Partendo dal presupposto che ciascuno di noi può risultare una persona difficile agli occhi degli altri, ci sono alcune grandi categorie di persone particolarmente difficili a ciascuna delle quali corrisponde un modo specifico di rapportarsi.
Cominciamo da quelle che possiamo definire “carri armati”. Quali sono le caratteristiche di queste persone? Come dal nome si può intuire, sono persone che schiacciano gli altri. In che modo? Per esempio, lanciando frecciatine e facendo battute aspre. Decidono istintivamente e si spazientiscono facilmente. Attaccano per intimidire, pretendono di avere ragione e minacciano. Come si può reagire di fronte a un comportamento simile? Si può cercare, per esempio, di tener loro testa senza pretendere di avere ragione. Per richiamare la loro attenzione può essere utile chiamarli per nome, chiedendo se stanno dicendo sul serio, per andare oltre lo scherzo e capire le intenzioni che si celano dietro a tale comportamento. Un’altra tecnica può essere quelle di dimostrarsi cordiali, cioè comportarsi in modo diametralmente opposto al loro. Bisogna cercare un momento per affrontarli da soli in modo da smascherarli senza umiliarli.
Una seconda tipologia di persone difficili sono quelli definibili come “esplosivi”. Sono persone che perdono facilmente il controllo e tendono ad offendere. Generano silenzio nell’interlocutore che dovrebbe cercare di guardarli negli occhi per far loro capire che li stiamo prendendo sul serio. Per farli “calmare” si potrebbe cercare un momento di intimità, come bere qualcosa insieme, per chiarire cosa c’è che non va e offrire il proprio aiuto.
Una terza categoria di persone difficili sono quelli che si lamentano sempre. Chi non ne conosce? Si tratta di persone con un LOC esterno, cioè con uno scarso controllo sulla propria vita. Scaricano sugli altri i propri problemi e utilizzano spesso la congiunzione “ma”. L’antidoto da usare con queste persone è ascoltarle per far intendere che abbiamo capito ma senza dimostrare solidarietà. Bisogna stimolare in loro la ricerca di una soluzione chiedendo se hanno delle idee per risolvere il problema.
Abbiamo poi le persone “silenziose”. Sono quelle persone chiuse e poco reattive. Potrebbero essere confuse perché non capiscono ma allo stesso tempo non osano chiedere. In realtà, rimanendo in silenzio potrebbero acquisire un vantaggio, il silenzio offre loro protezione. Con queste persone bisogna cercare di dimostrare empatia, guardandoli in modo amichevole e cercando conversazioni informali, al di fuori del contesto.
Una quinta tipologia é rappresentata dalle persone “inaffidabili”, cioè quelle persone che pur di piacere prendono impegni sapendo che non riusciranno a rispettarli. Con queste persone occorre mettere in chiaro come stanno le cose e offrire un compromesso alla pari, cioè trovare una soluzione vincente per entrambi.
Ci sono poi i “negativisti”, cioè coloro che dicono di no a tutto, anch’essi hanno un LOC esterno e tendono spesso allo sconforto. L’antidoto per questo tipo di persone si basa su una contrapposizione positiva e realistica. È meglio non discutere con loro ma proporre alternative senza offrire soluzioni, per lasciare loro il tempo di decidere in modo consapevole.
La settima categoria di persone difficili è quella degli “esperti”. Si dividono in due gruppi. Gli esperti veri e quelli fasulli. I primi hanno la risposta giusta per tutto. Se gli dite che non è vero se la prendono a male. Si sentono forti e pensano di non aver bisogno di nessuno. Con questo tipo di persone è importante ripetere quello che dicono e fare domande precise per avere risposte operative. Gli esperti fasulli sono invece coloro che si informano ma non approfondiscono. A queste persone bisogna spiegare le cose come stanno a tu per tu per non fargli perdere la faccia.
Infine, l’ultima categoria di persone difficili che ho individuato sono gli “indecisi”. Queste persone non hanno le idee chiare e sono bloccate dalla preoccupazione eccessiva per la sensibilità degli altri. Sono coinvolti emotivamente e pensano che i problemi svaniscano da soli se si lascia passare un po’ di tempo. È importante aiutare queste persone a mettere le cose in chiaro, proporre loro una soluzione, offrire sostegno senza mettere pressione.
E tu, hai trovato altre categorie di persone difficili? Fammelo sapere!