Albert Ellis (1913-2007), psicologo americano, ha sviluppato un suo proprio metodo: la Rational Emotive Therapy (RET), ovvero la terapia emotivo-razionale. Il principio base di questa terapia trova il suo fondamento nel concetto espresso da EpittetoGli uomini non sono disturbati dalle cose, ma dalle opinioni che essi prendono di loro“. Secondo Ellis, trovando e modificando le nostre credenze irrazionali, che sono fonte di sofferenza, possiamo liberarci dalle nostre catene interne e condurre finalmente la vita che vogliamo.

Ecco 5 consigli che potrai usare a seconda dell’ambito che ritieni più “urgente” (coppia, lavoro, famiglia, ecc.) nel quale le credenze tossiche sono attive e, perciò, richiedono di essere neutralizzate.

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  1. Abbandona l’uso del verbo dovere. Ellis chiama questa credenza i “must”. I “must” possono generare dei disturbi emotivi, che ti impediscono di connetterti ai tuoi bisogni e ai tuoi desideri più profondi e più veri. Inoltre, ti impediscono anche di trovare le risorse necessarie per superare una prova o un momento difficile. Esempi di alcuni pensieri frutto di questa credenza sono: “Devo fare tutto bene altrimenti gli altri non mi apprezzano (ovvero, se non piaccio agli altri, sono una nullità)”; “Gli altri devono fare esattamente come voglio io”. “Le circostanze devono permettermi di ottenere quello che voglio e come lo voglio”. Tutte le volte che ti senti intrappolato/a in una situazione, i “must” sono all’opera. Individuarli permette di indebolire la loro carica negativa e piano piano riuscirai ad abbandonarli.
  2. Scegli bene le tue parole (ricorda che le parole sono mattoni che costruiscono muri anche dentro di te). Le parole che utilizziamo non solo rivelano la nostra maniera di pensare ma orientano anche i nostri comportamenti. Come interpreti quello che ti accade e come ti proietti in un evento che deve ancora accadere, influisce sul tuo stato emotivo. Questo genera a sua volta emozioni che rafforzano le tue credenze. Piuttosto che ripetere in continuazione che non hai fortuna, che non vali niente, che non sarai mai all’altezza, è meglio dire che hai fatto del tuo meglio, che forse non sei stato attento/a o che non eri a conoscenza di quella cosa o fatto, ma che farai di tutto per recuperare o superare l’ostacolo. Non si tratta di utilizzare la bacchetta magica, ma di scommettere su ciò che ti aiuta ad andare avanti anziché seguire le tue credenze negative e, come tali, inutili.
  3. Osa pensare a te. Non si tratta di pensare solo a te o di pensare a te contrapposto agli altri. I giudizi, il conformismo e le proiezioni degli altri (genitori, famiglia, amici, società) ti allontanano da quello che ti fa stare bene. Ellis credeva nella potenza della determinazione, anche conoscendo il peso dell’inconscio e della storia personale. Invitava i suoi pazienti ad identificare le aree della vita che li facevano stare bene e voleva che li mettessero al centro della loro vita. Tutti noi vogliamo essere accettati, riconosciuti per il nostro valore, ma a volte è necessario mettere in secondo piano questi desideri di gratificazione. Devi mettere, invece, in primo piano quello che ha più senso per te, quello che senti essere la condizione per una vita felice secondo i tuoi criteri di felicità.
  4. Smetti di rimproverarti. Ti stai rovinando la vita a forza di dirti “avrei dovuto” o “avrei potuto”? Stai girando in torno come un criceto sulla sua ruota? I rimproveri verso te stesso/a rappresentano delle vere e proprie autoflagellazioni sterili e negative. Se hai fatto un errore, anche grave, fai passare il senso di colpa poi valuta queste due opzioni, razionali e produttive: scusati e ripara il “danno”. Scusandoti affronti la realtà e ti assumi le tue responsabilità. Riparare ti consente, invece, di rimetterti in posizione d’azione e ti fa riguadagnare autostima. Smettere di auto-rimproverarsi ti aiuta anche a riprendere in mano le redini della tua vita e di andare avanti. Se hai fatto un errore e tu stesso/a ne sei la vittima, è altrettanto importante imparare a perdonarsi e imparare la lezione per la prossima volta.
  5. Ridi più spesso. Ridere ti permette di prendere distanza, di sdrammatizzare, di tenere duro e di creare intorno a te un ambiente favorevole allo scambio e alla condivisione. Individua il lato folle delle situazioni (c’è sempre), ascolta gli umoristi, guarda le commedie. Ridere è contagioso, lo sai. Appena vedi che stai facendo il/la saccente, che vuoi dare delle lezioni, che stai diventando pignolo/a o che ti stai lamentando, fermati! Ricordati che questi comportamenti non attirano simpatia e che provocano più di altri gli effetti tossici dello stress. Questi comportamenti, infine, potrebbero farti diventare vittima di perfezionismo che, a sua volta, potrebbe rovinare la tua vita e, a volte, anche quella degli altri.

Pensi che adottando uno di questi consigli riusciresti a condurre la vita che desideri?

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