Lavorare quattro giorni a settimana

In Islanda hanno fatto un esperimento. Dal 2015 al 2019, 2.500 persone (pari all’1% degli abitanti) hanno partecipato a un progetto molto ambizioso: ridurre il tempo di lavoro senza riduzione di salario. Gli impiegati del settore pubblico, con profili diversi (scuole, ospedali, servizi sociali e amministrativi), hanno lavorato quattro giorni alla settimana seguendo il loro orario di lavoro, non necessariamente durante il giorno.

Obiettivo

Analizzare i cambiamenti positivi nella vita professionale e personale.

Com’è stato realizzato

Le aziende hanno ridotto il numero di riunioni, preferendo spesso la comunicazione per email, e diminuito il numero delle pause, mentre le attività giornaliere sono state ridistribuite in modo da ottimizzare il tempo a disposizione.

Risultati

I risultati parlano da soli. In 4 anni la produttività e il benessere dei partecipanti sono aumentati, mentre lo stress e il rischio di burn-out è diminuito notevolmente. I risultati dimostrano che la produttività è rimasta invariata o addirittura aumentata e i più 2500 lavoratori coinvolti hanno utilizzato il tempo libero per recuperare le energie, passare più tempo in famiglia o dedicarsi ai loro hobby. Questo ha portato i sindacati a rinegoziare i contratti di lavoro e adesso l’86% dei dipendenti islandesi ha scelto di lavorare meno giorni alla settimana per lo stesso stipendio.

Benefici

La settimana corta ha benefici non solo in termini di tempo libero ma anche perché gli impiegati hanno notato un netto miglioramento della qualità della vita. Infatti, spesso, è proprio l’ambiente di lavoro ad aumentare stati d’ansia e di malessere.

Questa ricerca potrebbe essere replicata nel Regno Unito, perché, secondo un sondaggio il 63% della popolazione sarebbe favorevole. Inoltre, 45 deputati hanno votato una mozione per chiedere al governo di studiare questa proposta.

Cosa ne pensi della riduzione delle giornate di lavoro? Per me si tratta di un modello da adottare senza esitazione!

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Settimana lavorativa – Photo by Jess Bailey Designs on Pexels.com

Perché vale la pena essere curiosi

Tutti nasciamo curiosi. Perché vale la pena essere curiosi? La curiosità offre dei grandi vantaggi: dal mantenere giovane e aperta la nostra mente all’aiutarci ad affrontare con successo i cambiamenti.

Ma non tutti la viviamo allo stesso modo. C’è chi è affascinato da Instagram per curiosare nella vita degli altri mentre altri concentrano il loro interesse sulla conoscenza di cose materiali, come ad esempio il funzionamento del motore di una macchina.

In entrambi i casi si tratta di persone curiose, ma alcune ricerche hanno dimostrato che ad essere diverso diverso é il tipo di curiosità che abbiamo, ed é questo che contribuisce a definire le nostre abilità.

Diamo un’occhiata alla tipologia individuata dalla ricerca svolta da Kashdan insieme ad altri autori.

Esplorazione gioiosa

Questo è il classico tipo di curiosità. Stai cercando qualcosa relativo a nuove conoscenze o informazioni, dall’imparare a cucinare un piatto che ti è piaciuto al sapere chi ha costruito un determinato edificio. Questa curiosità, come indica il nome, è legata alla gioia di apprendere qualcosa che non conoscevi prima.

Ansia per la mancanza di informazioni

Questa dimensione ha un tono emotivo diverso. Mentre la precedente ti dà gioia, in questo caso si entra in tensione o ansia per sapere come risolvere un problema durante un esame o per ricordare un dato, che non ti viene in mente, per esempio.

Tolleranza allo stress

Si attiva quando si accetta il dubbio o l’ansia di fronte a eventi nuovi, complessi o sconosciuti. In qualche modo ti aiuta a ridurre la resistenza ai cambiamenti. Ti permette di chiederti cosa ci può essere oltre la paura, ad esempio quando ti trovi davanti ad un cambiamento sul lavoro.

Curiosità sociale

Qui vengono inquadrate le situazioni in cui vogliamo sapere cosa pensano e fanno gli altri quando osservano, parlano o ascoltano conversazioni. È il desiderio di conoscere la vita degli altri attraverso la stampa, la televisione o i social network.

