Scegli la felicità: nove cose da abbandonare nel 2024

Nella ricerca della felicità, ci troviamo spesso coinvolti nelle complessità della vita, trascurando la semplicità della gioia che è proprio davanti a noi. Si dice che la felicità sia una scelta, ma a volte la complichiamo al punto da non riuscire a vederla affatto. Quindi, cosa possiamo fare per abbracciare la felicità e renderla una parte più significativa delle nostre vite? Ecco nove cose da lasciar andare mentre iniziamo il nuovo anno.

  1. Lascia andare la rabbia:
    • La rabbia consuma tempo ed energia preziosi, togliendo momenti che potrebbero essere impiegati in modo migliore. Sapevi che recuperare solo un minuto di rabbia può richiedere fino a un’ora?
  2. Abbandona l’illusione del controllo:
    • Il controllo è solo un’illusione in un mondo che spesso funziona al di là della nostra influenza. Accettare gli aspetti incontrollabili della vita ci libera dallo stress superfluo.
  3. Lascia perdere la ricerca di approvazione:
    • Preoccuparsi delle opinioni degli altri è un esercizio inutile. Ricorda che non puoi accontentare tutti, e va benissimo così.
  4. Aspira alla crescita personale:
    • Sii la miglior versione di te stesso, e attira persone simili nella tua vita.
  5. Di’ addio al passato:
    • Rimuginare sul passato inibisce la crescita presente e futura. Impara dalle esperienze passate senza permettere che esse influiscano sul tuo stato attuale.
  6. Riduci le spese:
    • Compra meno beni materiali perché non sono sinonimo di felicità ma possono invece farti spendere piú del necessario. Una vita più semplice spesso porta a una maggiore felicità.
  7. Non spettegolare:
    • Il pettegolezzo genera negatività. Ricorda, coloro che oggi parlano alle spalle di qualcuno con te, potrebbero farlo su di te domani.
  8. Limita le preoccupazioni:
    • Preoccuparsi eccessivamente investe tempo ed energia in scenari ipotetici. Fidati del percorso della vita e lascia andare le preoccupazioni superflue.
  9. Evita di prendere le cose in modo personale:
    • Accetta che le persone abbiano una propria vita e dei propri pensieri che generano reazioni delle quali non puoi conoscerne la causa. Riconosci perció che la maggior parte delle reazioni ha poco o nulla a che fare con te.

Sei pronto ad iniziare una vita più felice e appagante quest’anno? Lasciare andare queste nove cose è un passo importante e ricorda che la semplicità e la gioia spesso scaturiscono dall’abbandonare ciò che non ci serve più.

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L’ego é un amico?

Che cos’è l’ego veramente? È davvero negativo? Come fare per tenerlo sotto controllo? L’ego é un amico?

La parola ego deriva dal latino e significa “io”.

Definire l’ego é difficile perché non è visibile e si manifesta prevalentemente in modo negativo. È più facile riconoscere l’ego negli altri che in noi stessi.

L’ego a volte viene rappresentato da animali. La piovra, la sanguisuga, un parassita qualsiasi, il lupo o la tigre. Oppure lo si rappresenta con degli oggetti. Maschera, vestito, occhiali, cipolla, uovo o addirittura una malattia.

È un mistero e un paradosso allo stesso tempo. L’ego siamo noi ma non proprio. E’ un falso noi stessi, o uno pseudo noi. Non è l’intera personalità ma solo una parte di essa. Non è la nostra vera coscienza, ma una coscienza alterata, parziale e non obiettiva. Non rappresenta un vero bisogno, ma vuole farci apparire in un certo modo perfetti, vuole controllare tutto e avere sempre ragione. Non è reale, ma un’illusione, una conchiglia vuota, che si basa sulla paura, la separazione, la solitudine e l’essere contro. L’ego è una reazione aggressiva o difensiva. In realtà l’ego cerca di proteggerci dal mostrare le nostre vulnerabilità.

L’ego è negativo?

Per noi occidentali, l’ego è un male necessario con il quale bisogna convivere, non è così grave, anzi a volte può risultare utile o addirittura positivo. In realtà la civilizzazione occidentale fin dal 1623 si basa sull’ego grazie a Descartes.

Al contrario, per i maestri spirituali, la maggior parte orientali, l’ego non ha nulla di positivo, poiché è il contrario dell’amore, rappresenta la nostra parte oscura, il nostro Mr. Hyde, la nostra zona d’ombra.

L’ego è un falso amico, sembra che ci voglia bene ma in realtá ci limita, ci fa mancare di autenticità, di onestà, e di umanità. Per questo alcuni tratti del nostro carattere possono sfociare nell’egoismo, nell’egocentrismo, nel narcisismo, nell’individualismo, nell’avidità, nella possessività, nel materialismo, nell’avarizia, nella suscettibilità e perfino nella paranoia.

L’ego è il responsabile di quasi tutte le nostre emozioni negative, soprattutto l’odio. Ci spinge a difenderci, a giustificarci, a razionalizzare, a negare l’evidenza, e genera dei comportamenti infantili. Fuga, rifiuto, comunicazione negativa o distruttiva (come gli haters). Puó anche essere responsabile di relazioni tossiche, manipolazioni, molestie, violenza in senso lato.

Perché tenere sotto controllo l’ego?

A livello individuale tenere sotto controllo l’ego significherebbe essere più felici, avere una migliore salute fisica e mentale, più fiducia in se stessi, una migliore connessione con gli altri, più gioia, più armonia, più energia, e perfino più efficienza.

A livello collettivo, tenerlo sotto controllo, aiuterebbe la società a superare il razzismo, il sessismo, il nazionalismo, la dominazione, l’oppressione, lo sfruttamento, la delinquenza e perfino la guerra! Ci permetterebbe di vivere meglio insieme, di sviluppare un senso di fratellanza, uguaglianza, coesione, solidarietà, intesa e pace.

Come tenere sotto controllo l’ego?

E’ impossibile eliminare l’ego, perché fa parte a tutti gli effetti della nostra personalità. Quello che possiamo fare è cercare di limitarlo.

A livello sociale ci sono delle istituzioni come la famiglia e la scuola che sono deputate a questo ruolo. Altre istituzioni come la polizia e la giustizia, cercano di correggerlo.

Possiamo tentare di trasformare l’ego in un nostro alleato con tecniche di meditazione, praticando lo yoga, oppure utilizzando delle tecniche psicoterapeutiche che ci possono aiutare ad essere più attenti, coscienti, a diventare più collaborativi, a prestare ascolto, ad aiutare, perdonare, lasciar andare, creare, ridere e far ridere, amare.

Vorrei concludere con una breve storia, La storia dei due lupi.

“Una sera, un vecchio nonno indiano racconta a suo nipote la storia dei due lupi.

In ciascuno di noi coesistono due lupi, che combattono costantemente. Uno è cattivo, collerico, geloso, triste, avido, arrogante, bugiardo, si sente superiore all’altro lupo.

L’altro lupo è gentile, empatico, generoso, sincero, compassionevole, allegro, pacifico, sereno, pieno di speranze, e umile.

Il nipote chiede al nonno: “Chi vince dei due lupi?”

Il nonno risponde semplicemente: “Quello che tu nutrirai”.

Tu, a quale lupo dai preferenza nella tua vita?

white wolf on brown dried leaves
Lupi – Photo by Shelby Waltz on Pexels.com