Risveglia l’armonia interiore con l’antica arte del Qi Gong

Il Qi Gong, una pratica antica nata in Cina più di 5000 anni fa, è molto più di un esercizio fisico: è un viaggio verso la consapevolezza di sé e l’equilibrio. Influenzato dalle filosofie spirituali del Taoismo, del Buddismo e del Confucianesimo, il Qi Gong si è evoluto nei secoli, integrando elementi delle arti marziali. Oggi esistono più di mille varianti di Qi Gong, ciascuna modellata dall’unicità dei suoi insegnanti, ma tutte fondate su un obiettivo comune: mantenere l’equilibrio tra corpo, spirito ed energia per un approccio olistico alla salute.

Nella medicina cinese, il benessere dipende dalla libera circolazione dell’energia, o “Qi”, nel corpo. Il Qi Gong è una pratica vitale per garantire che questa energia rimanga libera da blocchi, promuovendo la salute e prevenendo le malattie. Chi pratica Qi Gong inizia un processo trasformativo di esplorazione interiore, che porta non solo all’armonia fisica ma anche all’equilibrio emotivo e spirituale.

Scoprire l’equilibrio nei movimenti

Praticare il Qi Gong non è semplicemente un atto fisico, ma un viaggio meditativo. Attraverso i suoi movimenti deliberati e la respirazione consapevole, impari a percepire sottili cambiamenti nel tuo corpo, sia nei momenti di stabilità che in quelli di squilibrio. Quando passi da un piede all’altro, ad esempio, diventi consapevole della tua vulnerabilità, della tua fragilità. Al contrario, quando ti trovi saldamente con entrambi i piedi a terra, incarni forza e resilienza. Ogni movimento nel Qi Gong è un passo verso la comprensione di te stesso.

La ricerca dell’equilibrio non solo stabilizza il corpo, ma alleggerisce lo spirito. Esiste una sensazione di libertà che deriva dall’allineare la tua energia con il mondo che ti circonda. Inoltre, questa pratica estende i suoi benefici ai sistemi interni del tuo corpo. Man mano che il Qi scorre attraverso i tuoi meridiani—i canali energetici—la circolazione, la digestione e le funzioni respiratorie migliorano, rendendo piú profonda anche la connessione tra corpo e mente.

La consapevolezza corporea: una porta verso la comprensione di sé

Il Qi Gong insegna che il corpo è il centro della nostra relazione con noi stessi, con gli altri e con l’ambiente. Il primo passo per approfondire questa connessione è attraverso l’osservazione consapevole. Prestando attenzione al tono muscolare, alla postura e all’equilibrio, entri in sintonia con il linguaggio del tuo corpo. Ascoltare i segnali del corpo ti permette di rispondere ai tuoi bisogni, promuovendo un maggiore senso di armonia.

Alla base del Qi Gong c’è la ricerca dell’equilibrio, non solo fisico, ma anche energetico e mentale. Più presti attenzione ai movimenti, più noti un cambiamento nei tuoi pensieri. Questa crescente consapevolezza favorisce un senso di pace interiore, offrendo una prospettiva rinnovata sulla vita e sul mondo che ti circonda.

Il potere trasformativo del Qi Gong

Il Qi Gong è più che una tecnica di benessere; è una pratica di vita che promuove l’amore per se stessi e la connessione con l’universo. Quando ti dedichi a questa disciplina, inizi a comprendere che prendendoti cura del tuo corpo, nutri anche la tua mente e il tuo spirito. La ricerca dell’equilibrio nel Qi Gong diventa una metafora per una vita equilibrata, dove ti senti profondamente connesso con te stesso e con il mondo in modo più significativo.

Hai mai provato il Qi Gong, o sei curioso di iniziare questa pratica? Come ti connetti con il tuo corpo e spirito nella tua vita quotidiana?

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Come dare voce al corpo con il Qi Gong

Il Qi Gong è un’arte ancestrale nata in Cina circa 5000 anni fa. Ha subito l’influenza di diversi correnti filosofiche, come il taoismo, il buddismo e il confucianesimo.

Dopo essersi sviluppato in ambiti religiosi e spirituali, il Qi Gong è stato contaminato da tecniche di combattimento diventando cosí anche parte delle arti marziali.

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Oggi si conoscono più di mille forme di Qi Gong. Ciascun maestro, infatti, sviluppa la sua tecnica anche se i principi e le finalità restano le stesse: mantenersi in salute mantenendo in equilibrio il corpo, lo spirito e l’energia.

Secondo la medicina cinese, una buona salute è il risultato di una buona circolazione dell’energia nel corpo. Il Qi Gong è considerato una misura di prevenzione.

La ricerca dell’equilibrio, la precisione dell’intenzione (Yi), la fluidità dei gesti rappresentano non solo un cammino verso la conoscenza del sé ma anche il piacere dell’incontro con sé stessi. Con il Qi Gong, si impara ad amarsi, ad aprirsi verso l’universo, a vivere in armonia con tutto quello che ci circonda.

Nella ricerca di equilibrio, si alternano momenti di concentrazione e momenti di riposo. Sentire il troppo o quello che manca, quando ad esempio si passa da un piede all’altro, permette di prendere coscienza della propria fragilità. Quando invece si sta su due piedi, ben ancorati al suolo, allora ci si sente più forti.