Ricerca di emozioni

E’ la dimensione che ti porta ad affrontare rischi di qualsiasi tipo per cercare nuove esperienze. Per esempio, ci sono persone che praticano sport estremi o che si recano in un paese rischioso per il piacere dell’avventura.

Secondo una ricerca condotta nel 2018 su oltre 3.000 lavoratori negli Stati Uniti, in Germania e in Cina, l’84% ha riconosciuto che la curiosità consente di generare nuove idee e il 64% che li aiuta a ottenere una promozione lavorativa. Inoltre, secondo le conclusioni dello studio, le prime quattro dimensioni della curiosità migliorano i risultati sul lavoro mentre le persone con un’elevata curiosità sociale riescono a risolvere meglio di altri i conflitti e riescono anche ad ottenere fiducia piú facilmente.

In conclusione, ognuno può avere sviluppate tutte o alcune delle dimensioni precedenti. C’é chi ne avrá quattro o cinque, chi sará piuttosto un “esploratore gioioso”, chi invece sará piú propenso a risolvere problemi, e chi infine, grazie alla sua curiositá sociale risulterá piú empatico.

Tu in quale categoria ti riconosci?

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La curiositá é tipica dei bambini – Photo by Pixabay on Pexels.com

Cosa sono le affermazioni positive

La nostra mente è affascinante e non siamo ancora coscienti di tutte le sue possibilità. Tanti pensieri affollano la nostra mente ma purtroppo la maggior parte dei nostri pensieri sono negativi. Tuttavia, c’è una via d’uscita per raggirare il tuo monologo interiore negativo: le affermazioni positive.

Ho letto per la prima volta l’importanza delle affermazioni positive in un libro di Louise Hay.

Le affermazioni positive sono delle frasi corte che ti motivano, ti ispirano e ti incoraggiano a passare all’azione per raggiungere i tuoi obiettivi. Per fare in modo che funzionino devi ripetere queste frasi più volte durante il giorno, per imprimerle nel tuo inconscio.

La ripetizione può cambiare le tue abitudini, il tuo comportamento e punto di vista. Come forse sai, le parole hanno un potere. La ripetizione regolare, a voce alta, ma anche dentro di te, trasforma i pensieri e ti aiuta a creare la tua realtà. I pensieri positivi hanno il potere di superare il discorso negativo interiore. Può darsi che ti sembri strano pronunciare delle frasi come “scelgo di essere felice” davanti a uno specchio, ma ti assicuro che queste affermazioni ti aiutano davvero a rafforzare le buone vibrazioni. La ripetizione regolare di affermazioni diventa la tua verità.

Un’affermazione dichiara con fermezza e sicurezza un pensiero positivo e lo manifesta come una verità. Integrando queste dichiarazioni positive alla tua routine quotidiana, aiuti la tua mente a dare priorità alla positività.

Secondo alcuni ricercatori, le affermazioni possono aiutarti a lavorare meglio. Passando qualche minuto a riflettere sulle tue capacità prima di una riunione stressante, per esempio, può calmare i nervi, aumentare la fiducia in te stesso/a e migliorare le probabilità di riuscita. Le affermazioni possono anche aiutarti ad attenuare lo stress.

Ecco qui tutte alcuni benefici che potrai ottenere praticando le affermazioni regolarmente:

Diventare più felice. Le affermazioni ti permettono di riconoscere le cose che ti impediscono di essere felice, perché ti concentri su quello che veramente vuoi nella vita. Inoltre, il tuo umore migliorerà.

Guardare le cose in prospettiva. Spesso diamo per scontato le cose più semplici. L’utilizzazione delle affermazioni ti permette di ricordarti che le cose più semplici sono le più importanti. Per esempio, se sei in buona salute, utilizzando l’affermazione “sono in buona salute” potrai concentrarti su questo punto e apprezzarlo di più.

Ridurre i pensieri negativi. Siccome la maggior parte dei nostri pensieri sono negativi ma incoscienti, le affermazioni positive ti permettono di diventare più consapevole dei tuoi schemi di pensiero e dei tuoi sentimenti, riducendo in questo modo il rischio di creare la ricorrenza di un pensiero negativo.

