Natale, cibo e senso di colpa: riflessioni per iniziare l’anno con serenità

Natale è un momento speciale, un periodo dell’anno che celebra la convivialità e il calore delle tradizioni. Intorno alla tavola si intrecciano storie, risate e ricordi, e il cibo diventa protagonista, accompagnando con i suoi sapori i momenti più autentici di condivisione. Ma cosa accade quando, al termine delle festività, ci guardiamo allo specchio o ricordiamo i tanti brindisi e piatti gustati? Per molti, arriva il senso di colpa: “Ho mangiato troppo, devo mettermi a dieta.” Questo pensiero diventa quasi un mantra collettivo.

Se da un lato è vero che durante le feste si tende a mangiare di più, è altrettanto importante evitare di trasformare questa consapevolezza in un motivo per rovinare il nostro rapporto con il cibo. Vivere il Natale con serenità significa accettare che qualche eccesso fa parte della celebrazione. Un dolce in più, una porzione abbondante di pasta al forno o qualche bicchiere di spumante non sono peccati mortali. Al contrario, sono gesti che ci connettono alla gioia della condivisione e al significato più profondo delle feste.

Il senso di colpa: da dove nasce?

Il senso di colpa legato al cibo è spesso alimentato dai media. Al termine delle festività siamo sommersi da pubblicità che promuovono prodotti dimagranti, diete drastiche e programmi “miracolosi” per ritrovare la forma perfetta. Questo allarmismo sfrutta il nostro desiderio di “rimediare” agli eccessi, spingendoci a pensare che l’unica soluzione sia privarci di cibo o seguire regimi alimentari non adatti ai nostri bisogni individuali.

Ma questi messaggi sono fuorvianti. Il nostro corpo è molto più resiliente di quanto immaginiamo, e un breve periodo di alimentazione più ricca non compromette la salute a lungo termine. Ciò che conta davvero è il nostro stile di vita complessivo: mangiare in modo equilibrato e regolare durante l’anno, ascoltando i bisogni del nostro corpo e rispettandolo.

Riscoprire un rapporto sano con il cibo

Le festività natalizie dovrebbero essere un momento di celebrazione, non una fonte di stress. Ecco alcune riflessioni per vivere il periodo post-natalizio con più serenità:

  1. Accettare gli eccessi come parte della festa: Natale è un breve periodo dell’anno. Un paio di settimane di piatti ricchi e dolci tradizionali non definiscono il nostro stato di salute complessivo.
  2. Evitare di cadere nelle trappole mediatiche: Diffidiamo delle diete restrittive e dei prodotti dimagranti pubblicizzati come soluzioni rapide. La salute non si costruisce con estremi, ma con scelte consapevoli e sostenibili.
  3. Riprendere le abitudini senza sensi di colpa: Dopo le feste, torniamo a un’alimentazione bilanciata con serenità. Non servono punizioni o digiuni, ma semplicemente riprendere il ritmo quotidiano.
  4. Riflettere sul valore del cibo: Il cibo è cultura, tradizione e piacere. Ridurlo a un semplice calcolo calorico sminuisce il suo significato più profondo. Durante il Natale, è giusto apprezzarlo in tutte le sue forme.

Un nuovo approccio per l’anno nuovo

Invece di iniziare il nuovo anno con l’ossessione di “rimediare”, possiamo focalizzarci su obiettivi più positivi e sostenibili: esplorare nuovi ingredienti, sperimentare ricette sane e gustose, praticare attività fisiche che ci piacciono e, soprattutto, coltivare un rapporto più gentile e amorevole con noi stessi.

Ricordiamoci che il Natale è un momento di condivisione. Accogliamo i brindisi e i piatti con gratitudine, senza lasciare spazio al senso di colpa. Dopotutto, la bellezza delle feste sta proprio nel celebrare la vita con chi amiamo, e il cibo è parte integrante di questa celebrazione. Tornare in forma è un percorso naturale e graduale, che non necessita di estremismi ma solo di equilibrio.