Lavorare sull’equilibrio porta una sensazione di leggerezza e di libertà, senza dimenticare che attraverso i movimenti e la stimolazione dei meridiani (le vie di circolazione dell’energia) migliorano le funzioni organiche (la circolazione, la digestione, la respirazione).

Il corpo è al centro della relazione con sé stessi, con gli altri e con l’ambiente. La coscienza del corpo passa attraverso l’ascolto di sé stessi, l’osservazione del tono muscolare, delle tensioni, del nostro equilibrio, della nostra postura e della direzione dei nostri movimenti.

Il Qi Gong può essere considerato innanzitutto come la ricerca dell’equilibrio energetico e dell’armonia tra il corpo e lo spirito. Facendo attenzione ai propri gesti, realizziamo che anche il nostro modo di pensare cambia e si ha uno sguardo più sereno sul presente.

Conoscevi già il Qi Gong? Cosa ne pensi?

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Come superare le difficoltá con il ganbatte

I giapponesi hanno una capacità incredibile di recuperare di fronte alle catastrofi di qualsiasi tipo. Dopo la II guerra mondiale, che lasciò il paese in rovina, in appena trent’anni il Giappone si trasformò nella seconda economia del mondo, diventando leader nel settore dell’elettronica negli anni ottanta e novanta. Come si realizzó il miracolo economico giapponese? La risposta ha a che fare con una espressione che dovremmo usare anche noi: “ganbatte” che significa “sforzati al massimo”.

Qui risiede una delle differenze tra la fragilitá della cultura occidentale e la resilienza della cultura nipponica: il modo in cui affronta una crisi.

In Italia, quando devi affrontare un esame, ti dicono “in bocca al lupo”, come se dipendesse dal povero lupo la riuscita del tuo esame. Praticamente, collochi fuori da te la possibilità di riuscita del tuo esame.

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In Giappone, invece, si dice “Ganbatte kudasai”, che è il migliore modo di dire all’altro di fare del suo meglio. In questo caso non c’è un fattore esterno da cui dipende l’esito del tuo esame. Secondo i giapponesi, se ti sforzi al massimo, otterrai un risultato, che, anche se non il migliore in assoluto, sarà il migliore per te, perché rappresenta il tuo sforzo massimo.

Un altro modo di dire giapponese, molto utile a noi tutti, è: “se vuoi scaldare una roccia, siediti sopra cento anni”, che significa che per superare grandi difficoltà bisogna avere pazienza. Tuttavia, questo non vuol dire sedersi ed aspettare che le circostanze cambino, significa invece lavorare per creare nuove situazioni.

Il “ganbatte” é presente nelle attività individuali e collettive dei giapponesi e puó essere collegato all’Ikigai, che é una forma di adattamento all’ambiente circostante.

Nel 1995, quando ci fu il disastroso terremoto che causó degli enormi danni a Kobe, lo slogan che circolava in Giappone fu: Ganbaro Kobe. Il significato del messaggio era: forza e coraggio da parte di tutti, uniti e facendo del nostro meglio usciremo da questa situazione.

Successivamente, nel 2011, in occasione di un altro grande terremoto che provocò la catastrofe nucleare a Fukushima, lo slogan che incoraggiava tutti i giapponesi era: Ganbaru Nippon! Con questo si incitava il popolo giapponese a unirsi nello sforzo collettivo per aiutare tutti coloro coinvolti nella catastrofe. Era necessario uno sforzo collettivo e questo spirito si manifestò in maniera eroica quando dei lavoratori in pensione della centrale nucleare si offrirono come volontari per controllarla. Le ragioni presentate da questi pensionati furono che era meglio che le radiazioni colpissero delle persone che avevano già vissuto una buona parte della loro vita, piuttosto che delle persone giovani con un futuro davanti.

Una bella lezione per tutti noi in questi tempi difficili. Potremmo emulare lo spirito giapponese seguendo questi quattro suggerimenti pratici.

  1. Fare e non lamentarsi. Non lamentarti stando con le braccia incrociate: fai qualcosa. Valorizza le tue azioni, anche se ti sembrano di poca importanza, in realtà tutto quello che fai è importante. Come dice la filosofia Kaizen, un progresso modesto ma continuo, si conclude in una grande trasformazione.
  2. Sperare invece di disperare. Un’attitudine di speranza focalizzata nel giorno dopo giorno anziché nel “quando finirà questo”, aiuta a mantenere alto il morale.
  3. Non sprecare energia. Non avventurarti in discussioni senza fine, che ti non portano da nessuna parte. E’ necessario conservare tutte le tue forze (mentali e fisiche) per continuare ad andare avanti. Ricorda che per ogni minuto di discussione ad alto coinvolgimento emotivo, ti occorre un’ora per recuperare l’energia persa.
  4. Cercare la compagnia di persone entusiaste. Di solito si è amici per affinità. Questo non esclude, però, che possiamo circondarci di persone con spirito di ganbatte, che si sforzano di migliorare anziché di vedere sempre solo il lato negativo.

Pensi che il ganbatte possa aiutarti a superare le difficoltá?

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