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Photo by Monstera on Pexels.com

Per ottenere il meglio dalla pratica delle affermazioni, devi osservare queste tre regole di base:

  1. Dedicare alla ripetizione dei momenti precisi durante la giornata. Puoi enunciare le tue affermazioni al mattino appena ti alzi o alla sera prima di andare a letto. Riuscirai sicuramente a trovare il momento migliore per te da dedicare alla ripetizione delle affermazioni.
  2. Utilizza il verbo al presente, perché desideri dei risultati ora e non in futuro. Inoltre, il cervello recepisce solo il linguaggio al presente.
  3. Non usare la negazione (per esempio, non affermare “non mi lascio influenzare dall’opinione degli altri” ma “l’opinione degli altri mi è indifferente”). Anche in questo caso il cervello non recepisce la forma negativa.

Non ci sono delle regole rigide sulla frequenza delle ripetizioni. Ma secondo lo psicoterapeuta Ronald Alexander dell’Open Mind Training Institute, le affermazioni possono essere ripetute da tre a cinque volte al giorno per rafforzare l’effetto positivo.

Ti piace scrivere? Perfetto! Scrivere le tue affermazioni in un diario e leggerle davanti a uno specchio è un metodo efficace per renderle più potenti.

Ecco alcune affermazioni che potresti provare per vedere se funzionano anche per te:

  • Credo in me stessa/o e ho fiducia nelle mie capacità.
  • Sono l’artefice dei miei pensieri.
  • Sono una persona di successo.
  • Scelgo di essere felice.
  • Sono circondato/a da una famiglia straordinaria e da degli ottimi amici/amiche.
  • Sono forte e coraggiosa/o.
  • Quando vado a letto, tutto è come deve essere e mi addormento tranquillo/a.
  • Mi amo e mi accetto così come sono.

Pensi di cominciare a fare delle affermazioni positive per riuscire ad avere un maggiore controllo sui tuoi pensieri negativi?

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Photo by Alina Vilchenko on Pexels.com

Come resistere alle tentazioni

Come resistere alla tentazione di bere un buon bicchiere di vino, mangiare una fetta di torta o saltare la palestra e andare invece al cinema?

“L’unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi” diceva Oscar Wilde.

Vanno bene la dieta, lo sport, il sonno a sufficienza, ma a volte concedersi degli strappi alla regola (i famosi “sgarri”) aiuta il tuo benessere psico-fisico e allenta l’ansia da prestazione che spesso si accompagna allo stile di vita salutista.

Tuttavia, oltre a cedere alle tentazioni possiamo imparare a controllarle.

Hai mai sentito parlare del “test dei Marshmallow”?

II “test del Marshmallow” è un curioso esperimento, effettuato dal professor Walter Mischel negli anni Sessanta all’Università di Stanford.

yummy marshmallows heaped on white table
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Un bambino viene lasciato da solo in una stanza davanti a un Marshmallow: può scegliere se mangiarlo subito oppure attendere 15 minuti e averne in premio ben due. Alcuni bambini sapranno aspettare; altri, incapaci di resistere, si lanceranno su quell’invitante dolcetto di zucchero.

II professore ha comparato nel tempo le capacità di autocontrollo dimostrate dai bambini con i successi ottenuti da adulti e ha dimostrato che chi ha saputo aspettare ha raggiunto più traguardi nella vita.

L’autocontrollo è dunque il segreto del successo? Chi sa tenere a bada gli istinti e rinviare le gratificazioni ha più probabilità di realizzarsi nella vita?

L’esperimento di Mischel in effetti spiega come l’autocontrollo sia fondamentale nello studio, nello sport, nel lavoro e in tante altre circostanze della vita quotidiana.

Sapersi controllare significa saper prendere le decisioni giuste al momento giusto e creare così le competenze adatte per non cedere alla tentazione del Marshmallow.

Le persone che sanno padroneggiare al meglio le tentazioni sono generalmente le persone che stanno meglio. Si nutrono bene, fanno sport, dormono a sufficienza. Queste persone strutturano la loro vita attorno a delle buone abitudini e costruiscono delle routine facili da realizzare.

La buona notizia è che nuove abitudini si possono acquisire.

