positivi rafforzano i sentimenti del nostro passato, aiutandoci a far fronte alle sfide attuali e future.

Mentre la nostalgia ci permette di ricordare il passato, non riporta indietro ciò che abbiamo perso. Invece, ci aiuta a gestire meglio la vita che stiamo vivendo. Accedendo ai ricordi nostalgici, possiamo trovare conforto e forza, rendendola uno strumento essenziale per la resilienza e il benessere.

La Nostalgia Ti Aiuta a Gestire la Tua Vita?

Riflettendo sulle tue esperienze, trovi che la nostalgia ti aiuti a gestire la tua vita? Condividi i tuoi pensieri e fammi sapere come la nostalgia influenza la tua salute mentale e le tue strategie quotidiane di adattamento.

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Perché il concetto di felicitá al lavoro é un po’ forzato

“Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi, poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente e in tale maniera non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.”

Dalai Lama

Questa citazione mi fa pensare che il concetto di felicitá al lavoro sia sopravvalutato. Io mi trovo bene al lavoro, ma non sono sicura di potermi dire felice. Non credo che smetterei di lavorare nel senso che starei a pancia all’aria, ma se avessi soldi a sufficienza, mi dedicherei a una delle mie passioni, per esempio scrivere, andare a Pilates, e probabilmente farei anche qualche attivitá di volontariato.

Insomma, continuerei più o meno a vivere la vita che sto facendo senza dover lavorare per guadagnare a sufficienza per mantenere me stessa e la mia famiglia. È questo in realtà il nocciolo della questione: nella stragrande maggioranza dei casi lavoriamo per mantenerci e non perché ci sentiamo felici. Quindi parlare di felicità al lavoro è una forzatura almeno in certi casi. Chiedi a un operaio sottopagato che lavora alla catena di montaggio, se è contento di andare a lavorare. Oppure a un insegnante vessato dai suoi alunni, se la sua professione lo soddisfa. O a un infermiere che fa turni stressanti di notte e riceve uno stipendio basso.

Il concetto di felicità al lavoro mi sembra un po’ forzato eppure tanti ne parlano, senza considerare che molti lavoratori dipendenti non amano il lavoro che fanno ma non hanno altra scelta, soprattutto in congiunture economiche come quella attuale. Mi sembra un po’ una corsa verso una meta che non si riesce a raggiungere.

Guardiamo poi all’aumento dei casi di burn-out. In Europa, la Francia detiene il primato con il suo 10% di popolazione attiva affetta da burn-out. Negli altri paesi europei si sta meglio? In realtà la domanda chiave da porre sarebbe se c’è un buon equilibrio tra vita privata e vita lavorativa, cioè si sta meglio dove sono attuate politiche volte a bilanciare il lavoro con la vita. Il problema del lavoro è dunque lo spazio che occupa nella nostra vita. Attenzione, lo spazio non il tempo. Lo spazio non significa il tempo effettivamente passato sul luogo di lavoro, ma quanto tempo dedichi a pensare al tuo lavoro, il famoso lavoro che si porta a casa e che disturba la nostra vita privata. Quindi lo spazio che il lavoro occupa nella tua vita.

Cosa fare dunque per cambiare questo pensiero costante che rivolgiamo al lavoro? Prova a leggere uno di questi articoli:

5 consigli per cominciare la giornata senza ansia

5 ragioni per cui fare un’escursione fa bene

Come rilassarti in 10 passi: crea spazio dentro di te

5 idee per sentirsi bene al lavoro (senza pretendere la perfezione)

Prova anche a ringraziare per quello che hai senza pensare che questo significhi mancanza d’ambizioni. Significa semplicemente smettere di inseguire una chimera e cercare il tuo benessere in quello che hai. Il benessere, non la felicità, perché il benessere è uno stato che può diventare permanente, mentre la felicità é un momento, o un insieme di momenti, passeggeri.

Perseguire il benessere significa cominciare un percorso fatto di piccoli passi che potrebbero portarti alla felicità, e pazienza se non ti conducono a questa meta ambita, perché l’importante è stare bene ed avere un buon equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa.

Ma dimmi di te, sei contento di lavorare? Se vincessi un paio di milioni di Euro, continueresti ad andare a lavorare?