E allora, ricordiamoci i sapori e i sorrisi di questo Natale appena trascorso. Non è forse questa la vera essenza delle feste? Facciamone tesoro, e lasciamo andare il resto.

Grazie per aver letto questo articolo. Se ti é piaciuto, perché non ti iscrivi al mio blog?

Ancora un altro Natale difficile

Ancora un altro Natale difficile. Il nostro nemico Covid é ancora presente e non sappiamo quando se ne andrá. Sembra una storia senza fine. Per questo ho scelto di pubblicare il testo della canzone degli Articolo 31, che é divertente e puó aiutare a diffondere un po’ di buon umore.

E’ Natale (ma io non ci sto dentro)

Caro Babbo Natale
Non ci sentiamo da parecchio
Comunque è lo stesso
Adesso prestami orecchio

Ho una richiesta e se ti resta tempo senti
Anche perché mi devi ancora un Big Jim e una pianola
Bontempi, non ho risentimenti
Ma tuo creditore resto
Dunque ho un pretesto per richiederti un gesto

Il palinsesto di radio e tv a natale dirigilo tu
E fai qualcosa di speciale e non il solito mix dei
Puffi e di Asterix, con la cantilena di Cristina D’Avena
Ridammi Furia e amico Fidenco uccidi i puffi!

Voglio vedere un incontro di box tra Tyson e Bossi!
Voglio che i personaggi di Beverly Hills abbiano
Tutti bisogno del Clerasil
Voglio vedere la Cuccarini con un mini bikini bere un Martini
Sentendo “Tocca qui” cantata da Masini

Perché è Natale, è natale, ma io non ci sto dentro
è Natale, è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro
è Natale, è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro
è Natale, è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro

Sono già due mesi che sento odore di mandarino
E di aghi di pino e ne ho la nausea, pubblicità
Del panettone senza pausa, assediato da nevicate di mandorlato!
In cucina mia madre è chiusa
Già da un mese, poverina si sbatte di brutto lavora
Come un somaro albanese, ha fatto tra l’altro

Anche otto chili d’arrosto, nel migliore dei casi
Mi trovo a mangiare gli avanzi fino ad agosto
Mi sento indisposto, sarà perché ho mangiato caramelle sottocosto
Piuttosto faccio posto nello stomaco
A un bicchiere di Pinot, mentre lo bevo
Mi atteggio come il tipo dello spot
C’è lo spot

In televisione, dannazione
Adesso posso dire addio alla mia digestione
Cambio canale fatale
Appare il telegiornale che
Fra una guerra e l’altra, mi fa gli auguri di Natale!

è Natale, è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro
è Natale, è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro
è Natale, è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro

Babbo Natale da me non è mai venuto
Forse perché il camino in casa non ce l’ho mai avuto
Forse non riesce ad atterrare sui tetti
Perché ci sono troppe antenne, forse gli han chiesto

Il superbollo sulle renne
Forse ha paura di qualche scippo
Magari è afflitto perché lo

Scambiano per il Gabibbo
Ma per me è da qualche parte in equatore
Che se la vive da nababbo coi diritti d’autore!
Suona il campanello è arrivato il prete a benedire
Passa ogni stanza bagna le pareti d’acqua santa
Guarda me, che sono sveglio da poco
E dice che per gli esorcismi passa dopo!

Lo congedo con flemma, mi viene in mente il dilemma
Se il Natale che viviamo è cristiano o pagano
O come quello americano con le letterine dei bambini
Ma non a Babbo Natale, ma ai grandi magazzini!

è Natale, è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro
è Natale, è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro
è Natale, è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro

è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro
è Natale, è Natale, è Natale
è Natale, è Natale, è Natale

Auguro a te e a tutte le persone che ami un buon Natale, pieno di speranza, un futuro positivo e soprattutto tanta salute e successo per il 2022!

green christmas tree with red baubles
Photo by Dana Tentis on Pexels.com

Questo blog va in vacanza fino al 6 gennaio, a presto!