Mangiare un pezzo di torta non è un fallimento morale, anche se hai deciso di metterti a dieta. Rinunciare al pezzo di torta potrebbe procurarti più stress e quindi causarti più danno che non mangiarla. Il trucco consiste ovviamente nell’evitare di comprare una torta ma anche quello di non passare davanti a una pasticceria! Ma non sentirti colpevole se ne mangi una fetta. Non dimenticare che anche un eccesso di forza di volontà può avere controindicazioni perché, come detto prima, può causare stress aggiuntivo.

L’autocontrollo dipende dalle tue scelte ed é una tua responsabilità. Lo stress è diventato un fardello personale, che sei chiamato a gestire da solo con l’aiuto di tecniche, come la meditazione, il coaching, lo yoga.

Ricorda che è importante riconoscere i tuoi limiti perché ti permette di diventare cosciente del fatto che non potrai mai essere perfetto/a e controllare tutto.

Secondo te, è possibile acquisire una certa capacità di autocontrollo facendo pratica?

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Photo by Karolina Grabowska on Pexels.com

Come affrontare la paura del cambiamento

La vita è cambiamento continuo, Buddha e Aristotele lo avevano già detto: il cambiamento è un fattore della vita.

Tuttavia, il cambiamento è stato super veloce nelle ultime decadi e non sembra ancora rallentare, anzi penso che potrebbe diventare sempre piú rapido, come ad esempio per quanto riguarda i cambiamenti ambientali.

I grandi cambiamenti che sono avvenuti a livello, sociale, politico, ambientale e tecnologico significano che dobbiamo imparare a gestire al meglio l’incertezza che ci troviamo davanti. Ad alcuni questo può fare paura.

L’origine di questa paura va ricercata nella biologia. Il nostro cervello è il risultato di due milioni e mezzo di anni di evoluzione. Abbiamo vissuto nelle caverne molto più tempo di quanto ne abbiamo passato in città. Ciò significa che abbiamo “codificato” risposte automatiche per rispondere con successo alle minacce quotidiane.

Se per assurdo vedessi una tigre camminare per strada, non cercheresti di capire di che razza si tratta ma cercheresti piuttosto di scappare il più velocemente possibile. Un’altra reazione codificata sarebbe quella di restare fermo/a immobile sperando che il felino non ti veda. L’ultima reazione possibile sarebbe quella di combatterla, con scarse se non nulle possibilità di riuscita e perciò il tuo cervello la scarterebbe immediatamente.

Queste sono le tre reazioni primordiali agli eventi che percepiamo come pericolosi per la nostra incolumità: Flight, Freeze o Fight (scappa, fermati o combatti).

Photo by Cristiana Branchini

Tuttavia, questi meravigliosi circuiti che ci hanno permesso di arrivare sino ad oggi come specie, non sono adatti ad affrontare le minacce più subdole della nostra epoca, come la digitalizzazione, la pandemia o la possibilità di restare senza lavoro.

Queste paure sono nuove dal punto di vista evolutivo e non sono sempre facili da gestire.

Ricorda che il cervello è progettato per la tua sopravvivenza, non per la felicità. Quindi, di fronte al cambiamento, devi comprenderlo come un’opportunità per riuscire ad affrontarlo e imparare dalle possibilità che ti offre. Questo non è automatico come scappare da qualcosa di pericoloso, ma richiede sforzo e allenamento.

Vediamo come potresti iniziare seguendo questi quattro consigli.

 1.       Innanzitutto, è importante allenare quotidianamente la tua mente. Così come vai in palestra o fai esercizio fisico, devi mantenere in forma il muscolo cerebrale. Ogni giorno, cerca di fare qualcosa di diverso. Per esempio, potresti leggere le notizie da fonti di informazione sempre diverse (utile anche per capire vari punti di vista), cambiare percorso per andare a lavorare, o provare un nuovo piatto.

2.       In secondo luogo, potresti provare a relativizzare ciò che ti accade. Un buon metodo è leggere la storia per renderti conto che, sebbene viviamo nell’epoca del cambiamento super veloce, proprio tutti questi progressi ci hanno permesso, per esempio, di aumentare la nostra aspettativa di vita.

3.       Terzo, cerca di disconnetterti dalla tecnologia e riconnetterti con te stesso/a e con quello che ti ci circonda. Se sei sempre immerso/a nel mondo digitale, non avrai tempo per integrare l’apprendimento e per ritrovare una certa e necessaria tranquillità. Ad esempio, un giorno durante il fine settimana o in vacanza puoi mettere il tuo cellulare in modalità aereo.

