La storia del topo e della trappola

Conosci la storia del topo e della trappola? È un racconto che insegna una lezione sulla comunità, sull’importanza di prestare attenzione agli avvertimenti e sull’empatia.

Una volta un topolino scoprì che era stata comprata e installata una trappola nella casa del contadino. Allarmato, il topo corse fuori per informare gli altri animali della fattoria, sperando che capissero il pericolo e lo aiutassero a trovare una soluzione.

Il topo si avvicinò subito alla gallina e la avvertì: “C’è una trappola in casa!”

La gallina, continuando a chiocciare, rispose: “Mi dispiace, signor Topo, ma la cosa non mi riguarda direttamente, quindi non c’è niente che io possa fare”.

Quindi, il topo andò dal maiale e ripeté: “C’è una trappola in casa!”

Il maiale simpatizzò, ma disse: “Mi dispiace molto, signor Topo, ma non c’è niente che io possa fare al riguardo. Non mi riguarda direttamente”.

Il topo allora si rivolse alla mucca e le disse: “C’è una trappola in casa!”

La mucca disse: “Oh, signor Topo, mi dispiace per lei, ma non mi dà affatto fastidio. Non c’è niente che io possa fare”.

Sconsolato e solo, il topo tornò a casa, sapendo che avrebbe dovuto affrontare il pericolo da solo. Quella notte, la trappola scattó e si chiuse, ma non fu il topo ad essere catturato. La moglie del contadino aveva sentito un rumore ed era andata a controllare la trappola. Nell’oscurità, non vide che aveva preso un serpente velenoso per la coda. Il serpente la morse e lei si ammalò gravemente.

Per prendersi cura di lei, il contadino uccise la gallina per fare un buon brodo. Nonostante gli sforzi per rimetterla in salute, la donna non si riprese. Molte persone andarono a trovarla a casa per rendere omaggio, così il contadino dovette uccidere il maiale per offrire un pasto a tutti i visitatori. Ma la carne del maiale non bastó e il contadino dovette macellare anche la mucca per dare da mangiare a tutti.

Il topolino guardò con dolore quello che era successo agli animali che si erano rifiutati di aiutarlo perché avevano pensato che la trappola non li riguardasse.

La morale di questa storia è che il pericolo per uno può essere il pericolo per tutti, ed é importante prestare attenzione alle richieste anche di un solo membro della comunitá proprio perché una minaccia per uno solo può diventare una minaccia per tutti.

Penso che la favola “Il topo e la trappola” illustri bene l’ interconnessione di tutti i membri della comunità e il ruolo vitale dell’empatia. La reazione iniziale di indifferenza di ogni animale sottolinea una mancanza di empatia per la situazione del topo. Ignorando l’avvertimento del topo, non sono riusciti a capire e a condividere la sua paura e preoccupazione.

La vera empatia implica riconoscere che le difficoltà degli altri sono significative, anche se non sembrano influenzarci direttamente. Le disgrazie che hanno colpito la gallina, il maiale e la mucca servono a ricordare che la mancanza di empatia può portare a conseguenze impreviste. Se fossero entrati in empatia con il topo e avessero agito insieme, avrebbero potuto evitare la tragedia che ne è seguita.

Così, la storia ci incoraggia a praticare l’empatia ascoltando e sostenendo coloro che ci circondano, comprendendo che i loro problemi potrebbero un giorno diventare i nostri. Promuovendo una comunità che ha compassione verso gli altri e risponde alle grida di aiuto, possiamo salvaguardare ogni membro della collettivtá dai pericoli.

Sei d’accordo che questa favola ci insegna le buone implicazioni dell’essere empatici?

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L’importanza degli alberi nelle cittá

L’importanza degli alberi nelle città, ma non solo, risulta evidente anche dalla dichiarazione finale del recente vertice del G20 di Roma dove si legge: “Riconoscendo l’urgenza di combattere il degrado del suolo e creare nuove vasche di assorbimento del carbonio, condividiamo l’obiettivo ambizioso di piantare collettivamente 1.000 miliardi di alberi, concentrandoci sugli ecosistemi più degradati del pianeta”.
“Sollecitiamo gli altri Paesi a unire le forze con il G20 per raggiungere questo obiettivo globale entro il 2030, anche attraverso progetti per il clima, con il coinvolgimento del settore privato e della società civile”.

L’importanza degli alberi nelle cittá non deve essere dimostrata. Filtro naturale, gli alberi assorbono anidride carbonica e altre sostanze inquinanti per restituire ossigeno e rinfrescano in modo naturale l’aria durante le calde e afose giornate estive.

Inoltre, offrono anche riparo ad animaletti, gli uccelli ci costruiscono il loro nido e con le loro radici svolgono un’azione di protezione dalle alluvioni, aiutando l’acqua in eccesso a defluire nel terreno.

L’anno scorso una troupe di una televisione locale di Bruxelles mi ha fermato per strada per intervistarmi su un fatto successo poco prima nella via in cui abito. Un signore aveva tagliato dei rami di un albero nella strada dove vivo, ovviamente senza averne il diritto perché é il comune che se ne occupa.