Come e perché dovresti imparare a dimenticare

Lasciare andare il peso del passato è importante per la tua felicità.

Molte persone vivono esclusivamente nel passato, vogliono ricordare solo quello che sono state, gli amori perduti, i loro insuccessi e le loro delusioni.

Questi ricordi costituiscono un peso che toglie spazio e energia al presente, che è in realtà l’unico tempo nel quale possiamo vivere in forma attiva. 

Ho letto da qualche parte che la felicità consiste nel godere buona salute e avere cattiva memoria.

In effetti, dovremmo imparare a lasciare andare il passato, dimenticarci degli affronti ricevuti, gli eventi nefasti e gli errori, insomma tutti i cattivi ricordi, e imparare a concentrarci di più sul presente.

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Vediamo come fare.

  1. Il miglior antidoto contro i sensi di colpa, i risentimenti o la rabbia che ti riporta al passato è dedicare energia a costruire la vita che desideri.
  2. Smetti di fare la vittima e diventa protagonista attivo della tua esistenza.
  3. I tuoi ricordi cambiano con l’avanzare del tempo, si deformano, non rispecchiano davvero quello che è accaduto. Prova a chiedere a una persona che ha condiviso un evento con te di raccontarti il suo ricordo e poi confrontalo con il tuo ricordo. Vi ricorderete aspetti diversi dello stesso fatto.
  4. Dai priorità al tuo benessere. La vita é troppo breve per passarla a litigare e a lamentarsi. Quello che è successo potrebbe essere fonte di stress e potenzialmente anche di vero e proprio malessere.

Continuare a provare rabbia per un evento passato ti toglie energia. Per la tua salute fisica e mentale è più importante vivere tranquillamente che avere ragione a tutti i costi.

Il passato però porta con sé anche bei ricordi e insegnamenti, che formano la nostra personalità.

Ecco cosa ci insegna il Buddismo: “La gioia e la felicità nascono dal lasciare andare. Siediti a fai un inventario della tua vita. Ci sono cose che non è utile trattenere perché ti tolgono la libertà. Trova il coraggio di lasciarle andare.”

Che ne pensi? Troverai il coraggio per lasciare andare la parte inutile del tuo passato?

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Perché la nostalgia é importante

La nostalgia rappresenta uno scudo contro le sfide esistenziali. Evocare esperienze e sentimenti positivi del passato possono aiutarti ad affrontare meglio il presente e il futuro.

La nostalgia é uno specchietto retrovisore che riflette un sentimento particolare di un tempo o di un luogo o un’emozione accaduta in passato. Potrebbe essere il ricordo del primo amore, una fotografia ingiallita ritrovata per caso, o un oggetto che ti ricorda qualcosa. Internet può contribuire a farti provare nostalgia. Con un click puoi ritrovare, per esempio, la colonna sonora di un momento piacevole che hai vissuto.

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Oggi gli esperti ci dicono che la nostalgia é un’emozione complessa, soprattutto, ma non sempre, positiva, che ti può dare una maggiore sensibilità e ti può aiutare a comprendere il presente.

La parola nostalgia é stata inventata nel 1680 da uno studente di medicina (Johannes Hofer) dell’Università di Basilea che unì la parola greca nóstos (ritorno a casa) e algia (sofferenza). La descrisse come il patimento che provavano i soldati svizzeri in battaglia e che desideravano tornare a casa.

Studi attuali distinguono la nostalgia dalla malinconia perché ha un effetto stimolante e non provoca sintomi di malattia, anzi cerca di combatterli.

Si potrebbe dire che la nostalgia é una fonte di resilienza e benessere?

Alcune ricercatori dell’Università di Southampton (UK) hanno osservato che la nostalgia é una componente vitale della salute mentale che ci motiva e che fa aumentare la nostra autostima.

La nostalgia rappresenta anche una riserva di emozioni alle quali puoi accedere coscientemente e alle quali ricorri inconsciamente durante la vita quotidiana per rafforzare i sentimenti del tuo passato che ti aiutano ad affrontare il presente e i futuro.

Ricorda però che il passato può essere rievocato ma non può tornare. La nostalgia non ti restituisce quello che hai perso ma ti aiuta a gestire meglio la vita che stai vivendo.

Pensi che la nostalgia ti sia utile?

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