4.       Quarto, fiducia. Se guardi le complessità che hai già affrontato in passato, vedrai quanta strada hai fatto e quelle difficoltà che hai superato ora ti sembrano semplici. Se sei già stato in grado di affrontare situazioni difficili, perché non dovresti essere in grado di farlo ora?

Ti spaventa il cambiamento oppure ti piacciono le nuove sfide?

Photo Pixabay

Perché dormire meno di sei ore non fa bene alla salute

Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un articolo su Internet che raccomandava di dormire tre ore di fila e fare tre sonnellini di 20 minuti nell’arco della giornata. Questa modalità di riposo veniva indicata come modello per ottenere successo ispirato a grandi manager o imprenditori mondiali, in particolare si riferiva a Elon Musk.

Da persona che ha problemi a dormire, posso dirti che la scienza avverte che dormire troppo poco influisce sulle prestazioni cognitive, sul comportamento e sul metabolismo. Con questa strategia, il prezzo del successo è la salute.

Anche dormire è produttivo. Per avere sufficiente energia e attenzione da dedicare al lavoro o un’altra attività produttiva come studiare, ad esempio, bisogna dormire almeno 7 ore e mezza.  

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Photo by cottonbro on Pexels.com

Una delle funzioni del sonno è elaborare e consolidare l’apprendimento, l’attenzione e la memoria. Dormire implica continuare a lavorare, perché il cervello ripulisce il bombardamento di informazioni accumulate durante il giorno, che generalmente é molto intenso a causa delle diverse fonti che abbiamo a disposizione. La nostra biologia è preparata solo per brevi periodi di mancanza di sonno in situazioni stressanti o urgenti.

Numerosi studi hanno rivelato che l’abitudine di dedicare poche ore al sonno riduce le prestazioni cognitive, provoca un deficit di attenzione e la perdita della capacità di prendere decisioni, oltre ad aumentare gli stati di stress, ansia e depressione. Gli esseri umani sono ‘animali circadiani‘ programmati per cicli sonno-veglia della durata di 24 ore. Dormire per poche ore è un assalto fisiologico al nostro corpo e, in particolare, al cervello. Se dormire poco è una tua scelta, sappi che questo altera lo schema neuro-ormonale che può causare:

  1. problemi emotivi;
  2. difficoltà nell’acquisizione di nuove conoscenze;
  3. problemi nell’archiviazione di nuove informazioni;
  4. aumento del nervosismo e dell’ansia.

Pensare che dormire sia una perdita di tempo è sbagliato perché ha conseguenze sulla salute. La sonnolenza e la perdita di concentrazione sono evidenti il ​​giorno successivo, mentre altri problemi potrebbero sorgere nel lungo termine, come un aumento del rischio di cancro, malattie cardiovascolari, ipertensione, disturbi neurodegenerativi e disturbi metabolici. Dormire poco, infatti, fa aumentare anche l’appetito, con evidenti conseguenze sul tuo peso. La mancanza di sonno porta a fare spuntini e a bere bevande zuccherate o contenenti caffeina.

Un’altra questione importante è se questi effetti negativi sulla salute si verificano anche quando ci si sveglia molto presto. Studi dimostrano che alzarsi troppo presto non provoca necessariamente alterazioni, purché il sonno sia stato sufficientemente ristoratore.

Ricorda che è molto importante completare cinque o sei cicli di sonno ogni notte (un ciclo di sonno dura in media 90 minuti).

 Tu pensi di dormire abbastanza per essere produttivo/a?

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Photo by olia danilevich on Pexels.com

Come e perché adottare delle risoluzioni adesso.

Quando finiscono le vacanze e si ricomincia a lavorare o a studiare, vuoi mettere in pratica delle buone risoluzioni. Forse hai mangiato troppo e ti sei mosso poco? È normale, sei stato in vacanza!

Sarebbe anche una buona opportunità per rivedere le risoluzioni che avevi deciso all’inizio dell’anno per capire dove sei.

Spesso però, tra il lavoro o lo studio e le altre attività quotidiane, ti manca il tempo e la motivazione.