Quindi mi hanno domandato cosa ne pensavo. Il mio parere é stato assolutamente negativo. Come poteva permettersi un cittadino di tagliare dei rami di un albero che appartiene a tutta la comunità? Gli alberi sono nostri amici, svolgono un lavoro importantissimo e impagabile per tutti noi. Io poi magari esagero un po’, perché penso anche che mi diano energia positiva e quando passeggio nei boschi non perdo l’occasione di abbracciarne alcuni.

Mi fa piacere vedere che sempre piú amministrazioni locali si orientano verso l’organizzazione di eventi in onore dei nostri amici alberi, che fanno bene non solo all’ambiente ma anche alla salute e al benessere psicologico di ciascuno di noi.

E tu, ami gli alberi? Trovi anche tu che svolgano una funzione fondamentale per noi tutti e per il pianeta?

white painted house near green leafed trees
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Perché coltivare un giardino o un orto fa bene alla salute

Gli spazi verdi nelle città stanno aumentando grazie alla creazione di giardini sui tetti. I vantaggi immediati sono avere piante che migliorano l’aria che respiriamo e avere a disposizione uno spazio dove coltivare delle verdure,

Per coloro che abitano in città, l’importanza di avere uno spazio verde vicino a casa è stata evidenziata durante il lockdown dovuto al Covid. Da Londra a New York, i parchi e i giardini pubblici offrono da sempre un prezioso rifugio nella giungla d’asfalto delle strade, dei negozi e degli uffici che compongono il paesaggio urbano tipico. Ma a parte queste oasi di pace, non resta molto altro spazio per diventare più “verdi”, ragione per la quale assistiamo allo sviluppo delle coltivazioni in altezza.

Dal miglioramento della salute fisica e mentale ad una integrazione maggiore delle comunità, passando dalla lotta all’inquinamento, la creazione di spazi verdi in altezza può essere davvero vista come un beneficio.

low angle photo of four high rise curtain wall buildings under white clouds and blue sky
Photo by Philipp Birmes on Pexels.com

Ecco alcune ragioni per le quali coltivare un giardino o un orto fa bene a te e all’ambiente:

Aria piú pura

Tutte le città al mondo devono affrontare la stessa sfida: mantenere una certa qualità di vita nonostante il tasso di inquinamento elevato e le concentrazioni di CO2 in aumento. Per questo piantare alberi o arbusti sui tetti può essere utile a scambiare anidride carbonica contro ossigeno puro. Inoltre, i giardini sui tetti possono anche migliorare l’isolamento dell’edificio, riducendo la perdita di calore d’inverno e mantenendo una temperatura più fresca d’estate. In questo modo, oltre fare un dono di ossigeno all’ambiente, abbasserai il consumo di elettricità e riscaldamento, pagando meno care le fatture.

Rifugio per la fauna selvatica

La perdita dell’habitat naturale è una minaccia per gli animali selvatici in generale.

Un giardino in altezza può in breve tempo diventare rifugio per le api, le farfalle e gli uccelli, dove potranno riposarsi e nidificare, mantenendo così attivo il ciclo dell’impollinazione, che è essenziale per l’alimentazione umana. 

Coltivazione di verdure

Pomodori, zucchine, piselli e fragole, tutto biologico. Il fatto di seminare e di coltivare le tue verdure è un’attività incredibilmente gratificante che ti permette non solo di risparmiare ma anche di mangiare più sano.

Azioni per la comunità

Perché non pensare di coinvolgere la scuola primaria vicino a casa invitando i bambini a scoprire il tuo giardino o il tuo orto? Resterai sorpreso/a nel vedere l’entusiasmo dei bambini e delle bambine.  Il giardinaggio è un reale contributo all’integrazione nella comunità locale. Dove abito a Bruxelles c’è un’associazione che si chiama Parck Farm che ha preso in gestione una serra e creato un giardino botanico. Inoltre, offre delle parcelle di terreno da coltivare. Noi abbiamo un piccolo spazio da coltivare insieme a belgi, maghrebini, polacchi, portoghesi,… L’associazione offre anche la possibilità di fare attività di team building nella natura. I partecipanti possono aiutare i membri delle associazioni a eliminare le erbacce, raccogliere i prodotti dell’orto, preparare il terreno per l’inverno. Attività educative per bambini e bambine sono programmate regolarmente per fare scoprire loro le meraviglie dei fiori e delle piante. Laboratori per la preparazione di creme e sciroppi naturali sono altri eventi organizzati dall’associazione per favorire l’integrazione degli abitanti del quartiere.

Migliorano la salute fisica e mentale

Tutti sappiamo che passare del tempo nella natura rivitalizza il corpo, lo spirito e l’anima. Questa pratica è conosciuta come shinrin-yoku (bagno nella foresta) in Giappone ed è stata validata da ricerche scientifiche. Nel 2019, uno studio ha rivelato che trascorrere almeno 120 minuti alla settimana (l’equivalente di circa 17 minuti al giorno) nella natura può generare un impatto notevole sulla nostra salute e sul nostro benessere generale. Altre ricerche hanno stabilito un legame tra la frequentazione regolare di spazi verdi, il miglioramento del sonno e la diminuzione dei pensieri negativi.

Come ti sembrano questi benefici che la coltivazione di uno spazio verde potrebbe darti?

a couple in a vegetable garden
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