La comunicazione in un ambiente multiculturale: riflessioni da Bruxelles

Vivere e lavorare in un ambiente multiculturale come Bruxelles offre un’esperienza unica e affascinante. Alla Commissione Europea, dove lavoro, interagisco con colleghi che rappresentano quasi tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea. Ogni giorno è un’esperienza di apprendimento mentre mi adatto a diversi modi di comunicare, districandomi tra le complessità delle lingue, degli aspetti culturali e del “non detto”.

Il ruolo della lingua e della comunicazione nel senso di appartenenza

La lingua è molto più delle parole; è il ponte che ci connette. Ma il modo in cui comunichiamo può influenzare il nostro senso di appartenenza all’interno di un team o di un’organizzazione? Nella mia esperienza, sì, decisamente. Una comunicazione chiara e inclusiva crea un senso di unità, mentre i malintesi possono creare barriere, lasciando gli individui esclusi o disconnessi.

La comunicazione efficace non riguarda solo il parlare la stessa lingua; si tratta di essere compresi e far sentire gli altri inclusi. Richiede empatia, pazienza e una volontà di ascoltare le sfumature dietro le parole. In un contesto così diversificato come il mio, dove ogni ogni persona é portatrice di prospettive e valori differenti, la comunicazione diventa un’arte. Va oltre le parole: le espressioni facciali, i gesti e il tono di voce contribuiscono tutti a come viene ricevuto e interpretato il messaggio.

Comunicazione inclusiva tra le culture

Ma come possiamo comunicare in modo che tutti si sentano inclusi, indipendentemente dal loro background, nazionalità, livello gerarchico, identità o credo? Tutto inizia con l’ascolto attivo e la curiosità genuina verso la persona con cui stiamo parlando. Comprendere il nostro interlocutore aiuta a colmare le differenze culturali. Inoltre, si tratta anche di essere consapevoli di come trasmettiamo le informazioni.

Nel suo libro Beyond Culture, Edward Hall esplora come diverse culture si basino su una comunicazione ad alto contesto o a basso contesto. Le culture ad alto contesto, come quelle in Asia, Africa e America Latina, si affidano fortemente a segnali non verbali e al contesto che circonda il messaggio. Al contrario, le culture a basso contesto, come quelle in Germania o negli Stati Uniti, valorizzano una comunicazione esplicita e diretta, dove il significato è chiaramente espresso.

Comunicare nelle culture ad alto e basso contesto

Quando interagisco con colleghi provenienti da culture ad alto contesto, non mi concentro solo sulle parole, ma anche sul linguaggio del corpo, le espressioni facciali e il tono. Spesso, gran parte del messaggio si trova “tra le righe” piuttosto che essere dichiarato esplicitamente. Al contrario, con colleghi di culture a basso contesto, mi concentro sulla chiarezza e sulla precisione, assicurandomi che ogni dettaglio sia esplicitato per evitare malintesi.

Ad esempio, in presenza di persone appartenenti all’alto contesto, si enfatizzano la lealtà e le relazioni a lungo termine, spesso lasciando che siano regole non scritte a guidare le interazioni. D’altra parte, nelle culture a basso contesto, la comunicazione tende a comprendere relazioni a breve termine e aspettative chiaramente definite.

Nessun approccio è intrinsecamente migliore, ma capire queste differenze può prevenire malintesi e rende la comunicazione sicuramente più efficace. Ad esempio, mentre un collega tedesco potrebbe preferire un feedback diretto, un collega greco potrebbe apprezzare un approccio più indiretto e sfumato.

Esprimersi e farsi ascoltare

In un contesto così diversificato, uno degli aspetti più impegnativi ma anche gratificanti è trovare la propria voce e assicurarsi che venga ascoltata. In mezzo a lingue diverse, accenti e stili di comunicazione differenti, esprimersi chiaramente e in modo rispettoso è cruciale. La chiave è adattarsi senza perdere la propria autenticità.

Ho scoperto che la tecnica PNL (Programmazione Neurolinguistica) del mirroring, che consiste nel riflettere il linguaggio del corpo e lo stile comunicativo della persona con cui parlo, può essere utile. Questa tecnica crea empatia e segnala che sono sintonizzata sul modo di esprimersi del mio interocultore.

I nostri valori nella comunicazione

Il modo in cui comunichiamo riflette i nostri valori e, a sua volta, influenza gli altri. Le persone aperte sono più inclini a incoraggiare il dialogo e a integrare diverse prospettive. Al contrario, se siamo più riservati, la nostra comunicazione potrebbe essere più formale o trattenuta, il che può essere mal interpretato dagli altri. La nostra prospettiva culturale inevitabilmente riflette il modo in cui interagiamo con gli altri.

È anche importante riconoscere come la nostra comunicazione influenzi chi ci circonda. Quando siamo inclusivi e attenti, creiamo uno spazio sicuro in cui gli altri possono esprimersi, contribuendo a creare un ambiente più coeso e armonioso.

E tu?

Riflettendo sul tuo stile di comunicazione, a quale contesto culturale senti di appartenere di più, alto o basso? E quali tecniche usi per garantire una comunicazione efficace tra confini culturali?

Che tu stia lavorando in un ambiente multiculturale o semplicemente interagendo con persone provenienti da background diversi, ricorda che la comunicazione è un processo dinamico ed evolutivo. Più impariamo sugli stili, i valori e le prospettive degli altri, meglio possiamo affrontare la complessità del mondo contemporaneo.

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