Come sarebbe se seguissi un programma che ti aiuta a raggiungere i tuoi obiettivi adesso?

Ecco qualche idea per aiutarti a seguire un programma facile da mantenere.

Piccoli sforzi quotidiani

È deciso, quest’anno cerca di usare meno la macchina, sia perché è un’azione super ecologica e quindi buona per il pianeta, e sia perché sarai costretto a trovare altri mezzi per spostarti. E rinforzerai il tuo corpo senza accorgertene.

Pronto per includere un po’ d’attività fisica nel tuo quotidiano?

  1. Non parcheggiare nello spazio più vicino all’entrata del negozio. Parcheggiati più lontano e fai due passi.
  2. Non prendere più l’ascensore (nei limiti del possibile).
  3. Spostati in bici o a piedi.
  4. Non farti consegnare la spesa, falla tu.
  5. Vai a comprare il panino per il pranzo a piedi. Ti permette di rilassarti un po’, di cambiare aria e di camminare.
  6. Fai delle passeggiate di almeno 30 minuti almeno una volta a settimana (io cammino almeno 30 minuti tutti i giorni, ma soffro della sindrome delle gambe senza riposo, altra storia). Puoi camminare in strada, in un bosco, sulla spiaggia, solo o con amici. L’importante è camminare.
  7. Compra una palla grande da Pilates e siediti sopra per guardare la tua serie televisiva preferita, un film, o quello che tu preferisci.

Come vedi, niente di strano e impossibile! Comincia a introdurre un’abitudine alla volta e presto ritroverai la forma con un minimo sforzo. Per aiutarti, puoi utilizzare un app o un braccialetto che monitora la tua attività come un vero coach.

Piccoli sforzi in casa

Sappiamo che a volte è difficile trovare il tempo per andare in palestra. Allora perché non fare dell’attività fisica a casa tua? Puoi comprare degli accessori che ti permettono di fare sport senza uscire di casa, come degli elettrostimolatori, piattaforme vibranti o cinture addominali, che tonificano i muscoli del corpo provocando delle contrazioni muscolari. Oppure puoi seguire degli esercizi on-line, YouTube ne propone per tutti i gusti. Puoi fare Yoga per distendere il corpo senza dimenticare i muscoli, meditazione e rilassamento, perfetti per imparare a respirare profondamente e a usare la respirazione come metodo per combattere lo stress e l’ansia. 10 minuti tutte le mattina al risveglio ti faranno benissimo. Trova un trainer che ti piace, abbonati al suo canale e riceverai le notifiche tutte le volte che carica un video nuovo.

Photo by Wee Lee on Unsplash

Piccoli sforzi nel piatto

Le vacanze a volte sono sinonimo di eccessi. Per ritornare in forma devi approfittare del rientro per fare il pieno di vitamine. Comincia la giornata con un frullato o un succo di frutta fresca. Poi continua con un pranzo sano e non grasso a base di verdura di stagione.

Puoi anche bere un bicchiere d’acqua tiepida al mattino a digiuno per stimolare il metabolismo, disintossicare l’organismo e facilitare la digestione. Aggiungi del limone e avrà un gusto gradevole.

Allora, sei pronto/a per questa piccola rivoluzione?

Photo by Chris Lawton on Unsplash

Una storia Zen

Un’antica storia zen racconta di un giovane ambizioso che attraversava il Giappone per raggiungere la scuola di un famoso maestro di arti marziali.

Giunto al dojo il maestro chiede al giovane: Che cosa desideri da me?

Il ragazzo risponde: Voglio studiare con te e diventare il miglior combattente di tutta la regione. Quanto tempo mi ci vorrà?

10 anni – afferma il maestro.

10 anni è un tempo lunghissimo! – risponde il ragazzo – E se studiassi il doppio di tutti i tuoi studenti?

20 anni allora — replica il maestro.

Il ragazzo, perplesso, ribatte – E se mi allenassi strenuamente giorno e notte?

30 anni — incalza il maestro.

A questo punto il giovane, incredulo, domanda: Come è possibile che più dico che lavorerò sodo, più tempo mi dici ci vorrà?

Semplice – conclude il maestro – quando hai un occhio fisso sulla meta, ne hai solo uno rimasto per trovare la strada.

Che cosa ti insegna questa storia? Fammelo sapere!