Che cos’è l’ego veramente? È davvero negativo? Come fare per tenerlo sotto controllo? L’ego é un amico?

La parola ego deriva dal latino e significa “io”.

Definire l’ego é difficile perché non è visibile e si manifesta prevalentemente in modo negativo. È più facile riconoscere l’ego negli altri che in noi stessi.

L’ego a volte viene rappresentato da animali. La piovra, la sanguisuga, un parassita qualsiasi, il lupo o la tigre. Oppure lo si rappresenta con degli oggetti. Maschera, vestito, occhiali, cipolla, uovo o addirittura una malattia.

È un mistero e un paradosso allo stesso tempo. L’ego siamo noi ma non proprio. E’ un falso noi stessi, o uno pseudo noi. Non è l’intera personalità ma solo una parte di essa. Non è la nostra vera coscienza, ma una coscienza alterata, parziale e non obiettiva. Non rappresenta un vero bisogno, ma vuole farci apparire in un certo modo perfetti, vuole controllare tutto e avere sempre ragione. Non è reale, ma un’illusione, una conchiglia vuota, che si basa sulla paura, la separazione, la solitudine e l’essere contro. L’ego è una reazione aggressiva o difensiva. In realtà l’ego cerca di proteggerci dal mostrare le nostre vulnerabilità.

L’ego è negativo?

Per noi occidentali, l’ego è un male necessario con il quale bisogna convivere, non è così grave, anzi a volte può risultare utile o addirittura positivo. In realtà la civilizzazione occidentale fin dal 1623 si basa sull’ego grazie a Descartes.

Al contrario, per i maestri spirituali, la maggior parte orientali, l’ego non ha nulla di positivo, poiché è il contrario dell’amore, rappresenta la nostra parte oscura, il nostro Mr. Hyde, la nostra zona d’ombra.

L’ego è un falso amico, sembra che ci voglia bene ma in realtá ci limita, ci fa mancare di autenticità, di onestà, e di umanità. Per questo alcuni tratti del nostro carattere possono sfociare nell’egoismo, nell’egocentrismo, nel narcisismo, nell’individualismo, nell’avidità, nella possessività, nel materialismo, nell’avarizia, nella suscettibilità e perfino nella paranoia.

L’ego è il responsabile di quasi tutte le nostre emozioni negative, soprattutto l’odio. Ci spinge a difenderci, a giustificarci, a razionalizzare, a negare l’evidenza, e genera dei comportamenti infantili. Fuga, rifiuto, comunicazione negativa o distruttiva (come gli haters). Puó anche essere responsabile di relazioni tossiche, manipolazioni, molestie, violenza in senso lato.

Perché tenere sotto controllo l’ego?

A livello individuale tenere sotto controllo l’ego significherebbe essere più felici, avere una migliore salute fisica e mentale, più fiducia in se stessi, una migliore connessione con gli altri, più gioia, più armonia, più energia, e perfino più efficienza.

A livello collettivo, tenerlo sotto controllo, aiuterebbe la società a superare il razzismo, il sessismo, il nazionalismo, la dominazione, l’oppressione, lo sfruttamento, la delinquenza e perfino la guerra! Ci permetterebbe di vivere meglio insieme, di sviluppare un senso di fratellanza, uguaglianza, coesione, solidarietà, intesa e pace.

Come tenere sotto controllo l’ego?

E’ impossibile eliminare l’ego, perché fa parte a tutti gli effetti della nostra personalità. Quello che possiamo fare è cercare di limitarlo.

A livello sociale ci sono delle istituzioni come la famiglia e la scuola che sono deputate a questo ruolo. Altre istituzioni come la polizia e la giustizia, cercano di correggerlo.

Possiamo tentare di trasformare l’ego in un nostro alleato con tecniche di meditazione, praticando lo yoga, oppure utilizzando delle tecniche psicoterapeutiche che ci possono aiutare ad essere più attenti, coscienti, a diventare più collaborativi, a prestare ascolto, ad aiutare, perdonare, lasciar andare, creare, ridere e far ridere, amare.

Vorrei concludere con una breve storia, La storia dei due lupi.

“Una sera, un vecchio nonno indiano racconta a suo nipote la storia dei due lupi.

In ciascuno di noi coesistono due lupi, che combattono costantemente. Uno è cattivo, collerico, geloso, triste, avido, arrogante, bugiardo, si sente superiore all’altro lupo.

L’altro lupo è gentile, empatico, generoso, sincero, compassionevole, allegro, pacifico, sereno, pieno di speranze, e umile.

Il nipote chiede al nonno: “Chi vince dei due lupi?”

Il nonno risponde semplicemente: “Quello che tu nutrirai”.

Tu, a quale lupo dai preferenza nella tua vita?

white wolf on brown dried leaves
Lupi – Photo by Shelby Waltz on Pexels.com